A noi che Milanesi siamo
sempre ci meravigliamo dei gesti semplici di cui sono fatti i riti quotidiani che arrivano all'eccellenza in certe occasioni.
Dalle finestre della grande casa in collina della mia famiglia
quella che mio padre ha voluto per il suo progetto di solidarietà,ma che non è la mia casa del sogno
anche se da molti sognata
mi stupisco,a volte,
e mi riappacifico riflettendo
Io che ho negli occhi e nel cuore le mie colline,il mio borro,il mio Arno,vedo mare,alpi e colline che pure belli non sono la stessa cosa.Meravigliosi in certi momenti,ma non sono la stessa cosa.
Uno di questi momenti è la Festa del Redentore Morto
quando si accendono di lucette,di lucignoli,di "cincindellori"nel dialetto locale in cui non mi riconosco.
All'imbrunire si accendono migliaia di luci non solo nel centro storico
arriva alle colline di Camaiore.Tutta la campagna è rischiarata dalle migliaia di fiammelle.Ogni tre anni,in questa occasione,alla sera del Venerdì Santo,questa realtà riguarda i luoghi,i riti e i simboli di una tradizione che affonda le radici nei secoli,di generazione in generazione coinvolge tutti.E'un modo per sentirsi parte di una collettività.
Io vado oltre alla simbologia cristiana
penso ai valori semplici,all'atto semplice della preparazione del cincindelloro,dell'allestimento
penso alla collettività,alle tradizioni.
Oh,che volete che vi dica?A me piacciono tanto le giovani donne colte del Giappone
con le radici nella tradizione e protese al futuro...
futuro,io,ne vedo poco per il momento.
Sarà mica perchè sono a Milano e il bagliore di Camaiore me lo sogno?Sperem