Come scoprire i tradimenti
«Fedeli solo tre coppie su dieci»
Manuale per trovare gli indizi. «Confessioni? Sì, a metà» ROMA — In fondo si assomigliano tutte queste storie. Cambiano nei particolari, nelle circostanze. Ma in sostanza sembrano fatte con lo stampino. Il comune denominatore è una lacerazione, fonte di gioia e sofferenza alternate. «Rompono dentro e fuori di noi uno schema di continuità», scrive nel libro in uscita oggi da Frassinelli, «Tradire», la psicologa e psicoterapeuta Roberta Giommi. E osserva: «Quando togliamo l'àncora alla nostra vita e la poniamo nelle mani di un'altra persona dobbiamo sapere che mettiamo le basi del rischio della delusione. Si è traditi solo quando si ama e non si può rischiare di amare senza correre il pericolo di essere traditi».
La sessuologa fiorentina racconta le esperienze delle coppie e si sofferma sulle storie emotivamente importanti, lunghe, intense, tralasciando le avventure che di solito passano senza lasciare segni. Ci si aspetterebbe un trattato teorico, di poca utilità per chi pratica o subisce l'infedeltà. Il risultato è invece un manuale ad uso e consumo delle due parti in causa, ingannatori e ingannati. Guida a sostegno di migliaia di giocatori del triangolo amoroso. Secondo recenti statistiche, in Italia 7 uomini su 10 trasgrediscono e le donne non sono da meno. «Hanno ormai conquistato la parità» dice la Giommi. L'80% dei tradimenti vengono scoperti, nel 70% dei casi le coppie ufficiali sopravvivono all'intrusione di una terza persona e non si separano. E di tradimento e perdono del coniuge infedele si è occupato anche il giornale dei vescovi, l'Avvenire. Sintesi del dibattito: il traditore va perdonato, l'operazione non è facile, ma neppure impossibile.
PERCHE' — Si tradisce per innamoramento («l'amore è un sentimento così desiderabile e ne abbiamo sempre tanta nostalgia che quando ci appare come messaggero di gioia siamo pronti ad accoglierlo»), per curiosità (desiderio di capire come lui o lei sarà a letto), per noia (in quanto affaticati dalla monotonia del rapporto preesistente). E ancora, per compensazione, per caso oppure perché siamo dei serial killer
in perpetua missione, mestiere «che si traduce in un costante lavoro di seduzione neutra». E infine per passione e dipendenza sessuale: siamo attanagliati all'improvviso da sensazioni lancinanti. Mente, cuore e corpo sono i motori dell'infedeltà ed è importante capire come scatta una relazione. In tutti e tre i casi si verifica un incantesimo, una magia e alla fine i diversi elementi si fondono. Il sesso? «Costituisce un forte legame perché ha una potenza istintiva, mette in moto la voglia di contatto e lascia tracce. Vorremmo continuare a guardare, annusare, toccare».
LA SCOPERTA — Il tradimento può essere prevenuto con attenta osservazione dei partner. Ecco gli indizi che devono farci drizzare le antenne. Innanzitutto gli strani orari di riunioni e di incontri, quindi le uscite improvvise. Durante le feste e i fine settimana l'amante appare inquieto, esce con scuse incomprensibili. Un'arma a doppio taglio è il cellulare, strumento prezioso per i clandestini. Spesso si ignora quanto sia facile rintracciare telefonate e messaggi di passione malgrado doppie schede e altri trucchi. Il controllore prima o poi cog lierà una distrazione. Badate anche a posta elettronica e bollette telefoniche. «Un tempo una lettera d'amore poteva essere nascosta, oggi i mezzi di comunicazione sono tanti e trovare le prove dell'inganno è facile», avverte Giommi. Chi vuole verificare un sospetto ha due strade. Assumere un investigatore o diventare Sherlock Holmes, pianificando pedinamenti e incursioni. Prima di partire alla ricerca della verità dobbiamo chiederci però se siamo pronti ad affrontarla e come. Se non ci sentiamo in grado di sostenerne le conseguenze, meglio lasciar perdere.
RIVELAZIONE — Come deve comportarsi il fedifrago smascherato? La vecchia regola del negare anche di fronte all'evidenza va rivista. Il ripiego migliore, anche per la parte lesa, è una mezza confessione. Dire, ma non tutto, attenuare le situazioni, non cedere alla pressione degli interrogatori infiniti, di solito notturni, di moglie o marito. Prima di cominciare a chiedere bisogna avere chiaro dove si vuole arrivare. Infilare il dito nella piaga significa non tornare più indietro. Riflettete.
Margherita De Bac
30 maggio 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach...radimenti.shtml