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Alla prox settimana

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puersenex
view post Posted on 3/5/2006, 19:51     +1   -1




Cari amici.
Venerdì io e mia moglie partiamo per Parigi a spese di mio suocero che, preso da botta di giovinezza a 63 anni, vuole fare una comitiva unendosi a noi con la sua "amica" di 40 anni. Bel quadretto, non vi sembra?
Non so, ma la cosa mi diverte.

Rivredrò Parigi per la quarta volta, e poserò una rosa sulla tomba di Baudelaire.

Siccome domani serà termineremo i preparativi, sarà difficile che potrò tornare sul forum fino a martedì.
Buon week-end :)
 
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Valentino Pupetta
view post Posted on 3/5/2006, 20:00     +1   -1




Come ti invidio, amico mio.
Mi piacerebbe tornare a Parigi.
E anche tornare al Père-Lachaise, mi sembra sia lì la tomba di Baudelaire.
Di sicuro c'è quella, piccola e seminascosta, di Jim Morrison.
Buon viaggio e buona permanenza.
A te e al resto della compagnia.
E non sorprenderti, mio padre ha 64 anni e mi avrà presentato almeno una dozzina di fidanzate in pochissimi anni.
Ora lo vedo tranquillo, anche troppo.

:D

Mi raccomando: quando torni, raccontaci raccontaci raccontaci.
Un abbraccio.


:)
 
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view post Posted on 4/5/2006, 11:32     +1   -1
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veramente sarei fuxia

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a questo punto non vedo l'ora di superare i sessanta.. :D
 
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view post Posted on 4/5/2006, 11:45     +1   -1
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veramente sarei fuxia

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tempo al tempo.. :D
 
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Valentino Pupetta
view post Posted on 6/5/2006, 13:53     +1   -1




E a quest'ora il nostro Claude si starà godendo Parigi...

:)
 
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view post Posted on 6/5/2006, 14:15     +1   -1
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veramente sarei fuxia

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ma chi cazz'è il nostro claude? :huh:
 
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Valentino Pupetta
view post Posted on 6/5/2006, 19:41     +1   -1




CITAZIONE (Maldestro @ 6/5/2006, 15:15)
ma chi cazz'è il nostro claude? :huh:

Più conosciuto come Conte Ugolino.

:)
 
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view post Posted on 7/5/2006, 12:10     +1   -1
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veramente sarei fuxia

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CITAZIONE (Valentino Pupetta @ 6/5/2006, 20:41)
CITAZIONE (Maldestro @ 6/5/2006, 15:15)
ma chi cazz'è il nostro claude? :huh:

Più conosciuto come Conte Ugolino.

:)

ah me lo ricordo, sì..
se la memoria non m'inganna mi aveva colpito positivamente..
 
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Valentino Pupetta
view post Posted on 7/5/2006, 15:00     +1   -1




E' un mio carissimo amico, avevi dubbi?

:D
 
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_Nicoletta
view post Posted on 7/5/2006, 17:03     +1   -1




Bel nick :rolleyes:
meglio di puersenex che sembra come dire un po' rincitrullito...unn po' bambino un po' vecchio...beh era solo un pensiero spontaneo...
poi uno che a 63 anni va a Parigi mica è rincitrullito (io a 41 ci sono stata la prima e unica volta)
ANZI! :P
 
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puersenex
view post Posted on 8/5/2006, 13:18     +1   -1




Sono tornato stanotte, dopo 3 giorni che sono stati intensi sia a livello estetico, ma anche a livello relazionale. Io e mia moglie ( a proposito, io ho 40 anni, è mio suocero il 63enne - vedovo da un bel po', ricco e affascinante, quel tanto narcisista che basta per non accettare la vulgata per cui a quell'età le donne e il piacere non dovrebbero più interessare).

A Parigi ci sono stato parecchie volte, sia prima di conoscere la mia futura moglie, sia con lei. E' una città straordinaria, di quelle che piacciono me perché, rispetto ad altre come Praga o Firenze , ha una continuità storica, culturale ed estetica. Puoi trovarci il crossover che passa dal medioevo e va all'ipermoderna Defense con la Grande Arche. Al di sopra di Parigi, ma è un giudizio affettivo, metto solo Barcellona (va bé... c'è anche il Cairo, ma siamo fuori Europa).
Ogni volta che ci vado noto a alcune banalità, che forse per noi italiani non sono tali:

- Parigi è sempre più multietnica, ma soprattutto nera. I bianchi sono quasi una minoranza, e mi sembra che ormai i neri determinino gusti estetici, culturali e parte della economia della metropoli. So che in periferia la situazione è ben diversa, ma stando in città si ha l'impressione che l'integrazione sia avvenuta e che la multietnicità non sia collegabile all'immigrazione, bensì a qualcosa di post: come per i giovani meriodionali qui in Piemonte, che nessuno vede più come i loro genitori.
Posso sbagliarmi, ma credo che i recenti episodi di violenza in periferia non siano tanto da attribuire a tensioni razziali, bensì a quella deriva del wellfare state e della precarietà che sta caratterizzando un po' tutta l'Europa.
Queste riflessioni non le porto a caso: stando lì mi sono chiesto perché qui in Italia leghisti e affini stiano a sbraitare per un fenomeno che da noi è davvero marginale. Inoltre, non mi sembra che a Parigi i musulmani siano quei famigerati guerrieri con la scimitarra tra i denti che la destra vuole farci credere. Come ho già detto, a mio avviso non esistono scontri di civiltà, bensì tensioni dovute a condizioni economiche che ci toccherebbero comunque.

