| L’idea che Krasin possa voler intitolare la sua sezione (cappelletta) “senzanessunaregola” mi ispira alcune riflessioni.
Innanzi tutto credo si parli di leggi, non di regole. Le regole sono quelle, per fare un esempio, grammaticali. Si possono ignorare, e non solo per ignoranza o distrazione, ma anche volontariamente, purché si trovino altri metodi per arrivare allo stesso scopo. Nella fattispecie a comunicare. Altri metodi cioè altre regole. Difficile farne a meno.
Le leggi sono un’altra cosa. Talvolta possono essere ignorate, ma solo se si è disposti a pagarne il prezzo, talvolta no, alcune leggi, specie quelle dette “di natura” proprio non possono esere ignorate. Ma questo ha un sottinteso che è il tema della mia riflessione.
Esiste una differenza tra legge umana e legge di natura? Si da usualmene per scontato sia così. Come si da per scontato che l’intero mondo dei fenomeni si possa dividere in naturale e frutto dell’azione dell’uomo. Cioè culturale.
L’uomo non sarebbe una parte della natura ma un corpo estraneo ad essa. Se limitasse la sua azione sul mondo sarebbe meglio per tutti e per tutto. Ma, analizzando meglio il problema, qual è la differenza tra l’uomo e gli animali che seguono esclusivamente, per definizione, le leggi di natura? Non c’è forse un’enorme presunzione nella suddivisione sopra esposta.
Secondo me si. Gli animali detti sociali, alla cui categoria appartiene l’uomo, sono strutturati in gerarchie, talvolta molto rigide. Chi è in alto nella gerarchia ha alcuni diritti, mangia per primo, si accoppia più spesso, che gli altri non hanno, o hanno in misura minore.
Non sempre chi è nato fisicamente più forte, per un diverso assettamento genetico, ad imporre la sua legge, altrimeti tutte le specie tenderebbero ad aumentare progressivamente le loro dimensioni. Talvolta una buona spinta la da l’essere nati da genitori d’alto rango, perché così si è stati nutriti meglio da piccoli. Negli animali più vicini a noi, i primati, talvolta la capacità di stringere alleanze con altri membri della comunità è importantissimo se si vuole giungere ai vertici.
Impossibile non concludere, a questo punto, che molte delle leggi che regolano le nostre comunità siano assolutamente naturali. Ma sono giuste? Questo è un altro e spinosissimo discorso. Secondo me no, dovremmo essere meno naturali per essere più liberi. Forse avere più regole e meno leggi, stabilire un’obiettivo, la massima possibilità di scelta per tutti, cioè il massimo della libertà possibile date le condizioni di base, e stabilire delle regole per raggiungerlo: più regole, più libertà.
Nanni
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