La Zattera del Villaggio: forum arte scienza politica letteratura cultura piaceri  sport enogastronomia giochi

La famiglia -, Accanto al fuoco - poesia

« Older   Newer »
  Share  
La_scelta
view post Posted on 12/2/2007, 14:32     +1   -1




Accanto al fuoco

E' dolce e amaro insieme, nelle sere d'inverno,
sentire, accanto al ceppo che palpita e che fuma,
con l'eco di campane cantanti un canto alterno,
tanti antichi ricordi sorgere dalla bruma.

Charles Baudelaire



image



Il tepore del fuoco e la sua fiamma che palpita e fuma, evocano, nelle sere invernali, ricordi nostalgici legati a immagini del passato.

I ricordi provocano sensazioni di dolcezza e, insieme, di amarezza.

La famiglia di tipo patriarcale , ormai è definitivamente tramontata e con essa anche molti valori che la famiglia stessa era capace di esprimere.
M
 
Top
view post Posted on 14/2/2007, 22:37     +1   -1
Avatar

Meglio perderlo.

Group:
Member
Posts:
40,190
Reputation:
+32

Status:


Comunque di famiglia si parlava pure qua: La famiglia
 
Top
Vaede
view post Posted on 15/2/2007, 09:12     +1   -1




CITAZIONE (La_scelta @ 12/2/2007, 14:32)

Accanto al fuoco

E' dolce e amaro insieme, nelle sere d'inverno,
sentire, accanto al ceppo che palpita e che fuma,
con l'eco di campane cantanti un canto alterno,
tanti antichi ricordi sorgere dalla bruma.

Charles Baudelaire


IL MALE DEI FIORI

Fior da fiore, florilegi, antologie o crestomazie: chiamatele come volete, ma prendere pezzi di poesie e strapparli da dove sono stati collocati dall'autore è un po' come recidere i fiori.
Altri - come La_scelta - possono fare un'operazione ancora più traumatica: spezzare la poesia stessa, rileggerla con altri occhi e cambiarne titolo e senso: due petali del fiore, con altro nome.
Se ricomponiamo fiore e poesia, il quadretto intimistico e famigliare si trasforma in un disperato grido di sofferenza interiore.
Non è vietato; anzi a volte rileggere gli stessi versi o la stessa prosa con occhi diversi ne può fare un cosa diversa e più creativa; solo non va scritto Baudelaire sotto alla composizione, ma il proprio nome (o Pierre Menàrd...).
Ecco qui l'originale, reciso dai "Fiori del Male" ma con tutti i petali.
Per lo meno, sarà contento pv visto che la famiglia, adesso, non c'entra davvero... ;)

La campana incrinata

È così amaro e dolce nelle notti d'inverno,
ascoltare seduti accanto al fuoco che guizza e manda fumo,
levarsi lentamente le memorie del tempo lontano,
al suono delle campane che cantano nella nebbia.

Felice la campana dalla gola possente
che, sana e vivace malgrado i suoi anni,
lancia fedelmente il suo grido religioso
come un vecchio soldato in veglia alla propria tenda!

Quanto a me, la mia anima è incrinata, e quando nelle sue pene
vuole popolare l'aria fredda delle notti,
accade spesso che la sua voce indebolita

sembri il rantolo greve d'un ferito abbandonato
sulla riva di un lago di sangue che, sotto un cumulo di morti,
senza potersi muovere, spira tra immensi sforzi.


La Cloche fêlée

Il est amer et doux, pendant les nuits d’hiver,
D’écouter, près du feu qui palpite et qui fume,
Les souvenirs lointains lentement s’élever
Au bruit des carillons qui chantent dans la brume.

Bienheureuse la cloche au gosier vigoureux
Qui, malgré sa vieillesse, alerte et bien portante,
Jette fidèlement son cri religieux,
Ainsi qu’un vieux soldat qui veille sous la tente !

Moi, mon âme est fêlée, et lorsqu’en ses ennuis
Elle veut de ses chants peupler l’air froid des nuits,
Il arrive souvent que sa voix affaiblie

Semble le râle épais d’un blessé qu’on oublie
Au bord d’un lac de sang, sous un grand tas de morts,
Et qui meurt, sans bouger, dans d’immenses efforts.