- Di Parigi amo, come tutti Notre Dame e la Sante Chapelle. Abbiamo visitato il Louvre, sebbene di corsa. Però credo che la città abbia terminato da quasi 100 anni di essere quello che è stata: culla dell'arte, della sperimentazione e del modernismo (non in senso catalano, ma come tentativo di trovare nuove formule espressive per uscire dall'800. Insomma, a Parigi non troveremo Joyce o Hemingway, e neppure Picasso - del quale abbiamo visitato il bellissimo museo). La parte più moderna è la manifestazione stessa di una cultura abbastanza superficiale: alla Defense, accanto alla Grande Arche, si trovano Mc Donald's e i soliti non luoghi stigmatizzati da Augé. Ormai l'economia ha vinto sulla cultura e sulla politica, e dubito ci saranno cambiamenti a breve. Però l'architettura continua a stupire. L'importante è tenersi lontano da Montmatre, con il Sacre Coeur e i pittori di cartoline.
Da quanto so, forse l'unica città in cui un artista può vivere rimane Berlino: non c'è lavoro, quindi la vita costa poco e la gente non è ossessionata dal bisogno di contribuire allo sviluppo. Si pensa di più a socializzare, anziché a correre come monadi. Non è un caso che scrittori americani giovani ma affermati, come Safran Froer o Eugenidies abbiano lasciato gli States per abitare lì.

- Abbiamo salutato il grande Charles e girato per il cimitero di Montparnasse. E' proprio un bel posto, anche le tombe moderne sono per lo più prive di foto. Naturalmente, evitato con cura Jim Morrison!
Abbiamo ascoltato dell'ottimo jazz e del buon rap (che non ha nulla da invidiare a quello statunitense).

- Mio suocero ha tenuto banco nei ristoranti e nello svacco. Doveva o no far bella figura con la sua nuova fidanzata? Sabato sera, entrambi un po' alticci, eravamo in giro nei sexi-shops, tra biancheria sadomaso, strane creme e i falli finti. Divertente ma imbarazzante: sapete... un genero non dovrebbe mai avventurarsi in questi confronti edipici.
AIR-FRANCE non è molto diversa dall'Alitalia: ritardi ed emergenze, gente che fa il chek-in e poi ti molla a metà della coda perché ha finito il turno. Un incubo. Però ci si consola :)
Ciao.
Claude.
 
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Valentino Pupetta
view post Posted on 8/5/2006, 16:39     +1   -1




:)

Accidenti, Claude, mi hai fatto venire una voglia di tornare a Parigi...
Manco da troppi anni, mi piacerebbe osservarne i cambiamenti.
Ammesso che io riesca a coglierne e che mi piacciano.
Una così forte presenza dei neri non la ricordo, ad esempio.
Più persone mi dicono che la Parigi del 2000 sia Berlino e per farmi un'idea ho comprato una raccolta di giovani scrittori berlinesi.
Ma la lettura dei libri non esaurisce la curiosità e soprattutto non può sostituire l'intensità dello sguardo, il contagio con le persone, gli odori e i sapori.
Devo tornarci al più presto, che da 40 anni a 63 il salto è breve e io credo che non sarò affatto un uomo brillante tra qualche decennio.
Mi immagino ripiegato su me stesso, curvo dentro e fuori, mentre bofonchio al vento, sputo per terra e maledico ogni anima vivente che abbia meno di cinquanta anni.
Temo, infine che guarderò anche il culo alle ragazzine e che un ghigno mi si stampi sulla faccia peggio di una cicatrice.
Sto invecchiando, temo la smorfia e ogni anno che passa l'idea di prendere un aereo mi mette sempre maggiore ansia.
E cmq al sacro cuore ci tornerei.
Da lì si vede tutta Parigi, come dalla Torre Eiffel e dal grattacielo di Montparnasse.
Solo Istanbul mi impressionò più di Parigi e prima o poi ci torno, anche lì.
Grazie Claude, per qualche minuto mi hai fatto rivedere Parigi.
 
