Un tempo si credeva che il metal fosse musica del demonio, che portasse al male, ma uno può essere un serial killer e amare musica ambient, oppure essere un buddista e amare i Bauhaus. Certo può essere anche un marines coi Black Sabbath nelle cuffie mentre stermina un villaggio, però l'ha educato così il colonnello che magari ascolta musical e canti etnici. I canti gregoriani sono sublimi ma possono essere amati da pedofili e inquisitori. Charlie Chaplin mette genialmente ne il grande dittatore il Lohengrin di Richard Wagner, sia per Hitler che gioca col mappamondo che per il sosia barbiere mentre finisce il discorso di pace. L'innocente filastrocca di 'Profondo rosso' terrorizza tutti, e in Arancia meccanica cosa ascoltava il capo degli assassini? Hannibal Lecter amava il classico, mi vedo tranquillamente il boia di Praga Heydrich ascoltare jazz, e qualche sbirro razzista yankee diventare un bambinone con l'allegro country rock. E Al capone non si commuove ne 'Gli intoccabili' con Puccini? Un certo melodico piace in particolare a gangster, mafiosi e impuniti, Berlusconi e via dicendo. La lacrima tatuata sotto l'occhio dello scugnizzo, insomma, chiagne e fotti. Difficile, per dire, che un camorrista si metta a ascoltare i Radiohead, ecco, sperimentale elettronico, prog, Aphex Twin e Marcus Fjellström. Il cuore degli impuniti, quando ce l'hanno, è banale, non gli crea problemi etici, morali, così altrettanto banale sarà la musica che ascolteranno. Questo significa che chi ama il neomelodico ha l'anima criminale, e chi ama cose più raffinate è più in gamba degli altri? No, naturalmente, la musica agisce su due livelli, quello dei sentimenti basilari comuni a tutti, certo belli ma essendo basilari applicabili a qualsiasi contesto, lo dimostrò definitivamente Kubrick, e quello di un piacere a sé che non coinvolge etiche e morali. Nessuna arte ha dunque alcuna responsabilità, a meno che non sia diciamo politicamente schierata, dove però in genere smette di essere arte e diventa direttamente propaganda. Nessuna arte a parte, forse, la letteratura.
