Oh, ne avrei da dirtene, faccio spesso sanissimi incubi.
Ora altra storiella, accadutami l'altro ieri.
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Serata storta. E vabbuò.
Vado alla grossa biblioteca dove si tiene la grossa presentazione del libro di tale Ferracuti, mi pare, e se l'ho scritto male poco m'importa, dove una presentatrice dice che già lì c'erano stati "grandi illustri" personaggi. Grandi illustri. Cominciamo male.
Chi erano, Putin? Einstein? Illustri non bastava?
E vabbuò.
Il bigliettino d'invito illustrava un "aperitivo letterario", c'era disegnato un bicchiere danzante di roba rossa, campari, sperai. E invece l'angolo del bere era appunto un angolo presidiato da un gorilla, un tavolo con sopra due bottiglie striminzite di bianco, da bere "Dopo, eh!", fa il gorilla. Dopo.
Dopo ci sarebbe voluta una pera di eroina mista a MD.
E vabbuò.
Parte la presentazione, lo scrittore è uno che "Il cuore batte a sinistra", dice, zzzzzzhhh, prevedo un sonno profondo, ma il peggio è che non sa parlare, altrimenti anche un cuore a sinistra magari lo digerivo.
Arriva una coppia, mi si siede di fronte, lei odora come un beauty case farcito a potpourri, mi gira la testa, mi pare di essere dentro l'anticamera di un obitorio al cimitero, tenendo conto che siamo al piano di sopra e c'è un caldo asfissiante sto rischiando il collasso. O il suicidio.
Il tizio, dico, lo scrittore, ripeto, non sapeva poi parlare. E io non lo compro il libro, PERCHE' UNO CHE NON SA PARLARE NON SA SCRIVERE, OH! Pareva che stesse cercando le parole lì per lì, ma cristo in carrozzella, non ci hai lavorato tre anni?
Tentennava, parlava di scrittura emozionale, militante, però oltre che tentennare tutto trasmetteva tranne che emozioni, ansia, ecco, quella sì, mi veniva di suggerirgli io le parole che non trovava, cosa che magari avrei anche fatto.
Mi avessero dato da bere prima. Invece ciccia, così imparate, oh, tirchi di alcol e letteratura.
E vabbuò.
Da sotto arriva lo schiamazzo di bambini, sarebbe una biblioteca, questa, e ci sarebbe una presentazione - udite udite - letteraria, farli stare zitti?
No, il gorilla serve solo a non far avvicinare nessuno al bere.
Mi arriva una coppia di donne dietro, parlano, questionano, e ci sediamo qui, e ci sediamo là, tu che ne dici, non so, dai, boh, su, be', a voce alta. Mi chiedo se tutti non mi stiano prendendo per il culo.
Arriva un fotografo e sparaflescia lo scrittore a mezzo metro di distanza, abbagliandolo. Mi scappa da ridere, e decido che sono io che sto prendendo per il culo me stesso, così a metà presentazione mi alzo e me ne vado. Passo di fronte al gorilla, ora sono due, i gorilla, e mi guardano fissi, mi viene voglia di chiedergli da bere per risarcimento, ma tiro dritto, esco, vado in piazza, bar, devo riprendermi dallo shock.
Ordino un prosecco, me ne portano uno talmente ridicolo che lì per lì credo sia giusto per lubrificare i denti in attesa di quello vero. La barista mi dice si sieda pure che le porto dei salatini, no, le faccio, butto giù in un sorso il coso, pago e vado via. Tre euro.
Tre euro, seimila lire, tre dollari, tre sterline, ma poi mi dico be', almeno 150 pagine di quel libro che non hai comprato.
E vabbuò.
Vado alla macchina, mi dico ora manca solo che non parta. Non parte.
Riprovo, batteria scarica. Riprovo, niente, m'incazzo contro la fetida carogna: "BRUTTA STRONZA, SE NON PARTI MI FACCIO BUDDISTA E TI RIEMPIO DI VOLANTINI E LIBRI PIENI DI MERDA BUONISTA, VEDI TU!"
Parte all'istante appena riprovo, proprio allegra, guarda. Ci tiene al suo cattivo umore, come me.
Corro dritto fino al mio paese, bar, ordino un bicchierone di prosecco, enorme, gli faccio al barista, e me lo dà, me lo dà! I primi sorsi sono come respiri in alta montagna, considerato che me lo bevo al gelo dei tavolini di fuori, da solo. Non mi passa il cattivo umore, ma almeno ci facciamo compagnia senza altre rotture di palle.
Dimenticavo, il libro parlava di una strage dove morirono 13 persone.
14 con me, ancora un po'.
E vabbuò.
Edited by Bifolk - 10/3/2015, 11:24