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puersenex
view post Posted on 8/5/2006, 19:29     +1   -1




Caro Vale:
nella mia vita non ho grossi rimpianti, neppure per gli episodi di cui non sono contento. Come un'adolescenza che più anomala non si poteva, almeno per uno come me: 2 anni in una "scuola professionale" nella periferia torinese dei primi anni 80, frequentata solo da maschi delle case popolari, tutto calcio e moto, coi quali non avevo niente da dire, e gestita da insegnanti del Partito Comunista più ortodosso, sindacalisti in doppiopetto che mi (si) chiedevano se era più libero l'operaio sovietico che non può parlare ed esprimersi ma ha un lavoro e tutti i servizi o il negro americano che può dire che il Presidente è un coglione ma il giorno dopo perde il posto di lavoro (qualche giovincello, qua sopra, potrà non crederci... ma giuro che il clima era quello). A pensarci, che io sia rimasto di sinistra, sebbene "eterodosso", è davvero sorprendente. Ma forse erano loro "a destra", non io.
Fatto sta che da quella breve esperienza ho capito "cosa non volevo fare", e forse anche a coltivare la giusta dose di nonconformismo per andare avanti.
Potrei rimpiangere altre scelte mancate, come quella di non essere andato a fare il fotografo d'estate in Spagna qualche anno dopo, avrei potuto. Tuttavia rimpiangerei degli stereotipi, atteggiamenti di un presunto artista che con la vita vera e per come ero nella mia evoluzione significano poco. L'unica cosa che rimpiango, alla fine, e non aver viaggiato abbastanza, nonostante molti miei coetanei potrebbero dire che sto bestemmiando. Un tempo era bisogno di esperienza, di conoscenza di persone e costumi diversi, unite all'attitudine verso l'estetica. Ora, a questo, si è aggiunta l'insofferenza verso l'Italia, paese che detesto ogni giorno di più. Quest'insofferenza mi fa illudere che altrove sia meglio, sebbene io sappia che è un'illusione. A mia moglie ogni tanto, scherzando, dico: - Se riesco a pubblicare un best-seller, lasciamo Torino e andiamo a vivere a Berlino -. Lei preferirebbe Barcellona.

Difficile essere un uomo brillante a 63 anni. Mio suocero, tuttavia, non è un'eccezione. Mio padre è suo coetaneo, e sebbene appartenga a un genere molto diverso, credo sia meglio di lui: quand'è andato in pensione (era elettricista in azienda) ha ampliato il suo amore per la campagna, il giardinaggio e svariati lavori di muratura e bricolage. Ora gestisce vari frutteti, i giardini di alcune ville ed è tra i pochi uomini che applica nel concreto ciò che noi delle Nuove Sintesi ci limitiamo a teorizzare. E' un uomo felice, che non corre dietro alle 20enni come mio suocero, ma non è detto che questo sia un male, anzi...
Io sono convinto che morirò prima dei 50, tuttavia, dovessi campare a lungo, credo assomiglierei a mio suocero. Ho un aspetto molto giovanile, tendo a tenere banco, ad essere seduttivo e cornifico facilmente pur amando la mia compagna. A 63 anni, se sarò vivo e in buona salute, temo arringherò gli studenti come i cattivi maestri e mi compiacerò di qualche illusoria attenzione femminile. E' il destino dei narcisi, purtroppo.
 
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Valentino Pupetta
view post Posted on 8/5/2006, 19:46     +1   -1




Narciso. So di che parli. Io credo che con il passare del tempo finirò con il ritenere tollerabile, non dico piacevole, solo la solitudine.

:D

Non poter viaggiare è anche un mio cruccio, specialmente negli ultimi anni. Per me si tratterebbe più che altro di una fuga dalle mie responsabilità ma anche dai miei pensieri.
Mi aiuterebbe, il viaggio, a coltivare suggestioni leggere, autocompiacenti, fuggevoli e rassicuranti, da cambiare con la stessa diligente disinvoltura con cui al mattino si prendono i calzini puliti.
Peraltro amo le camere d'albergo, mi ci sento prefettamente a mio agio.
Lasciare la stanza qualche ora, per poi ritrovarla integra, pulita, con le lenzuola e le coperte ben tirate e gli asciugamani puliti e il tutto senza traccia alcuna di passaggio umano... mi sembra ogni volta una magnifica magia.
Io potrei tranquillamente vivere in un albergo, almeno per lunghi periodi dell'anno, sarebbe un ottimo nascondiglio.
E Parigi sarebbe il luogo ideale.
Saprei anche dove andare.
 
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Carvalho
view post Posted on 8/5/2006, 20:31     +1   -1




sono tornato anche io oggi da Parigi... il nostro puersenex non l'ho incontrato... ma forse apparira' in una delle tante foto che ho fatto, tanto non lo saprei riconoscere... :)
Per la seconda volta in vita mia sono salito al Sacro Cuore, ma il panorama non e' migliore di quello che si vede dall'alto del Parco di Belville....
Ma piu' particolari nei prossimi giorni....

PS io invece odio gli alberghi, i loro ritmi ingessati, il ritenere tutti turisti con gli stessi orari ed esigenze.... per questo che da anni non ci vado piu'...
 
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21 replies since 3/5/2006, 19:51   392 views
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