| | Riflessioni sulla morte, letteratura pittura... persino vignette | |
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| surfinia |
| | Morire ?... e chi lo sa qual'e' la vita ! Questa che s'apre luminosa e schietta ai fascini, agli amori, alle speranze, o quella che in rinuncie s'e' assopita ?... E' la semplicita' timida e quieta che si tramanda come ammonimento come un segreto di virtu' segreta perche' oguno raggiunga la sua meta, o non piuttosto il vivo balenare di sogni nuovi sovra sogni stanchi, e la pace travolta e l'inesausta fede di avere per desiderare ?... Ecco io non lo so...ma voi che siete all'altra sponda sulla riva immensa ove fiorisce il fiore della vita son certo lo saprete .
Questa e' una composizione pe voce e pianoforte di Giacomo Puccini che sto studiando ora e che mi piace molto, soltanto trovo un ostacolo quasi insuperabile quando arrivo a " ma voi che siete all'altra sponda " che inevitabilmente canto " ma voi che siete dell'altra sponda " al che il pianista che mi accompagna si incazza perche pensa che alluda a lui...invece no, mi viene proprio naturale.
bacinibacinibacini
Surfinia
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| Alexandros |
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gringoire.wordpress.com/.../
Di ritorno dalla Terra Santa dove ha combattuto le Crociate, il cavaliere Antonius Block e il suo scudiero tornano a casa pieni di dubbi e domande sul loro destino. Lungo il percorso si imbattono in una compagnia d’attori in un paese flagellato dalla peste. Insieme al “Posto delle fragole” è il film più rappresentativo della cinematografia di Ingmar Bergman. In esso si ritrovano tutti i temi cari al regista svedese: il viaggio, qui presente non solo in senso fisico e letterale ma anche metaforico, attraverso la chiave di volta dell’esistenzialismo e nell’incombenza costante della Morte, antropomorfizzata nella figura pallida e funerea di Bengt Ekerot che ha fatto epoca, come la celeberrima partita a scacchi. La sintesi e lo spirito del film sta nella scena finale: una danza lugubre ma mai macabra, scandita con ritmo solenne e imperturbabile su un pentagramma in cui si alternano, a fedele riproduzione della vita, note liete e comiche (il fabbro geloso e la morte “finta” dell’attore) e pagine di disperata cupezza (l’incontro con la condannata al rogo). L’esatto opposto di un romanzo di formazione, un viaggio verso l’ignoto che giunge a compimento nell’ultima mezz’ora che ha molto a che spartire con la perfezione.
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| Krasin |
| | Personalmente mi riconosco in quello che ha scritto, anni fa, un grande biologo (di cui non ricordo più il nome) e cioè "che l'uomo deve avere in sè un gene dell'imbecillità, in quanto piuttosto che avere come suo primo imput/obiettivo il cercare costantemente di capire chi è, da dove viene, e dove andrà, è invece preda delle materialità più terrene: di ambizioni, di glorie, di ricchezza, etc. E' però anche vero che questo gene dell'imbecillità sia stato il maggior regalo che l'uomo abbia avuto per la sua sopravvivenza e il suo sviluppo in questo pianeta, e in altri che verranno...".
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| Krasin |
| | I cattolici democratici sono tutti comunisti. Il cancro della Chiesa. Giuseppe Ciarrapico (uomo pio)
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| 63 replies since 12/3/2005, 11:50 1779 views |
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