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Quello che la mia donna potrebbe dirmi.

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vitruvio1
view post Posted on 11/1/2007, 20:14     +1   -1




Che ora tu senta o non senta, per me è uguale, io sento solo la capacità che hai di lasciarmi sospesa nel vuoto del mio sentire, che non corrisponde a niente che emani da te, e che lentamente si è trasformato in me solo in un sentimento di vendetta, per averti dato tanto senza poterti fare colpa di non averlo fatto tuo e incolpando me di non averlo dato a qualcun altro ma, infine, incolpando te che col tuo gentile silenzio non mi hai mai permesso di andarmene via e cercare altrove qualcuno che, sentendo me oltre a sé, mi facesse vivere almeno una volta fuori di me e fuori della vergogna di provare d'accapo la stessa vecchia passione non corrisposta, peggio che non corrisposta e almeno respinta: non corrisposta e ben accetta per dare spago al tuo amor proprio.

Aldo Busi: "Aloha!!!!!"
 
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schmit
view post Posted on 12/1/2007, 13:00     +1   -1




:o: troppo complicato...
 
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vitruvio1
view post Posted on 14/1/2007, 08:28     +1   -1




vabbeh, Scmhit, allora te la rendo più semplice, sempre sull'amore, con un'altro scritto.

CITAZIONE
L’ amore non ha riguardo che per la brutalità insondabile del proprio pudore disatteso e trascura le sue vittime nell’attimo stesso in cui si rassegna a prendersene cura. L’amore è una malattia, e se non è una malattia inguaribile non è tale.
L’amore finisce per diventare odioso: una meraviglia brutta. Ma quasi tutte le energie della gente sono spese in questa lotta contro l’evidenza per amare e essere amati intimamente e intrinsecamente, poco o niente è lasciato al senso dello stato, all’amore estrinseco e pubblico per il prossimo di cui siamo individualmente emissari e immissari al contempo.
E tuttavia il fallimento di questo tipo di amore intimo è pari solo allo sforzo che ha dispiegato. Se le donne si decidessero una volta per sempre a porre tutte indistintamente le loro energie nell’amore civile, allora anche l’amore intimo e intrinseco degli uomini sarebbe costretto a cambiare: in meglio.
Sarebbe un altro tipo di sogno, a occhi aperti ma coi piedi per terra, forse addirittura più bello e più gambe all’aria – meno irrelato.
Ma nessuno vuole sognarlo. Perché? Ma perché!”

Da "L'amore è una budella gentile" flirt con Liala, sempre di Aldo Busi.
 
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schmit
view post Posted on 14/1/2007, 10:14     +1   -1




bo? :P st'aldo busi mi pare che farnetichi...
 
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La_scelta
view post Posted on 14/1/2007, 14:40     +1   -1




CITAZIONE (vitruvio1 @ 11/1/2007, 20:14)
Che ora tu senta o non senta, per me è uguale, io sento solo la capacità che hai di lasciarmi sospesa nel vuoto del mio sentire, che non corrisponde a niente che emani da te, e che lentamente si è trasformato in me solo in un sentimento di vendetta, per averti dato tanto senza poterti fare colpa di non averlo fatto tuo e incolpando me di non averlo dato a qualcun altro ma, infine, incolpando te che col tuo gentile silenzio non mi hai mai permesso di andarmene via e cercare altrove qualcuno che, sentendo me oltre a sé, mi facesse vivere almeno una volta fuori di me e fuori della vergogna di provare d'accapo la stessa vecchia passione non corrisposta, peggio che non corrisposta e almeno respinta: non corrisposta e ben accetta per dare spago al tuo amor proprio.

Aldo Busi: "Aloha!!!!!"

In Amore come nei rapporti umani e qui mi riferisco all'Amicizia credo che debba esser basilare il principio del rispetto reciproco e della sincerità.

Non si può tener fuori l'altro in vista di situazioni che cambiano... io preferirei che mi si dicesse in faccia di non essere più al "Centro del mondo", piuttosto che trovarmi fra alcuni mezzucci, che cercano di far comprendere che le cose son cambiate....

Nulla è per tutta la vita... oppure tutto lo è...
M
 
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vitruvio1
view post Posted on 14/1/2007, 20:28     +1   -1




«L'amore porta alla luce le qualità elevate e nascoste di un amante, ciò che vi è in lui di raro ed eccezionale. Così trae in inganno su ciò che in lui rappresenta la norma.»

