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Il Paese di Pulcinella

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view post Posted on 22/3/2013, 10:31     +1   -1
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Oggi sono amareggiato.
Ho seguito sempre con attenzione la vicenda dei due marò in India, ed ho sempre pensato che i nostri militari erano stati vittima di un sopruso e l'Italia vittima della scarsa considerazione di cui godiamo in ogni parte del mondo.
Con questo non sostengo che i due fucilieri siano innocenti. Non so come sono andate le cose e non mi permetto giudizi, ma ritengo che in India per mille motivi diversi non potrebbero essere sottoposti ad un processo equo.
Poi c'è la considerazione che il presunto attacco e la morte dei due pescatori sono avvenuti in acque internazionali, e la nave è stata riattirata in porto con un tranello che di per se dovrebbe invalidare, in ogni paese civile, qualunque procedura di arresto. Si continua con il rimpallo ed il rinvio delle decisioni sulle giurisdizione. L'Italia ci fa una figura idiota continuando ad andare a rimorchio dell'India, e di tanto in tanto facendosi gli auguri che tutto andrà bene.
Poi la decisione scellerata di trattenere i due marò in Italia, la decisone ancora più scellerata dell'India di "sequestrare" l'ambasciatore italiano, e l'apoteosi finale dell'imbecillità di rimandare i marò in India dietro l'assicurazione che non ci sarà una condanna a morte. Quindi accettiamo che vengano processati in India? Quindi tutto l'agitarsi perchè il fatto è avvenuto in acque internazionali non vale più?
E come si gioca con la pelle di due ragazzi che erano convinti di rimanere in Italia e adesso tornano in India in clima che sarà molto più ostile?
E l'inneffabile De Mistura che dice che alloggeranno in ambasciata e potranno anche andare al ristorante se vogliono. Ma si può essere più imbecilli? tutto questo casino è stato fatto per consentire ai marò di andare al ristorante? Ma un sano calcio in culo a questo signore non glielo da nessuno?
Se eravamo sicuri dei fatti nostri, se eravamo certi che la giurisdizione era italiana avremmo dovuto fare l'impossibile. Anche decidere di annullare tutte le missioni all'estero. Voglio vedere se con la minaccia di ritirare i nostri soldati da tutti i fronti non si sarebbe mosso il mondo intero per costringere l'India a comportarsi diversamente. Invece prendiamo schiaffi per l'arroganza degli altri e per la nostra imbecillità. D'altra parte i casi Cermis, Calipari, Abu Omar con gli Stati Uniti e Battisti con il Brasile dimostrano di quanto credito riscuotiamo all'estero. Quasi quasi rimpiango Craxi che a Sigonella fu capace di stendere gli Stati Uniti e la loro arroganza.

 
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lupetto_sulla_zattera
view post Posted on 22/3/2013, 11:17     +1   -1




Ti capisco, Gianco, ma a occhio direi che l'Italia in questa vicenda non abbia fatto nessuna, dico nessuna, mossa giusta. Mai. E la più sbagliata di tutte è stata l'idea di farli restare in Italia.

Neppure io giudico. Mi sembra però che un fatto sia indiscutibile: due pescatori sono stati uccisi. Due pescatori indiani. La porsizione dell'India non è stata altro che quel che mi aspetterei dal mio Paese: i (presunti) responsabili della morte di cittadini indiani siano processati in India. A me sembra una pretesa ragionevole o almeno comprensibile.

Poi si può discutere di acque internazionali finché si vuole, ma ricordando che la nave non è stata abbordata: ha accettato di rientrare in un porto indiano. I due italiani non sono stati trascinati a terra: hanno accettato di consegnarsi alla polizia del posto. E non mi pare che l'Italia sia ricorsa alle Corti internazionali: ha riconosciuto la giurisdizione della Corte Suprema indiana.

Può darsi che siano state tutte devcisioni sbagliate, io non lo so; può anche darsi che siano sbagliate le mie informazioni, non ho seguito la vicenda con particolare attenzione. Credo però, in generale, che il fatto che gli USA non abbiano riconosciuto il diritto dell'Italia a processare quelli del Cermis non autorizzi l'Italia a comportarsi allo stesso modo verso l'India.
 
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view post Posted on 22/3/2013, 12:06     +1   -1
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Sull'incapacità dell'Italia di gestire la vicenda non ci sono dubbi.
Su tutto il resto si.
La Corte Suprema indiana ha riconosciuto che i fatti contestati ai marò sono avvenuti in acque internazionali. Quindi la giurisdizione è italiana come dicono tutti gli esperti di diritto internazionale.

