Da "Le cose dell'amore", di Umberto Galimberti

E il professor di Storia
studiando Geografia
lasciò le palle in Africa
e il cazzo in Normandia
(Canto goliardico)

E' scurrile, ma con un fondo di antica verità che risale al figlio di Apollo che faceva le palle di pelle di pollo ("sator ne ultra crepidam"), questo ammonimento goliardico cantato sulle note degli stornelli romani.
Credo che sia applicabile in generale anche alle grandi verità sulle cose della Vita e dell'Amore che sparge a piene pagine sulle riviste femminili lo stimato epistemologo e cultural-antropologo Galimberti.
Ma finchè ci fermiamo alla citazione di Platone, apparentemente meno ardita di quella goliardica, bisognerà per lo meno precisare che gli amanti di cui parla il filosofo ateniese sono soprattutto quelli legati dall'amore pedofilo tra Maestro e discepolo, come si legge nel periodo immediatamente precedente a quello citato:
"Da adulti, amano i ragazzi: il matrimonio e la paternità non li interessano affatto - è la loro natura; solo che le consuetudini li costringono a sposarsi ma, quanto a loro, sarebbero bel lieti di passare la loro vita fianco a fianco, da celibi. In una parola, l'uomo cosiffatto desidera ragazzi e li ama teneramente, perché è attratto sempre dalla specie di cui è parte".