Nietszche

...ma si può anche dire, Scleva, che spesso ci si conforma a ciò che riteniamo siano i desideri degli altri, per essere amati, così che non si è mai davvero se stessi?

...e ancora

Ti ha amato anche lui si o no? Lui c'era perchè c'era o perchè lo hai evocato bene tu?

Sempre Busi.

e si può dire che creiamo gli altri come li desideriamo, e loro, appunto, ci si conformano perchè essere amati fa sempre piacere, ma non è detto che conformarsi sia ricambiare l'amore, come appunto succede nel post di Busi che hai quotato. Io per esempio mi sono lasciato andare a relazioni che in fondo non sentivo, solo perchè amato.

 
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La_scelta
view post Posted on 15/1/2007, 01:44     +1   -1




Mi spiace, Vitruvio, ma non sono d'accordo... credo che sia più giusto esser se stessi sempre, in pace e in guerra... nel bene e nel male... in ricchezza e in povertà .... sarebbe meglio che ci si comprendesse quando l'Amore non è più passione, quando il cambiamento e l'abitudine prendono il sopravvento.
Il tempo dell'Amore ha un suo corso e ognuno con la propria individualità e con un bagaglio più ricco dice con chiarezza che le cose stanno per prendere una nuova strade, perchè credo che non sia giusto rimanere lì per forza di cose.

Non siamo obbligati, quando uno solo è ad amare, sicuramente ti faceva piacere continuare una relazione che non sentivi, altrimenti avresti chiarito.
Milly
 
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vitruvio1
view post Posted on 15/1/2007, 06:25     +1   -1




no, non ti sto chiedendo di essere d'accordo, parlo di come le cose alle volte vanno, La scelta. A me 'sta storia della coppia non mi ha mai davvero convinto, fin da sempre ho avuto l'impressione che nel momento stesso che scattavano tutti i meccanismi di possesso e contratto e accasamento tutto ci fosse nella coppia tranne la passione e l'amore, figuriamoci l'amicizia.
Forse è appunto per quello che istintivamente mi sono sempre ritratto in me stesso, nelle storie che ho avuto. Poi la convivenza va avanti, il tempo scorre,
la relazione diventa col tempo la tua stessa esistenza e i cambiamenti sono poi lunghissimi e sofferti perchè nel frattempo le avvenute distanze e incomprensioni sono cosa che si è ramificata e appare quasi normale, nessuno ha più davvero il coraggio di reagire e le cose si trascinano.

Mi sono scoperto, inoltre, possessore inconscio ( prima inconscio, ma poi ho analizzato la cosa e l'ho scoperta) di tutta la manfrina indotta ruolizzata di Lui/Lei. D'altronde, c'era da sospettarlo, perchè sull'onda dell'attrazione poi ci si accomoda al volo come in un guanto in quella manfrina scritta da altri. Sembrerò eccessivo, ma così a occhio e a esperienza credo che la stragrande maggioranza delle coppie viva questa situazione. Se ci sono due etnie che davvero convivono a forza dietro un sistema di linguaggio del tutto convenzionale come fossero degli estranei che hanno dovuto trovare un'accordo per stare sotto lo stesso tetto, quelle sono il maschio e la femmina, fanno finta di niente per "sopravvivenza" e tirano avanti così per decenni.
 
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nanni
view post Posted on 15/1/2007, 08:27     +1   -1




Credo che l'esistenza di uno "schema", prima biologico e poi culturale, a cui le coppie umane si conformano, sia difficile da mettere in dubbio. D'altra parte la nostra coscienza emerge da una piramide di processi di varia natura di cui non siamo coscienti e che danno origine a desideri e pulsioni che la ragione cerca di riordinare, razionalizzare e disporre secondo una gerachia di priorità. Cosa c'è di razionale nell'impulso sessuale? Perché mai dovremmo fare tutti questi sforzi per arrivare ad accoppiarci? Se fossimo completamente razionali certamente eviteremmo di sprecare tante energie per un atto, tutto sommato, completamente inutile. Ma se fossimo del tutto razionali, senza impulsi biologici, non avremmo nulla su cui esercitare la nostra ragione, nessun motivo di fare alcunché. Saremmo dei computer che nessuno utilizza.
Nello stesso modo costruire delle coppie non è probabilmente il modo migliore per affrontare il problema di come riprodurci efficacemente o vivere senza sentirci troppo soli, tuttavia le "specifiche" della nostra specie ci offrono questa soluzione quantomeno come prima scelta. A cui poi possiamo anche evitare di adeguarci ma con la quale non possiamo evitare di confrontarci.
Insomma quello che siamo abituati a chiamare "noi stessi", cioè la nostra coscienza, è solo una parte di quello che effettivamente siamo, da qui la nostra doppiezza, il fatto che a volte ci sembra di comportarci in modi che non corrispondono al modo in cui coscientemente riteniamo sarebbe giusto comportarci. Il fatto che nel nostro partner non vediamo la persona reale che è ma una sorta di personaggio schematizzato, l'archetipo del partner che si è spontaneamente costruito in noi. Non siamo obbligati a comportarci secondo questi schemi prescritti, però spesso non troviamo di meglio che seguirli supinamente perché la loro forza è molto grande e perché a sua volta la nostra cultura ne è comunque profondamente influenzata.