''Il fermo o il solo processo nei confronti dei due soldati italiani costituiscono un illecito internazionale da parte dell'India''. Enzo Cannizzaro, ordinario di diritto internazionale all'universita' La Sapienza e autore di diverse pubblicazioni sull'argomento, concorda cosi' con le posizioni dell'Italia sulla vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone – coinvolti nell'uccisione di due pescatori indiani e attualmente detenuti a Kollam – e, in un'intervista all'Ansa spiega come, ''senza alcun dubbio'', per i due maro' valga il principio dell'immunita' funzionale.
Secondo il giurista, i due soldati ''hanno agito nell'ambito di una funzione ufficiale, per conto dello Stato italiano'', adempiendo a quella missione anti-pirateria prevista dalla legge italiana e ''autorizzata dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu''.
A loro – spiega – si applica il principio ''dell'immunita' funzionale, regola consuetudinaria del diritto internazionale che vige sin dal 1700, in base alla quale gli atti di un organo dello Stato connessi all'esercizio delle funzioni vanno imputati allo Stato'' e ''non alle persone'' che li hanno commessi. Cio', e' la sua precisazione, ''vale sicuramente in quanto i due hanno agito in acque internazionali'' e, ''a mio avviso, varrebbe anche se il fatto fosse avvenuto in acque territoriali indiane''.
Anche se, su questo punto, ''potrebbe esserci una maggiore incertezza giuridica e le autorita' indiane potrebbero contestare ai due militari di aver adempiuto a funzioni ufficiali nell'ambito della sovranita' di uno Stato senza l'autorizzazione di quest'ultimo'', puntualizza Cannizzaro.
Allo stato dell'arte, pero', l'illecito dell'India appare evidente. I due maro' andrebbero eventualmente giudicati in patria e, se il fermo persiste, l'Italia potrebbe quindi ''attuare o minacciare contromisure come l'interruzione dei rapporti diplomatici e commerciali, chiedere l'apertura di una commissione di inchiesta o di arbitrato – anche se, in mancanza di un trattato, l'India non e' obbligata a rispondere – o esperire uno dei 4 sistemi di controversie previsti dalla Convenzione Onu sul diritto del mare davanti al tribunale internazionale del mare''.
Un'ipotesi, quest'ultima, che ''sarebbe pero' da esplorare''. Nel frattempo, l'Italia potrebbe anche portare il caso ''davanti al Consiglio di Sicurezza Onu'' mentre l'Ue ''e' giuridicamente estranea alla vicenda'', sottolinea ancora Cannizzaro.
Il docente ricorda poi alcuni, celebri, precedenti in cui e' stato il governo italiano ad applicare correttamente il diritto internazionale: da quello dell'omicidio Calipari a quello del Cernis, nei quali ''nonostante la dura reazione dell'opinione pubblica'', i militari Usa coinvolti furono giudicati in patria.
E, anche per la vicenda dei maro', ''non sorprende la reazione politica indiana''. Ma diversa e' la questione giuridica, sulla quale ha anche pesato la scelta della Enrica Lexie di attraccare al porto di Kochi. ''Cio' ha consentito all'India di prelevare facilmente i due militari. In caso contrario, le autorita' indiane avrebbero dovuto agire con un'azione coercitiva in acque internazionali, e sarebbe stato molto piu' grave'', e' la conclusione di Cannizzaro.


Qui c'è stata una successione di atti illeggittimi (India) ed imbecilleschi (Italia), che giocano sulla pelle di due militari che stavano lì per fare quello che i militari indiani non sanno o non vogliono fare.
Non ci dimentichiamo , fra l'altro che, per motivi analoghi, molti pescatori indiani sono stati uccisi da navi dello Sri Lanka, nell'indifferenza generale delle autorità indiane.
 
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view post Posted on 22/3/2013, 13:08     +1   -1
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Qui c'è un'analisi tecnica molto attenta di tutto quello che è successo a proposito dei marò. Così... giusto per farsi un'idea.
 
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lupetto_sulla_zattera
view post Posted on 22/3/2013, 15:10     +1   -1




Per carità, Gianco ti (vi) credo sulla parola. Mi dispiace, è colpa mia: non riesco proprio ad appassionarmi a questa vicenda, non leggerò mai alcuna analisi tecnica.

Mi limito a dire che se io fossi un Indiano sarei molto contento che chi (si presume) avesse accoppato due pescatori indiani venisse giudicato in India. Non ne sto facendo una questione di diritto, per una volta.

Fermo restando che (chiunque abbia ragione) Terzi e Monti hanno gestito la faccenda come dei dilettanti. Sembravano dei Bush senza i marines dietro.
 
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4 replies since 22/3/2013, 10:31   74 views
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