Edited by Vaede - 15/2/2007, 10:14
 
Top
schmit
view post Posted on 15/2/2007, 13:30     +1   -1




CITAZIONE
Il est amer et doux, pendant les nuits d’hiver,
D’écouter, près du feu qui palpite et qui fume,
Les souvenirs lointains lentement s’élever
Au bruit des carillons qui chantent dans la brume.

saranno due versioni dello stesso autore...capita fra i poeti di riscrivere vecchie immagini...
 
Top
La_scelta
view post Posted on 19/2/2007, 19:05     +1   -1




CITAZIONE (Vaede @ 15/2/2007, 09:12)
CITAZIONE (La_scelta @ 12/2/2007, 14:32)

Accanto al fuoco

E' dolce e amaro insieme, nelle sere d'inverno,
sentire, accanto al ceppo che palpita e che fuma,
con l'eco di campane cantanti un canto alterno,
tanti antichi ricordi sorgere dalla bruma.

Charles Baudelaire


IL MALE DEI FIORI

Fior da fiore, florilegi, antologie o crestomazie: chiamatele come volete, ma prendere pezzi di poesie e strapparli da dove sono stati collocati dall'autore è un po' come recidere i fiori.
Altri - come La_scelta - possono fare un'operazione ancora più traumatica: spezzare la poesia stessa, rileggerla con altri occhi e cambiarne titolo e senso: due petali del fiore, con altro nome.
Se ricomponiamo fiore e poesia, il quadretto intimistico e famigliare si trasforma in un disperato grido di sofferenza interiore.
Non è vietato; anzi a volte rileggere gli stessi versi o la stessa prosa con occhi diversi ne può fare un cosa diversa e più creativa; solo non va scritto Baudelaire sotto alla composizione, ma il proprio nome (o Pierre Menàrd...).
Ecco qui l'originale, reciso dai "Fiori del Male" ma con tutti i petali.
Per lo meno, sarà contento pv visto che la famiglia, adesso, non c'entra davvero... ;)

La campana incrinata

È così amaro e dolce nelle notti d'inverno,
ascoltare seduti accanto al fuoco che guizza e manda fumo,
levarsi lentamente le memorie del tempo lontano,
al suono delle campane che cantano nella nebbia.

Felice la campana dalla gola possente
che, sana e vivace malgrado i suoi anni,
lancia fedelmente il suo grido religioso
come un vecchio soldato in veglia alla propria tenda!

Quanto a me, la mia anima è incrinata, e quando nelle sue pene
vuole popolare l'aria fredda delle notti,
accade spesso che la sua voce indebolita

sembri il rantolo greve d'un ferito abbandonato
sulla riva di un lago di sangue che, sotto un cumulo di morti,
senza potersi muovere, spira tra immensi sforzi.


La Cloche fêlée

Il est amer et doux, pendant les nuits d’hiver,
D’écouter, près du feu qui palpite et qui fume,
Les souvenirs lointains lentement s’élever
Au bruit des carillons qui chantent dans la brume.

Bienheureuse la cloche au gosier vigoureux
Qui, malgré sa vieillesse, alerte et bien portante,
Jette fidèlement son cri religieux,
Ainsi qu’un vieux soldat qui veille sous la tente !

Moi, mon âme est fêlée, et lorsqu’en ses ennuis
Elle veut de ses chants peupler l’air froid des nuits,
Il arrive souvent que sa voix affaiblie

Semble le râle épais d’un blessé qu’on oublie
Au bord d’un lac de sang, sous un grand tas de morts,
Et qui meurt, sans bouger, dans d’immenses efforts.

Mi spiace Vaede, ma non danneggerei nessuno e men che meno una poesia. Ho imparato molto da Voi... ora e in altri momenti.
Neppure questa volta ero a conoscenza.

Ho trovato i versi citati su un testo e l'ho trascritto così com'era: si chiedeva agli alunni di riflettere su quell'aspetto di vita, nel quale si alternano momenti amari e dolci ...

Starò più attenta la prossima volta... cercherò su google ciò che intenderò postare ...
Grazie
Milly
 
Top
4 replies since 12/2/2007, 14:28   211 views
  Share