Irresistibile attrazione.
Era una splendida giornata di sole di inizio estate, in una bella città di mare italiana... Chiara camminava a passo spedito in una strada del centro e di tanto in tanto sbuffava per il gran caldo, al quale doveva essere abituata essendoci nata in quel luogo, ma quel giorno in particolare, la temperatura era assai elevata, nonostante fossero solo le 9 del mattino. Mentre cercava di raggiungere una postazione un pò più ventilata, venne raggiunta alle spalle da una voce.
Si voltò e incontrò gli occhi scuri di uno sconosciuto, talmente alto rispetto a lei da metterla quasi in soggezione... L'uomo era probabilmente un turista, infatti le chiese delle indicazioni su come raggiungere la piazza centrale, lei diede l'informazione in modo più preciso che poteva, poi fece per andarsene, ma lui la fermò di nuovo, chiedendole gentilmente di accompagnarlo, adducendo come scusa il fatto che non avesse un gran senso dell'orientamento, e pertanto temeva di perdersi. Normalmente, nella medesima situazione, Chiara avrebbe rifiutato educatamente, ma quell'uomo aveva un modo di fare così accattivante, che non riuscì a dargli un no come risposta.
Quasi senza accorgersene finì per fare da guida ad Andrea, questo era il suo nome, per tutta la giornata, facendogli visitare i luoghi più belli della città. Non era affatto un sacrificio o una fastidiosa incombenza stare in sua compagnia, era un tipo affascinante, spiritoso, e Chiara apprezzava molto il senso dell'umorismo nelle persone, specie negli uomini. Ma quelle non erano le uniche qualità che possedeva, lui aveva un modo di guardarla che la faceva sentire strana, sembrava quasi che volesse leggerle dentro... più tardi avrebbe compreso che quella sensazione non era affatto sbagliata, parlando con Andrea, scoprì che riusciva a comprenderla fin troppo bene, come se la conoscesse da una vita intera invece che da poche ore.
Passarono l'intera giornata insieme... Chiara era sicura di piacergli, eppure lui non aveva neppure mai tentato di baciarla, e lei non sapeva come interpretare questo suo atteggiamento 'prudente'(??), dato che non credeva affatto temesse un suo rifiuto. Possibile che avesse frainteso i suoi sguardi, i suoi gesti, il tono della sua voce? Scacciò quei pensieri e si convinse che probabilmente si sarebbero salutati e forse non si sarebbero incontrati mai più; non avrebbe dovuto importarle di non rivederlo, eppure questa possibilità le procurava un profondo dispiacere.
Arrivati davanti alla porta dell'albergo di Andrea, lei gli porse la mano per salutarlo e lo ringraziò perchè aveva passato una bella giornata, lui la sorprese rispondendo: - Non vedo perchè debba finire qui. Ma non voglio obbligarti a fare niente, se vuoi ci salutiamo... oppure sali insieme a me in camera. A te la scelta. - mentre pronunciava quelle parole, la fissò intensamente negli occhi esibendo un lieve sorriso beffardo. Chiara arrossì violentemente, si diede della stupida per avere ancora delle reazioni proprie da adolescente, non appena riprese il controllo di sè, accettò di seguirlo. Giunsero davanti alla porta della stanza di lui, per tutto il tempo nessuno dei due aveva detto una parola, ma l'attrazione che c'era tra loro era palpabile, avvertita chiaramente da entrambi. Non appena entrarono, Andrea l'afferrò saldamente per la vita, con un gesto rude che però non la spaventò, era certo di sapere perfettamente cosa piacesse a quella donna, all'apparenza timida, impacciata, ma capace di incredibili slanci di passione. Si impadronì delle sue labbra in un bacio mozzafiato, e nel contempo la costrinse a poggiarsi contro una parete, quasi sbattendocela contro, e dalla reazione di lei, dal suo sguardo carico di desiderio, comprese che i suoi modi non le dispiacevano affatto, anzi contribuivano ad eccitarla ancora di più. Si baciarono avidamente, mentre le mani di Andrea l'accarezzavano, impazienti di trovare il contatto con la sua pelle nuda; le tolse la maglietta rossa, le slacciò il reggiseno, a liberare le tette, i capezzoli pronunciati, che andò subito a stuzzicare con le dita, poi le sollevò la gonna lunga e dall'orlo frastagliato, insinuando una mano tra le cosce, scostando di lato gli slip, per accarezzarle la fica già bagnata fradicia. Chiara ebbe un sussulto, non aveva mai provato simili sensazioni con un uomo appena conosciuto, stava vivendo un'esperienza nuova, che però la eccitava moltissimo. Si scoprì a desiderare un contatto più intimo con lui, lo spogliò con frenesia, gettando per terra la sua camicia, gli accarezzò il torace muscoloso, anche con le labbra oltre che con le mani... si chinò ai suoi piedi, gli slacciò i pantaloni e gli tirò fuori il pene... Quando lo vide puntare contro il tetto, rimase per un attimo attonita per le sue dimensioni, certamente superiori alla media... lui le lanciò uno sguardo compiaciuto, e la osservò mentre lo afferrava con una mano e con l'altra gli accarezzava i testicoli. Quando poi lo prese in bocca, dapprima limitandosi a passar la lingua sopra il glande, e di seguito affondando giù con gesto improvviso, a lui sfuggì un gemito più intenso degli altri. Rimasero in quelle posizioni per parecchio tempo, senza che lui accennasse a venire, mentre lei si masturbava con le dita... poi finirono sul letto, Chiara si mise a quattro zampe, divaricando le gambe più che poteva e offrendosi totalmente a lui. Andrea la penetrò da dietro, facendosi strada lentamente tra le pareti della fica (perfettamente rasata), ma subito dopo la riempì fino alla pancia con un colpo deciso e profondo che la fece urlare di piacere...anche quando lui di tanto in tanto, le dava energiche pacche di incoraggiamento sui glutei. Cambiarono spesso posizione, lui la prese su un fianco, a pancia in su, sovrastandola con tutto il suo peso, poi di nuovo da dietro, ma stavolta le prese anche il culo, che aveva opportunamente provveduto a sensibilizzare con le dita e con la lingua poco prima.
Lei aveva perso il conto degli orgasmi che aveva raggiunto e si era meravigliata per la resistenza che lui stava dimostrando, così come si meravigliò piacevolemente quando la inondò col suo seme... sul viso, sul seno, sulla pancia, sembrava una fonte inesauribile... Alla fine lei d'impulso, gli ripulì il pene dei residui di sperma rimasti, con la bocca... Stanchi e appagati si lasciarono cadere sul letto, abbracciati, mentre il respiro riprendeva il ritmo regolare, così come il cuore... ed entrambi sapevano che quella non sarebbe stata l'ultima notte che avrebbero passato insieme... Quello era solo l'inizio.