... una vecchia fotografia...-
arriva il treno al Saltino nel 1914.
www.epodismo.com/100pelli/100p024i.phpIl trenino di Vallombrosa
"Il trenino di Vallombrosa", di Indro Neri, Collana Centopelli n. 24, Neri Editore, Firenze 1998 (seconda edizione riveduta e corretta), 96 pagine, Prezzo 5,16 Euro
Dopo il successo della prima edizione, realizzata in occasione del centenario della costruzione della linea ferroviaria Sant'Ellero-Saltino, ritorna in una veste grafica più accattivante e con testo a fronte in inglese e tedesco "Il trenino di Vallombrosa", una ricerca di ampio respiro che si articola in due sezioni. La prima è quella più propriamente "storica" che rievoca la nascita, i progressi, l'attività ed il successivo declino di questa particolarissima ferrovia, ampiamente corredata da riferimenti fotografici ed illustrazioni d'epoca, molte delle quali inedite, non limitandosi soltanto alla riproduzione delle cartoline sul trenino da tutti conosciute, ma avendo esteso la ricerca anche alle fotografie "di famiglia" conservate come cimeli dalla popolazione locale. Il patrimonio fotografico è stato arricchito in questa seconda edizione di nuove immagini. La seconda parte è invece dedicata al vecchio tracciato come si presenta ai nostri giorni ed illustra passo dopo passo il percorso della vecchia ferrovia, rivolgendosi non solo all'amante dell'escursionismo che già ha una certa pratica di sentieri, ma anche e soprattutto a chi, magari con la famiglia, trovandosi in zona per passare il fine settimana o per trascorrere un periodo più o meno lungo di vacanza, approfittando di una scampagnata nel verde dei boschi di Reggello e di Vallombrosa, voglia cimentarsi in una visita "guidata" alla scoperta di momenti di quella storia locale che non mancherà di affascinare chi vi si avvicina. Il tracciato della vecchia ferrovia, essendo infatti in gran parte ripercorribile a piedi, viene seguito quasi completamente ad esclusione di qualche centinaio di metri iniziali, ed una ventina di fotografie a corredo di questa sezione rendono ancora più facile avventurarsi per l'itinerario proposto, lungo il quale ancora oggi ci si può soffermare ad ammirare quello che resta di una ferrovia unica nel suo genere, come ad esempio il cosiddetto Casotto dell'Omaccio, i resti del ponte sul Vicano, gli attraversamenti della sede stradale, le costruzioni relative alla ferrovia, i terrapieni, i muretti, i marciapiedi, le stazioni. Corredato da una rievocazione della giornata inaugurale tratta dalle cronache d'epoca e da una completa bibliografia sull'argomento, "Il trenino di Vallombrosa" è un'opera che vuole es
sere un piccolo contributo per valorizzare un patrimonio storico, culturale ed anche, se vogliamo, turistico di notevole importanza sul quale curiosamente poco è stato scritto.
Il treno sulla via da S. Ellero a Saltino )
(Fonte: Silvio Scala)
Stazione di S.Ellero
(Fonte: Silvio Scala)
Fu costruita in fretta e furia questa storica piccola ferrovia a cremagliera...proprio come la linea 4 della metropolitana di Milano,la MM che non arriva mai!
in soli 4 mesi
forse ci sono speranze...mah!
Telfener e la favolosa ferrovia Sant’Ellero – SaltinoSulle tracce dell’antica tratta che collegava il Valdarno con i boschi di Vallombrosa
Sulla linea ferroviaria che congiunge Firenze a Roma, in località Sant’Ellero, esiste una piccola stazione in stile svizzero, da cui più di un secolo fa partivano due binari in direzione del Pratomagno. Parliamo della tratta a “cremagliera” Sant’Ellero-Saltino, voluta dall’ingegner Giuseppe Telfener per collegare Vallombrosa con la pianura.
Essa rispondeva all’esigenza di offrire un comodo servizio di trasporto ai numerosi turisti che affollavano la stazione climatica e agli studenti che frequentavano l’Istituto Forestale. La tratta venne costruita in tempi di record: dopo aver ricevuto finanziamenti dallo Stato, dalla Provincia di Firenze e dal Comune di Reggello, la società costituita da Telfener riuscì a terminare i lavori tra il maggio e il settembre del 1892 (l’inaugurazione avvenne ufficialmente il 25 di settembre dello stesso anno).
Il percorso – otto chilometri in 57 minuti – prevedeva pendenze del 22%, che venivano superate facendo ingranare alla ruota mediana della locomotiva la verga dentata (cremagliera) che correva in mezzo ai binari. Durante la salita la locomotiva spingeva da dietro tutto il convoglio, con il capotreno collocato nella prima carrozza, mentre durante la discesa il macchinista e il fuochista (siamo ancora nell’epoca dei treni a vapore) si trovavano nella parte anteriore del treno.
La ferrovia voluta da Telfner ebbe molto successo agli inizi del Novecento in concomitanza con il grande boom turistico di Vallombrosa. La guerra, il trasferimento dell’Istituto Forestale e il progressivo affermarsi delle auto e degli autobus decretarono la fine della ferrovia a cremagliera che chiuse definitivamente i battenti nell’aprile del 1924.
Di essa rimane il ricordo delle belle carrozze aperte con sedili laterali, utilizzate durante la stagione estiva, che attraversavano il bellissimo paesaggio con viste mozzafiato sulle località di Pitiana, Paterno, Melosa, Pagiano. Chi volesse andare alla ricerca delle tracce dell’antica tratta deve attraversare i prati e i boschi che separano Sant’Ellero da Villa Rognetta, la stazione terminale di Saltino, costruita poco fuori il paese per non disturbare i villeggianti.
Sul tragitto di trovano l’ex stazione di Donnini, con un vecchio fabbricato che per anni ha custodito un vagone merci del treno e la piccola stazione di Filiberti, costruita in stile svizzero. Per chi non ama le passeggiate in montagna un modello dell’antica ferrovia a cremagliera di Vallombrosa è stato ricostruito al Museo di oggettistica ferroviaria all’ex stazione Leopolda di Firenze"
http://www.turismo.intoscana.it/intoscana2...1493056459.html la vasca di Vallombrosa oggi...bella nonostante quell'acqua...diciamo verde speranza
Edited by Grace - 31/7/2013, 10:26