CITAZIONE (vit' @ 4/7/2009, 13:13)
CITAZIONE
..io proverei a rileggerlo e magari a scoprire che il suo tono voleva essere ironico.
in tutta sincerità non m'importa chi è mastino di chi, attendevo una risposta che non ho avuto, e ciò che Vince ha detto sulla post-colonizzazione mi pare difficilmente interpretabile, nel senso proprio scritto da me più sopra. Ergo, lo stato in cui versa l'Africa, per lui, è responsabilità degli africani, dei buonisti, e di Russia e Cina (non mi spiacerebbe, ripeto, avere altre informazioni in merito, io non ne ho trovate).
.........
sempre a proposito di sviluppo e benessere economico e relative conseguenze sociali, oggi un operaio mi ha detto, col tono "lasciati insegnare da un ignorante come me", che quando aumenta il benessere, allora saltano fuori anche le droghe, gli uomini diventano finocchi e le donne lesbiche! E che gli potevo rispondere? Così: "hai proprio ragione, rimaniamocene operai cornuti e mazziati, sia mai che con due euro in più poi non ti salti in testa di allungare le mani!"
..mah..! premetto che non ho letto tutte le paginate.
limitandomi alla prima, ho letto il primo di vince che termina con una domanda che ho interpretato come volutamente provocatoria.
poi, più sotto, nanni che a modo suo, parlando di Sao Tomè, gli da ragione.
o meglio, dice più o meno la stessa cosa in modo diverso.
poi dipendiamo da un'economia globale che le sta studiando tutte per trovare nuovi mercati in cui imporsi, per conservare ed aumentare i profitti, dato che in occidente ha finito per auto-divorarsi, pur con la politica dell'usa e getta che ci ha ben instillato da qualche decennio con la scusa del benessere ma che appunto si accartoccia su se stessa nel momento in cui il lavoro latita e parecchio ci diviene non poi così indispensabile.
nonché, ed è il classico gatto che si morde la coda, per mantenerci in una parvenza di benessere questo tipo di economia spinge da più di un lato alla nostra dipendenza totale, sia con l'immigrazione di massa in questo vecchio continente, da adibire ai lavori pesanti, sia sfruttando le nostre ambizioni di "status".
poi aggiungici che la guerra, fin al secolo scorso anche qui, è sempre stata un mezzo per il controllo delle nascite e delle carestie e che - cosa che chi tira le fila sa bene - nel nostro immaginario collettivo l'Africa rimane, come tutto il terzo mondo, una malsana distesa di capanne.
e non mi stupirei ne fosse convinto anche quell'operaio a cui accenni.
..ma la realtà è ben diversa.. ché sì, esistono i centri malsani ma proprio come esistono le baraccopoli alla periferia di roma.
e là dove esistono i villaggi di capanne esiste anche una storia millenaria che, nella sua - per noi - semplicità, è un modo di vivere diverso dal nostrto incancrenito consumismo.