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La patente

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view post Posted on 4/7/2023, 18:00     +1   +1   -1
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Topocrudo

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La gente si chiede sempre come poter essere felice, brancola, si dispera, io invece l’ho sempre saputo cosa mi avrebbe fatto felice.
Non salutarla.
Ho sempre odiato salutare la gente, mai capito il senso, fin da bambino.
A quindici anni cominciai a dirmi che potevo non farlo, potrei tirare dritto facendo finta di non vedere nessuno, mi dicevo, però la gente implacabile mi perseguitava con sguardi, versi e gesti per farmi muovere la lingua, azionare i meccanismi della mascella e dire “Eilà/ ciao/ come va/ salve a tutti”.
Era orribile.
A venticinque anni mi feci legare i denti. Da quel momento non ero più obbligato a salutare e pensavo ecco, forse ora sarò felice. Però la gente non si arrendeva, gesticolava tantissimo per farmi vedere che potevo farlo anch’io, potevo, disse, anche mugugnare “Mmhh… mmhhh” nella pantomima di un orrido saluto. E poi stavo pure morendo di fame.
A trent'anni decisi quindi di immobilizzarmi la testa con un collare ortopedico fingendo di avere problemi articolari, in modo da non poter più volgere il capo per salutare, ma la gente una volta mangiata la foglia mi si parava di fronte rendendomi difficoltoso il cammino per costringermi al saluto. La cosa cominciava a scocciarmi davvero oltremodo.
Infine capii.
A quarant’anni andai in comune e chiesi l’esonero dal salutare la gente, per iscritto, volevo proprio il certificato di non salutatore, in duplice copia. Da quel momento ho sempre in tasca una copia dell’esonero e già un paio di volte mi è capitato di doverlo mostrare, a qualcuno offeso dalla mia a sua detta inciviltà. “Lei non può non rispondere ai saluti” urlò persino uno, mentre io tranquillo tenevo l’esonero tra due dita all’altezza dei suoi occhi, “Ma che mostruosità è mai quella, si vergogni, lei morirà solo!”
Morire solo.
Ci pensai un po’ su, qualcosa non tornava, non nel morire, tutti moriamo, ma da come era costruita quella frase. Poi ci arrivai: il “Da”, ecco il problema, mancava il “da”, morire “da” solo!
Sono tornato a casa, ho redatto il mio testamento, ho scritto: “Al mio funerale voglio essere DA solo, niente scherzi, senza quel DA sono sicuro che ci sarà qualcuno a salutarmi fosse anche solo un prete, con la scusa che “morto solo” fa pietà. “Morto da solo” non ammette interpretazioni, accetto giusto uno sconosciuto becchino, muto per contratto.”
Da quel momento la gente mi ha odiato ancora di più perché si sente esclusa da me, non considerata, e sono anche sicuro che escogiterà qualcosa per costringermi al civismo, al mischiarmi e salutare; ma io non cederò, ho la legge dalla mia e in un eventuale processo qualsiasi giudice, nel vedermi così sereno, persino felice, non potrà che darmi ragione.

 
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