Spero di non essere stato troppo confuso.

A proposito, perché, Vit, chiami Scleva La Scelta? Non mi pare che siano la stessa persona...
O lo sono?

Nanni
 
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schmit
view post Posted on 15/1/2007, 13:52     +1   -1




no, non lo sono.

nanni, per me le cose sono molto piu' semplici...un compagno è queòllo che ti sei scelta per una ragione alla quale non puoi venire meno, sai che è una persona con un suo modo di vedere che non collimera' maoi col tuo, lo accetti cosi' com'è gli vuoi bene e per tutta la viota costi quel che costi. senno' decidi di star solo.
Tutto il resto sono...come dite voi?"seghe mentali"

aggiungo...i veri conti difficili sono quelli da fare con noi stessi!!!
 
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nanni
view post Posted on 15/1/2007, 14:01     +1   -1




Non le chiamerei seghe mentali... A meno che non si voglia considerare un compendio di seghe mentali la maggior parte della letteratura, che, sul rapporto uomo-donna e sulle incomprensioni che genera, ha accumulato una quantità di parole assolutamente impressionante.

Mi pare che sia Kundera che ha osservato come coloro che hanno tanti amanti si dividono in due categorie: quelli le cui amanti sono tutte diverse tra loro, alte, basse, coi capelli di diverso colore e con i caratteri più svariati, e quelli le cui donne si assomigliano tutte fra loro al punto che diviene difficile distinguerle l'una dall'altra. Personalmente ho osservato alcuni appartenenti alla seconda tipologia e ne ho ricavato una bizzarra impressione: che tutte le loro amnti, alla fin fine, assomigliassero alla loro madre... Ci sarebbe da riflettere su questo, no?

Tu sembri pensare che il nostro comportamento, in materia di ricerca del partner, sia completamente dominato dalla nostra coscienza, mi sembra un punto di vista largamente ingenuo. Non dico che noi si sia completamente eterodiretti ma certo bisogna che facciamo i conti non fosse altro che con i nostri gusti personali. E che cosa c'è all'origine dei nostri gusti personali?

Vale la pena di domandarselo, no? Anche se non necessariamente ricorrendo alla psicanalisi, metodologia che non apprezzo in maniera particolare, anche se sicuramente non pribva di spunti interessanti.

Nanni
 
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schmit
view post Posted on 15/1/2007, 14:49     +1   -1




Nannitu dici giustamente
CITAZIONE
che tutte le loro amnti, alla fin fine, assomigliassero alla loro madre... Ci sarebbe da riflettere su questo, no?

si' ognuno cerca inconsciamente o il padtre o la madre che ha avuto, ma quando si è adulti le cose cominciano a cambiare...perche' ci si stacca dal cordone ombellicale e conoscendoci anche se continuiamo ad avere in noi una parte dei genitori diventiamo autonomi.

ti ho consigliato di leggere la casa delle tre pagode bianche e dei gatti neri,non perche' l'abbia scritto io, ma perche' essendo un percorso di vita ti puo' aiutare a capire...nanni...ho alle spalle una vita vissuta pienamente con esperienze molteplici e pur vivendo in un mio mondo che mi sono ritagliata per non subire terremoti, ho grande esperienza che mi fa rimanere coi piedi ben piantati a terra ma con quei semplici voli che mi danno maggiore forza.
Leggilo, ci terrei molto ad un tuo giudizio...ti hpo sempre stimato molto, al di la' dei nostri piccoli screzi.
 
