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Ma deve inevitabilmente finire?

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vestita.di.perlenere.
view post Posted on 13/3/2011, 14:19     +1   -1




Oggi sono in vena di filosofeggiamenti :lol:
Poco fa, sotto lo stimolo di alcune letture mi sono fermata a pensare un cosa.
facciamo finta di non identificarla ne con il reale e nemmeno con il virtule pero'...
così un discorso in generale un pensiero zingaro domenicale :D

Perchè quando una cosa ci va male in qualsiasi ambito, diciamo sempre: 'passerà' e quindi riteniamo il tempo come complice e liberatore della sofferenza, mentre quando ci va tutto bene non riusciamo a liberarci del preconcetto
che 'anche le cose belle finiscono'? ma perchè non potrebbero durare per sempre e sfatare il detto che
il 'sempre non esiste'? :. timido:

( ma noi la faccina con l'elica in testa non ce l'abbiamo? ) :D
 
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LizaPop
view post Posted on 13/3/2011, 16:14     +1   -1




Perchè siamo il popolo dei cornetti e delle corna.

Sempre pagani siamo e se ci conduciamo a pensare che il "per sempre" in qualche modo possa avere esistenza, siamo convinti, in fondo, di portarci sfiga da soli -_-
 
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view post Posted on 13/3/2011, 16:18     +1   -1
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Un Ghigno per tutte le stagioni

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A volte moriamo prima e allora la cosa in corso non finisce. :bum:

In effetti ogni cosa, o quasi, ha una fine ed è anche abbastanza normale che sia così.

Una cosa, brutta (per fortuna) o bella (ahimè) con il tempo passa e va.

Oppure cambia, oppure siamo noi a cambiare e la stessa cosa non ci va più come un tempo.

Si chiama: "essere umani" e non è grave. :doc:
 
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robbi
view post Posted on 15/3/2011, 18:57     +1   -1




Per me alcune cose non passeranno mai....e non posso nemmeno dire che alcune ferite si sono tramutate in nodose cicatrici, ancora sanguinano, senza tregua.
Ma ci si abitua.
 
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view post Posted on 5/4/2011, 20:53     +1   -1
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Meglio perderlo.

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Bah, tutto passa.
Panta rei...
 
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robbi
view post Posted on 6/4/2011, 18:52     +1   -1




CITAZIONE (pv @ 5/4/2011, 21:53) 
Bah, tutto passa.
Panta rei...

Non è vero....
 
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Solitario*
view post Posted on 7/4/2011, 11:32     +1   -1




CITAZIONE (robbi @ 15/3/2011, 19:57) 
Per me alcune cose non passeranno mai....e non posso nemmeno dire che alcune ferite si sono tramutate in nodose cicatrici, ancora sanguinano, senza tregua.
Ma ci si abitua.

Hai provato con un buon coagulante?
 
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Vìt
view post Posted on 4/5/2011, 10:17     +1   -1




CITAZIONE (vestita.di.perlenere. @ 13/3/2011, 15:19) 
Perchè quando una cosa ci va male in qualsiasi ambito, diciamo sempre: 'passerà' e quindi riteniamo il tempo come complice e liberatore della sofferenza, mentre quando ci va tutto bene non riusciamo a liberarci del preconcetto
che 'anche le cose belle finiscono'? ma perchè non potrebbero durare per sempre e sfatare il detto che
il 'sempre non esiste'?

credo che, intuendo ma non sapendoselo ben spiegare, la gente sappia in fondo che la dualità piacere/dolore è legata al senso del tempo. Ma il tempo, effettivamente, non esiste. Non c'è mai un prima o un dopo, c'è sempre e solo un adesso. Non c'è mai stato un momento e mai ci sarà nella nostra vita, in cui siamo prima o dopo, siamo sempre e solamente adesso. Ecco perché il tempo non esiste.
E' una proiezione mentale, perché la mente, che è un meccanismo, vive in continua elaborazione il passato, cioè i ricordi del passato, e li proietta nel futuro come speranza/progetto eccetera. Il risultato di questa operazione è un senso di vita lineare, in avanti, è il senso del tempo.
Mentre il "sempre" esiste sempre, ed è il momento che stai vivendo. Quando non vivi il momento, entri nella dimensione mentale/astratta del tempo e ti poni quelle domande.
Il senso del piacere e del dolore fanno parte del progetto della mente, cioè dell'immagine che hai di te stesso. All'interno di quell'idea, l'ego, hai la convinzione che alcune cose procurino piacere, e altre dolore, quindi ti adoperi continuamente per inseguire quelle pulsioni, per, in definitiva, soddisfare quell'ego, quella proiezione di te dettata dalla mente. Ti stai completamente identificando in quella proiezione, e quindi ti poni le domande sul tempo, se quella cosa durerà o finirà. Non vivi il momento, cioè il "sempre". Soffri, ti preoccupi, persino nel piacere. Infatti molti confondono il senso del piacere col senso della gioia, della felicità. "Sensi", questi ultimi, che non hanno contrapposizione dualistiche e che sono avvertibili solo se in adesione completa con l'istante, il "sempre".
 
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Glaistig
view post Posted on 5/5/2011, 07:58     +1   +1   -1




CITAZIONE (vestita.di.perlenere. @ 13/3/2011, 15:19) 
Perchè quando una cosa ci va male in qualsiasi ambito, diciamo sempre: 'passerà' e quindi riteniamo il tempo come complice e liberatore della sofferenza, mentre quando ci va tutto bene non riusciamo a liberarci del preconcetto
che 'anche le cose belle finiscono'? ma perchè non potrebbero durare per sempre e sfatare il detto che
il 'sempre non esiste'? :. timido:

( ma noi la faccina con l'elica in testa non ce l'abbiamo? ) :D

Diciamo passerà perchè è vero.
Il tempo trasforma le cose, sia quelle belle che quelle brutte.
Eppure la sostanza delle cose resta la medesima.
Cio significa che per noi esseri umani la sostanza immutabile delle cose è il cambiamento stesso.
In un certo senso quindi se il cambiamento è il modo in cui noi interpretiamo il nostro rapporto con la realtà, è anche in nostro potere non far cambiare ciò che desideriamo duri.
Questo vale per tutto, per la felicità e per il dolore.
Se ciò dipende da un rapporto d'amore però, occorre volerlo in due e la faccenda si complica.


Scusa se mi è venuta una risposta contorta,
ma tu hai scelto l'arma :please:

 
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8 replies since 13/3/2011, 14:19   171 views
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