LizaPop |
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| Dura la vita dello surfista. Di quello virtuale, poi, in particolar modo.
Dribblare tra le onde virtuali, cercando di rimanere in equilibrio sulla tavola, non è affatto semplice. Richiede concentrazione, una forte dose di incoscienza, passione per il mare e preparazione mentale.
Decine di imbelli tentano di arrampicarsi sulla tavola. con il solo intento di far deragliare l'inconsapevole sportivo.
Il bello della vita dello surfista è che, sostanzialmente, lui se ne fotte. Solo le onde gli interessano, e queste devono essere alte, bianche, spumeggianti e solleticargli il velopendulo, ovvero, il suo senso di sfida.
In piedi sulla tavola guarda galleggiare decine di corpi vescica, trasformati dalle acque in otri gonfi e putridi.
Ma, il surfista straffotente, ci passa sopra, convinto che la loro incapacità di gestire la forza li ha fatti tracimare con tutto il loro essere.
Quando scema il delirio di onnipotenza, il surfista di adagia sulla sabbia e si crogiola, lento, al sole.
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