gabriella* |
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| CITAZIONE (libera* @ 10/4/2005, 13:23) Camilla ,la donna matura,non bella,non perfetta ,non amata dagli inglesi perbenisti,a me e' sempre piaciuta. Adesso devo vedere a quale categoria delle donne menzionate nell'articolo appartengo Ma dico non puo' piacere Camilla senza appartenere a nessuna di queste?Mah Camilla, una principessa di minoranzadi Maria Laura Rodotà «Non avrà mai la faccia su una tazza ricordo», hanno subito previsto le esperte di sentimenti comuni, «lei e Charles non saranno mai pop icons, le masse non li amano». «Era l’unico modo per lui, viste le polemiche, di mantenerla coi soldi dei contribuenti» hanno detto le ciniche; neanche a torto. Però. Però Camilla Parker Bowles, non icona, non accattivante, mai stata molto bella, a una convinta minoranza di donne piace. D'istinto, per rivalsa, a volte per divertimento. E piace soprattutto ad alcune categorie:
1) [B]Alle amanti. È stata un'amante trentennale insuperabile nel contropiede, e in una discreta ma persistente marcatura a uomo. Non a caso aiutò Charles a scegliere Diana come moglie, ancor meno a caso Diana la chiamava «il rottweiler». E potrebbe comunque comparire su qualche tazza-prodotto di nicchia: nell’ultimo decennio ha sdoganato la dignità dell'amantismo. Anche se le amanti irriducibili ora annunciano che col matrimonio non la ameranno più.
2) Alle disordinate. Ricordano con nostalgia le paparazzate in cui Parker Bowles appariva in galosce, maglionacci a V, sigaretta pendula e buste della spesa. Si identificavano nella sciamannata gentildonna di campagna con struttura e sobrio piglio da dominatrice; e però pure aria da compagna affettuosa. Hanno studiato perplesse la sua ristrutturazione stilistica da dama del principe; sono contente di trovare sempre qualcosa di disordinato (capelli, spiegazzamenti) nelle sue mises. I maschi rifiutano di ammetterlo, ma è una bandiera del sex appeal delle donne imperfette.
3) Alle cattive ragazze. Quelle che la povera Diana non l'hanno mai amata; e a sette anni dalla morte possono dire che non la sopportavano come ragazza-bene star del riflusso, mammina da copertina, moglie-vittima loquacissima (l'intervista alla Bbc , il libro di Andrew Morton da lei ispirato), e neanche come poster girl di peraltro nobili cause. E che sì, apprezzano il menefreghismo di Camilla, il suo non-populismo, la sua nonchalance (probabilmente) durante ripetuti scandali; registrazioni in cui Charles dichiarava di voler essere il suo Tampax incluse.
4) Alle non più ragazze. A memoria di donna, è la prima volta nell’era postmoderna che un uomo ricchissimo e famosissimo sposa una non giovane-non magra-non alla moda. Nata nel 1947, tra l'altro, prima di lui. 5) Alle donne con senso dell'umorismo. In grado di apprezzare una collega detestata in patria e svergognata nel mondo che come leit-motiv della sua festa per i cinquant'anni sceglie "I Will Survive" di Gloria Gaynor. Aveva ragione, è sopravvissuta benissimo.
6) Alle veramente romantiche. Per loro la storia di Camilla è la versione attualizzata di un feuilleton d'altri tempi: un erede al trono, una ragazza bisnipote dell'amante del suo bisnonno re, due altri sposi, un legame che riprende e resiste tra mille disastri, e ora le nozze. Commenti sentiti in giornata: «Meglio del finale di Sex and the City, più credibile poi»; «Un po' come il matrimonio di Anna Maria Carloni con Bassolino, chi la dura la vince, alla fine». [/B]11 febbraio 2005 Corriere della Sera Ioi appartengo (o sono appartenuta) alle prime quattro categorie. Non sta a me giudicare se appartengo alla categoria numero 5. Tenderei, conoscendomi, ad escludere solo la categoria numero 6.
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