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Amore ...

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Alexandros
view post Posted on 16/11/2007, 18:51     +1   -1




CITAZIONE (Luce. @ 12/11/2007, 12:33)
l'amore...mi son sempre chiesta in realtà che cosa sia...

Amore che in latino si dice amor, a-mors: senza morte.

 
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view post Posted on 16/11/2007, 19:17     +1   -1
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Che non si muore per amore è una gran bella verità; però l'alfa privativo vale per il greco e non per il latino che in luogo del prefisso negativo "a-" usa "ne-" (fasto/nefasto, ozio/negozio), "dis-" o "in-".
Tant'è che una cosa amovibile (da a-movere) non è "immobile" ma "spostabile" da un posto all'altro; quella che non si può spostare è in-amovibile, al contrario della donna che è mobile (un armadio, se molto grassa).
La vera etimologia del termine amore è però in effetti latina: risale al momento del ratto delle Sabine che i Romani chiamarono a se proprio col grido "A more..." perchè di bionde - prima che arrivassero i Galli - non ce n'erano.
 
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Monnalisa
view post Posted on 16/11/2007, 19:21     +1   -1




Rassicurante sapere di essere un A-more... dalla cima dei capelli, in giù! ;)
 
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Solitario*
view post Posted on 16/11/2007, 19:43     +1   -1




CITAZIONE (ChronoTrigger @ 16/11/2007, 19:17)
Che non si muore per amore è una gran bella verità; però l'alfa privativo vale per il greco e non per il latino che in luogo del prefisso negativo "a-" usa "ne-" (fasto/nefasto, ozio/negozio), "dis-" o "in-".
Tant'è che una cosa amovibile (da a-movere) non è "immobile" ma "spostabile" da un posto all'altro; quella che non si può spostare è in-amovibile, al contrario della donna che è mobile (un armadio, se molto grassa).
La vera etimologia del termine amore è però in effetti latina: risale al momento del ratto delle Sabine che i Romani chiamarono a se proprio col grido "A more..." perchè di bionde - prima che arrivassero i Galli - non ce n'erano.

Si ma... Se bionde non ce n'erano che bisogno avevano di fare questo distinguo? Avrebbero potuto dire a-femmine.
A meno che non ci fossero le rosse e quelle volessero lasciarle ai Sabini.
 
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view post Posted on 16/11/2007, 21:09     +1   -1
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In effetti non c'erano le rosse tra le Sabine: quelle arrivarono molto più tardi delle barbare bionde, più o meno dopo la Rivoluzione di Ottobre del novembre 1917.
Però - stando alle fonti più accreditate - quell' "A more..." pare dipenda dalla canzonetta che allora andava tanto di moda, intitolata appunto "Sabina".

Sabina, Sabina, Sabina...
ti voglio al più presto sposar!
O mia bella mora
no, non mi lasciare
non mi devi rovinare
oh no, no, no, no, no!
 
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Alexandros
view post Posted on 16/11/2007, 23:30     +1   -1




CITAZIONE (ChronoTrigger @ 16/11/2007, 19:17)
però l'alfa privativo vale per il greco e non per il latino

...e se sbaglio mi corriggerete!

Con queste parole, Karol Wojtyla si presentò al mondo come Papa Giovanni Paolo II

CITAZIONE
al contrario della donna che è mobile ..

.. qual piuma a vento..

anoressiche?

CITAZIONE (Monnalisa @ 16/11/2007, 19:21)
Rassicurante sapere di essere un A-more... dalla cima dei capelli, in giù! ;)

Sicura che i capelli non siano tinti? E se tu fossi una blonde?

Chiamami peroni e sarò la tua... :rolleyes:
 
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nanni
view post Posted on 17/11/2007, 06:33     +1   -1




Un attimo, le more sono... Le more: i gustosissimi e succosi frutti dei rovi e dei gelsi.

Possibile quindi che i rozzi romani dei primordi cercassero di essere poetici con lo scarso materiale a disposizione, chiamando le prospere sabine "more".

Se fossero state rosse le avrebbero forse chiamate fragole. Non ciliege perchè le ciliege ancora non le conoscevano, mi pare che le abbia riportate Lucullo dalla sua spedizione in Persia, o forse Pompeo in quella successiva.

Se fossero state bionde (e bisogna ricordare che all'epoca i greci erano biondi, per quanto ciò possa sembrare strano) forse avrebbero dovuto ricorrere all'oggi abusato paragone con il grano maturo e gridar loro "A Spighe!"

Che sarebbe stata proprio una bella spiga...

Nanni
 
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view post Posted on 17/11/2007, 07:12     +1   -1
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Questa dotta precisazione dell'esimio collega Nanni sul significato di "more" mi impone di riaprire la vexata quaestio della disputa tra Negazionisti ed Erotomani, in merito al Ratto delle Sabine.

Secondo i Negazionisti (in primis la gens Gaia che non concepiva l'amore verso la femmina), il Ratto delle Sabine sarebbe stato un grosso topo che le medesime allevavano a fini alimentari (erano tempi da lupi e lupe, allora); i Romani, affamati, lo avrebbero loro rapidamente sottratto: il topo, per di più era velocissimo - ma i romani affamati lo presero subito - tanto che l'impresa fu celebrata da Gaio Lucullo come il "ratto Ratto del ratto ratto sottratto alle Sabine".
Gli Erotomani della gens Porcia, con l'avvallo di Lucio Calpurnio Bestia, non contestano l'esistenza del ratto come grosso topo, semplicemente pretendono che il sesso di tale bestia fosse femminile e che gli Antichi si fossero quindi impossessati della "topa delle Sabine".
 
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N0WHERE
view post Posted on 17/11/2007, 11:34     +1   -1




CITAZIONE (Luce. @ 12/11/2007, 12:33)
Ammiro chi riesce a portare avanti storie che durano una vita

"Il necessario rigore masochistico mi mette soggezione"

Philip Roth, mi pare da "l'animale morente".

...poi stavo anche per citare Busi in un lungo passo critico sulla coppia che già feci leggere a Nanni e Sol, ma per adesso ve lo risparmio, anche perché in coppia ci sto pure io, incredibilmente da otto anni o più, non ricordo bene, e in qualche modo funziona perché, sempre incredibilmente, abbiamo ancora qualcosa da dirci.
 
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23 replies since 12/11/2007, 12:33   402 views
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