CITAZIONE (Lara Croft @ 6/11/2009, 17:19)
Noooo... si vede che proprio non era destino, Sol...
Ma non capisco perché le sue sorelle, si sian così interstardite nel farle quel regalo, pur sapendo che l'idea a tua moglie non piaceva.
Beh... La conoscono bene e sanno che, per farle prendere qualsiasi tipo di vacanza, bisogna forzarla.
Infatti l'idea di trascorrere tre giorni ad Ischia le piaceva... E' il posto dove si villeggiava tutte le estati quando i figli erano piccoli. Ricordava le serate con i Pooh, con Bruno Martino e Peppino di Capri...
E non ci tornavamo da più di quarant'anni.
- In fondo - Le dissi - se pioverà non sarà un grosso problema: invece della moto porteremo l'auto, in albergo non ci piove e la piscina termale è coperta...
Saranno comunque tre giorni spensierati, senza impegni e, soprattutto, non dovrai cucinare.
E così partimmo il due, il giorno prima del suo compleanno. Avevamo in valigia costumi da bagno ed accappatoi e non pioveva ancora.
Giunti in albergo in mattinata, mentre aspettavamo che fosse pronta la nostra camera, passeggiammo piacevolmente per i giardini, vedemmo le piscine e la sauna ed il tutto ci sembrò abbastanza soddisfacente. Pranzammo in albergo (avevamo prenotato la mezza-pensione) ed anche il pranzo ci sorprese piacevolmente: un primo di pasta, una spigola freschissima e frutta. Se avessimo consumato quel pasto in qualsiasi ristorante ci sarebbe costato più di quanto pagavamo per un giorno di pensione!
Dopo un breve riposino pomeridiano ci mettemmo in macchina ed andammo ad Ischia Porto. Eravamo ansiosi di rivedere i vecchi posti e di passeggiare a piedi per le caratteristiche stradine.
Ma in quarant'anni il posto era cambiato parecchio: erano state costruite bellissime strade che passavano fuori dal centro ed i varchi per potervi accedere erano presidiati da vigili che ne impedivano l'ingresso alle macchine.
Facedo un giro enorme riuscimmo ad avvicinarci dal lato opposto ma inutilmente, non esisteva uno straccio di posto per lasciare la macchina!
Allora mi decisi: - Pagherò una multa, che vuoi che sia? - E mi inoltrai all'interno: era comunque pieno di macchine dappertutto ed impossibile fermarsi. Con grande sprezzo del pericolo andai ancora avanti fino a raggiungere il molo.
Questo molo ha da un lato il mare e dall'altro tutta una fila di taverne e ristoranti molto caratteristici. C'erano alcune macchine ferme sul lato prospiciente il mare sotto un divieto di sosta con il disegnino del carro attrezzi.
Ma, a questo punto, la macchina ero disposto anche a regalarla: mi fermai anch'io sul bordo del molo lasciando, tra l'auto ed il mare, giusto lo spazio per non scendere direttamente in acqua.
Incominciammo così la nostra passeggiata: il centro era quasi come lo ricordavamo. La passeggiata fu lunga e piacevole e, quando arrivammo nel posto più lontano dalla nostra auto, finalmente cominciò a piovere.
- Niente di male - Dissi - Fermiamoci in quel bar a prendere un aperitivo ed aspettiamo che spiova.
Naturlamente non spiovve. Comunque, approfittando di qualche momento di stanca, affrontammo la camminata per ritornare alla macchina. Ci arrivammo un po' stanchi e bagnati come pulcini.
I ristoranti sull'altro lato erano illuminati ed invitanti: avevano tutti quanti i tavoli fuori, ma riparati da tende e grossi teli di plastica trasparenti su tutti i lati. Quello proprio difronte a noi aveva una grande attrattiva: un'enorme stufa a gas sistemata al centro. Non potevamo che entrare, accolti festosamente dal ristoratore. Ci togliemmo i soprabiti bagnati e ci riscaldammo accanto alla stufa.
Mangiammo abbastanza bene: linguine con le cozze ed altre cose...
Intanto la pioggia era diventata un diluvio ed il mare, di tanto in tanto, superava l'argine del molo e piccole onde si allungavano sotto la nostra macchina.
Il rtistoratore ci rassicurò: Non vi preoccupate, è solo un po' di alta marea. E' normale e la macchima è pesante, non può portarsela via.
Poi però cominciai un po' a preoccuparmi: Ogni tanto il ristoratore gridava: "Alzate i piedi!" E piccole onde passavano sotto i nostri tavoli.
Prima delle dieci eravamo già in albergo. Improvisammo una partitina a burraco sul tavolino della camera fumando furtivamente qualche sigaretta ed usando un bicchiere come posacenere.
Alle undici eravamo a letto.