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La_scelta
view post Posted on 15/1/2007, 14:57     +1   -1




CITAZIONE (vitruvio1 @ 15/1/2007, 06:25)
no, non ti sto chiedendo di essere d'accordo, parlo di come le cose alle volte vanno, La scelta. A me 'sta storia della coppia non mi ha mai davvero convinto, fin da sempre ho avuto l'impressione che nel momento stesso che scattavano tutti i meccanismi di possesso e contratto e accasamento tutto ci fosse nella coppia tranne la passione e l'amore, figuriamoci l'amicizia.
Forse è appunto per quello che istintivamente mi sono sempre ritratto in me stesso, nelle storie che ho avuto. Poi la convivenza va avanti, il tempo scorre,
la relazione diventa col tempo la tua stessa esistenza e i cambiamenti sono poi lunghissimi e sofferti perchè nel frattempo le avvenute distanze e incomprensioni sono cosa che si è ramificata e appare quasi normale, nessuno ha più davvero il coraggio di reagire e le cose si trascinano.

Mi sono scoperto, inoltre, possessore inconscio ( prima inconscio, ma poi ho analizzato la cosa e l'ho scoperta) di tutta la manfrina indotta ruolizzata di Lui/Lei. D'altronde, c'era da sospettarlo, perchè sull'onda dell'attrazione poi ci si accomoda al volo come in un guanto in quella manfrina scritta da altri. Sembrerò eccessivo, ma così a occhio e a esperienza credo che la stragrande maggioranza delle coppie viva questa situazione. Se ci sono due etnie che davvero convivono a forza dietro un sistema di linguaggio del tutto convenzionale come fossero degli estranei che hanno dovuto trovare un'accordo per stare sotto lo stesso tetto, quelle sono il maschio e la femmina, fanno finta di niente per "sopravvivenza" e tirano avanti così per decenni.

No, Nanni, non siamo la stessa persona. Credo che Vitruvio abbia confuso oppure abbia sbagliato a scrivere. Siamo due persone diverse.

La cosa che non capisco, Vitruvio, è il motivo per il quale ci si senta costretti a trascinare una relazione stantia, che non è positiva per nessuno alla fine. La cosa pegggiore si ha quando entrambi o uno solo dei due inizia una nuova realzione fuori.
A che pro stare insieme?

Capisco che alcuni motivi logistici (la casa, i figli... ) non giocano a favore ( sono favorevole anche quando viene minata la serenetà dei figlioli), ma se tali situazioni non ci fossero sarebbe meglio vivere di nuovo la libertà.


CITAZIONE (nanni @ 15/1/2007, 08:27)
Credo che l'esistenza di uno "schema", prima biologico e poi culturale, a cui le coppie umane si conformano, sia difficile da mettere in dubbio. D'altra parte la nostra coscienza emerge da una piramide di processi di varia natura di cui non siamo coscienti e che danno origine a desideri e pulsioni che la ragione cerca di riordinare, razionalizzare e disporre secondo una gerachia di priorità. Cosa c'è di razionale nell'impulso sessuale? Perché mai dovremmo fare tutti questi sforzi per arrivare ad accoppiarci? Se fossimo completamente razionali certamente eviteremmo di sprecare tante energie per un atto, tutto sommato, completamente inutile. Ma se fossimo del tutto razionali, senza impulsi biologici, non avremmo nulla su cui esercitare la nostra ragione, nessun motivo di fare alcunché. Saremmo dei computer che nessuno utilizza.
Nello stesso modo costruire delle coppie non è probabilmente il modo migliore per affrontare il problema di come riprodurci efficacemente o vivere senza sentirci troppo soli, tuttavia le "specifiche" della nostra specie ci offrono questa soluzione quantomeno come prima scelta. A cui poi possiamo anche evitare di adeguarci ma con la quale non possiamo evitare di confrontarci.
Insomma quello che siamo abituati a chiamare "noi stessi", cioè la nostra coscienza, è solo una parte di quello che effettivamente siamo, da qui la nostra doppiezza, il fatto che a volte ci sembra di comportarci in modi che non corrispondono al modo in cui coscientemente riteniamo sarebbe giusto comportarci. Il fatto che nel nostro partner non vediamo la persona reale che è ma una sorta di personaggio schematizzato, l'archetipo del partner che si è spontaneamente costruito in noi. Non siamo obbligati a comportarci secondo questi schemi prescritti, però spesso non troviamo di meglio che seguirli supinamente perché la loro forza è molto grande e perché a sua volta la nostra cultura ne è comunque profondamente influenzata.

Spero di non essere stato troppo confuso.

A proposito, perché, Vit, chiami Scleva La Scelta? Non mi pare che siano la stessa persona...
O lo sono?

