Ragazza che mi hai chiesto che intendo con parte sana di noi stessi, te lo dico qua.
Abbiamo un Io osservante che è quello che in genere ci salva, è il nostro vero Io, superiore alla triade freudiana, controlla che tutte le maschere che ci mettiamo, alimentate a paure, desideri, istinti, educazione, pretese, illusioni, non prendano il sopravvento. Quelle maschere, Tolle insegna, hanno sempre paura di morire perché intuiscono che non esistono, quindi sono tormentate, terrorizzate, aggressive, depresse, complessate, vanitose, schiave di un qualcosa che non potranno mai essere perché, appunto, non esiste. Non a caso si dice che il peggior incubo che esista, è che i nostri sogni si realizzino. Illuminarsi significa capirlo, non che io sia illuminato, figuriamoci, ma sperimentiamo continuamente ciò che è la base per una requie vitale, ovvero l'Io osservante, solo che non lo capiamo fino in fondo, non riusciamo a usarlo veramente, a esserlo. Perdiamo sempre la lotta con le maschere, tranne il tanto per salvarci appena in tempo. In genere. Non ho risposte se non questa, forse l'unica verità che conosco e che considero come l'unico vero punto di partenza per tutto.