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| MILANO - C'e' stata una ''confessione piena'' sulla simulazione del reato di tentata rapina da parte di Maria Patrizio mentre sul ''momento cruciale'', la morte del figlioletto, la donna dice di non ricordare nulla. E' quanto ha detto il procuratore della Repubblica di Lecco, Anna Maria Delitala, nel corso della conferenza stampa sulla vicenda di Mirko Magni. Gli inquirenti, allo stato, non ritengono vi sia coinvolgimento di altre persone, confermando che la mamma di Mirko e' l'unica indagata.
''Maria non ha ammesso l'omicidio del figlio, anche perche' l'interrogatorio si e' sempre svolto in una condizione molto delicata e difficile, e non siamo mai riusciti ad arrivare al punto cruciale, ma la dinamica di quanto e' avvenuto e' chiara lo stesso''. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Lecco Anna Maria Delitala, durante la conferenza stampa al comando provinciale dei Carabinieri di Lecco.
''Per parlare chiaro, Maria Patrizio non ha mai detto: 'si' l'ho ucciso io''' ha chiarito il procuratore, aggiungendo: ''Ha detto, descrivendo quel che e' successo, con molta fatica in genere e con particolare fatica per il momento cruciale, in relazione all'omicidio, delle frasi tali da far escludere un intervento di terzi, in contrasto con la sua prima versione. Queste dichiarazioni, che non sono la confessione esplicita dell'omicidio, sono tali che, unite a tutti gli altri elementi, fanno ritenere alla procura che lei sia responsabile anche di questo reato''.
Maria Patrizio, la madre del piccolo Mirko, dopo il fermo per omicidio aggravato e simulazione di reato, si trova nel carcere di San Vittore, in isolamento, nell' infermeria.
Subito dopo il suo arrivo in carcere, il medico di guardia l' ha visitata e ha disposto, a scopo precauzionale, la sorveglianza a vista per timore di atti di autolesionismo. Cazzo ............. mi dpmando sempre com'è possibile...
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