| Beh, ne ho avuti diversi, non so di quale parlare, e di certo non di quello attuale, che dura da qualche anno, ormai.
...importante per cosa, poi?
...fu importante, per me, quando tutte le giornate si riducevano a pensieri e visioni con al centro lei, a quando mi appariva, e la vedevo come un qualcosa che spiccava in mezzo al resto, dotata di luce propria, di una definitezza e brillantezza che il resto non aveva. Un po' come se si guardasse una foto con una persona al centro messa a fuoco e in tre D e e tutto il resto vago, indefinito.
posso raccontarla così:
...è come se tutti gli eventi e le cose intorno facessero da scenografia, gli altri da coreografia, come se tutto fosse predisposto dal destino, dalle circostanze, dalla predisposizione dell'animo, affinché ci si incontri, perché l'incastro è perfetto, nessun incertezza, nessun tentennamento, e, ci fossero, vengono travolti e messi da parte inesorabilmente.
Anche la pulsione sessuale è molto forte, ma è una cosa diversa, la riconosci subito, magari la coltivi pure, ma quando la storia è davvero importante, il sesso è corollario, bello ma non ci pensi, perché sono gli sguardi a essere determinanti, ti riconosci, non ci sono dubbi.
Così quella volta di lei sentii la risata, mi girai e la vidi seduta qualche posto più in là con altri operai e operaie, assunti per ristrutturare un albergo mentre mangiavamo lungo una tavolata d'occasione poggiata su dei cavalletti. Amore proletario? Amore. E anche lei mi vide, e si bloccò. Non nego che io, ma anche lei, fossimo alla ricerca d'amore, forse è così che accade, sei pronto, lei è pronta, tutti i sensi sono all'erta finchè non ti incontri, e tutto è giusto, persino l'odore, persino una risata. Così una mattina la sentii dire a una compagna che aveva fame, voleva fare colazione, che finito di decorare quella parete voleva andare da qualche parte a mangiare. Corsi di filato in camera mia e tirai fuori tutti i dolci che possedevo, poi sempre a rotta di collo procurai persino dei caffè e feci in tempo, con un vassoio in mano, a intercettare lei e l'amica mentre stavano per mollare i ferri per dirigersi verso qualche bar nelle vicinanze, anche se sarebbe toccato loro fare diversi chilomentri a piedi per trovarlo.
Ecco il contatto, il momento, che spinse lei, poi, a fare lo stesso perché intercettò i miei gusti musicali che raccontai a un amico. Caso strano per niente strano, lei aveva i miei stessi gusti, e, romana procace e intaprendente, bussò semplicemente alla mia porta con in mano diverse cassette da farmi ascoltare, alcune delle quali mi regalò e che ancora posseggo. Niente accadde ancora, e ancora per tanti giorni, perché non c'è fretta, ci si innamora, ci si prepara, e questa cosa così tanto usata e abusata nelle nostre parole, l'amore, penserà a tutto il resto, ti condurrà per mano.
Poi...fu meraviglioso, anche se durò solo quattro mesi, e rimarrà per sempre così, un sogno, forse proprio perché durò solo quattro mesi, poi il destino e una lunga distanza ci divisero, anche se per anni ci scrivemmo. Eravamo uno per l'altra l'amore ideale, quello per sempre, ma, chissà perché, non ci rincontrammo mai più.
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