Nanni

Sì, l'amore non ha nulla a che vedere con la ragione. Pertanto non è possibile costruire una coppia a tavolino.

I motivi per i quali ci si occoppia sono noti a tutti... bisogna vedere come rendere possibile questo in modo che sia "per tutta la vita". Nella scelta giocano tanti fattori che man a mano (quando ci si scopre totalmente) perdono valore e fanno morire l'entusiamo e la gioia.
Questo potrebbe essere uno dei tanti motivi che spingono alla fine del rapporto.
 
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nanni
view post Posted on 15/1/2007, 16:40     +1   -1




Non sono proprio sicuro che i motivi per cui ci si accoppia siano davvero noti a tutti... La ricerca del piacere o della sicurezza, la paura di rimanere soli o il desiderio di avere dei discendenti la spinta alla promozione sociale e la volontà di sfuggire alla propria famiglia... La volontà di prevalere sull'altro e, viceversa, la spinta a soccombere, a rinunciare alle proprie responsabilità sottoponendosi alla volontà di un altro (Everybody's looking for something/Some of them want to use you/Some of them want to get used by you/Some of them want to abuse you/Some of them want to be abused - Cantavano gli Eurithmics).
Insomma una pletora di motivazioni... Facile che ce ne siano altre che non mi sono venute in mente.
Sembra ovvio che ciascuno abbia il suo speciale cocktail di ragioni... A meno che, al di sotto di tutto, non ci sia qualcosa di altro, per esempio un imperativo biologico cablato in noi.

Nanni
 
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vitruvio1
view post Posted on 15/1/2007, 18:56     +1   -1




si ho, sbagliato scrivendo, anche perchè non ho ancora avuto il piacere di conoscere la Scelta, se non attraverso questi primi post, da qui il mio errore, chiedo scusa.

Ora, visto che sono partito con Busi, continuo con lui e una sua forte provocazione, visto che comunque sono anche fuso e non in grado in questo momento di rispondere alle vostre puntuali obiezioni e idee.

CITAZIONE
....Perchè pare strano o sospetto - o non abbastanza archetipo sociale - l'indivuduo solo
sui suoi stessi due piedi che non vuole stampella perchè è già perfetto così? Perchè chiunque di noi tutti si considera
e viene considerato spaiato e claudicante e toccato dalla vergogna se si regge e cammina coi suoi soli due piedi
e non con almeno quattro di cui due in prestito e due imprestati, sicchè di propri non gliene rimane più nemmeno uno?

....Quanta gente che va in giro eretta per niente! E molta di più ancora quella che cammina a braccetto a testa alta
e che fa il paio con qualcuno strisciando rasoterra gomito a gomito: siccome non ce la fanno a stare dritti da soli
nemmeno se in due, cercano di trascinare nel fango anche te se osi starci senza appoggiarti a nessuno.
....Si ribadisce da millenni, nella retorica elettorale e parlamentare a uso dei fessi da impaurire e assoggettare,
che la famiglia è la cellula della società, senza specificare che è si, la cellula, ma non della società civile, bensì
della società criminale, della società incivile per eccellenza, cioè di tutte le società fondate non sull'individuo
ma sulla famiglia. Il tenere famiglia corrisponde da sempre all'ottenere licenza di delinquere: per il bene dei propri
cari si persegue il male dei cari solo altrui.

....Un uomo da solo è un uomo aguerrito, pieno di risorse impensate, di fierezza inaudita, di ferrea coordinazione
dentro-fuori del principio di realtà, perchè sente e sa di essere il re detronizzato da una masnada di fittavoli isterici
che scambiano il tinello in cui fanno consorteria per la sala del trono e del consiglio, primo e ultimo.
....Perchè la differenza fra essere un uomo solo e un uomo da solo è strategicamente abissale: un uomo solo lo
abbatti quando vuoi, un uomo DA solo non sai mai quanti soldati schiera dietro l'ultimo che hai appena abbattuto.
Per non parlare delle amazzoni di lei, la perfetta single agguerrita fino ai denti ( ma mi raccomando: niente protesi
di porcellana con l'anima di acciaio Lì ).
....Questo onesto manuale è un prontuario per sviluppare questa gratitudine per sé di ora in ora e di decenno in decennio,
senza franare sotto il mantice della disistima di sé, senza diventare i traditori di se stessi pronti, per un buffetto o un
confetto, a darsi in pasto ai valori famigliari nemici di ogni valore dell'individuo senz'altro specchio sociale che quello
per radersi o passarsi la cipria.

dal "Manuale del perfetto single."
 
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