| Se non ci fosse da piangere, mi scapperebbe da ridere.
Da ridere ripensando alla ventata sinistrorsa del "tutti zapateristi" che influenzò un tot di anni or sono la nostra tale parte, sempre alla ricerca di qualche santo (migliore di loro) a cui appigliarsi.
Con il senno del poi: mbeh? che fine hanno fatto tutti sti "zapateristi"? Un buco nell'acqua, una politica insostenibile.
Crisi, bolle immobiliari, crescita basata sul nulla, hanno reso la Spagna la nazione che ora sta navigando in acque oscure. Aggiungiamoci poi, una politica di walfare spinto e del tutto insostenibile, ed ecco il botto.
Ora tutti in piazza, ma quando c'erano da prendere incentivi e posti fissi, manco a pensarci.
Aggiungiamoci anche la corruzione: la telecom spagnola (ora in via di privatizzazione) che faceva intascare ai propri manager fior di quattrini, mentre licenziava 5000 dipendenti, problemi bancari più forti dei nostri, impelagate nelle bolle immobiliari, e tutta la ricetta diventa un magma irrecuperabile.
Ora, pare, che i sondaggi diano ai conservatori una botta di recupero sulla sinistra. Al solito chi fa male, o peggio, viene penalizzato.
Ma qui il problema, a mio avviso, come da noi, non sta tanto nell'alternarsi delle parti politiche, quanto a recuperare quel sistema di valori, ormai perduto nel tempo, in grado di porre in mano i paesi in mani, non dico incorruttibili, ma almeno quel tanto che basta per non far andare a bagno un'intera nazione, con conseguenze letali per i suoi popoli, che, al solito, sono sempre lì a pagare per le bufalate degli altri.
Ed allora "indignamoci" tutti, ma cercando di pensare che non sarà lo stato il nostro salvatore, ma la voglia di ognuno di tirarsi su le maniche e di smetterla di trasferire le proprie colpe, anche quelle più piccole, sugli altri.
Diciamo una botta di responsabilità collettiva che dovrebbe inonandare tanti paesi di eurolandia, va.
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