La mia Toscana,con gli occhi pieni di meraviglia

Anche il mi'nonno,qualche volta,andava ai mercati a vender conigli,ma non si spingeva fino a Firenze


erano pochi i conigli nello stalletto dietro casa imparavo un po'di botanica e un po'di veterinaria l'erba medica che la potevano mangiare qualche altro fore faceva gonfiare la pancia i ranuncoli erano assolutamente vietati
Ci giocavo con qualcuno e alla fine dell'estate non mi fidavo a mangiare il coniglio in umido
anche se fatto come Dio comanda anzi,no come indica Pellegrino Artusi: correvo il rischio di ingoiare il mio Nerino o Bianchino a seconda dell'annata.



FOTO INEDITA.
Leonardo Gherardini:
"Il venditore di conigli".

Dolci ricordi di Vecchia Firenze Mia

La famosa Pasticceria Giurovich com'era e dov'era.


e poi....Gratta Firenze!!! Firenze Città della Fortuna ...e poi più


Video
panino co' i Lampredotto per ora un ce lo lea nessuno ! è ancora una gran goduria !

insomma...non ho resistito l'è come la ciliegina sulla torta...anzi l'è meglio è...un panino con il lampredotto con la L maiuscola

Un'immagine della Stazione del Campo di Marte prima del 1908, anno in cui andò tutto a fuoco. Stile chalet svizzero, come andava tanto all'epoca,presumo.
Non so di architettura ..
Mi è capitata sott'occhio questa cartolina e mi è tornato alla mente di quando,per celia,spedivo la cartolina della stazione di qualsiasi paese o città in mi capitasse di mettere piede.
La fine degli anni '70 e gli anni '80 sono stati un turbinio unico,ma nel frattempo era subentrata l'abitudine di cercare la cartolina più brutta.Certe risate,poi,quando le si rivedevano.
Ad ogni modo sono più affezionata alle stazioni.Mi sa che ne cercherò.



Edited by Grace - 25/7/2013, 22:29

25 luglio. Firenze, Ponte Vecchio....e Gianni Morandi


Video

eppure capita a me è capitato più volte lungo il corso della mia vita che la Polizia di Stato mi/ci lasciasse andare di solito un eccesso di velocità che a me piace....bello quando il mio amico Mario mi diceva:-Reggiti....reggiti- era il segno che...si partiva...e via ma poi io dovevo tornare a casa la scusa più banale ,ma vera.
Negli anni è cambiato il motivo del mio ritorno,ma...se non è zuppa è pan bagnato. mi dovevano riaccompagnare a casa.

Una volta in prossimità del raccordo Firenze-Siena entrò in azione il cancro del vetro...ma forse no. .il vetro del parabrezza non andò in mille pezzi,ma si formò un buchetto. fu lo stesso agente che ci fermò ad apprezzare la soluzione creativa che avevamo escogitato per fare quella manciata di chilometri per arrivare a casa.
Avevamo disegnato una ragnatela con tanto di nido di ragno: il buco!

Comunque a me mi lasciano andare! Non ho mai capito il perchè,ma si ripete sempre la stessa scena.Mi guardano,magari dicono:-ma proprio a me....- poi sorridono e io torno a casa tranquilla al mio orario e...senza pagare multe.

Una volta sola si stava per soccombere,in senso figurato,ma era l'ora della merenda :)non quella del ritorna
si andava a fare un giretto mica si tornava!

Quella volta il mio amico di Trieste colse un che di noto nelle parole degli agenti e...cominciò a parlare in dialetto.
La scena era stata troppo veloce perchè capissi la logica in tempo reale
Vidi soltanto tre omoni grandi e grossi che battibeccavano in una lingua non mia e che si abbracciavano...mah!
Gianalberto è alto più di due metri,ma anche loro non schezavano!
Mai visto prima una cosa del genere...fulminea.Avevo appena avuto il tempo di rendermi conto....che di nuovo si volava..per modo di dire

eh ganzo, i ttramme!

Il"tramme"e Firenze...una lunga storia che io ho scoperto tardi,ma che mi affascina

L'ATAF in posa

La transiberiana da via Giovanni dalle Bande Nere (P.za Gavinana) all'Ospedale di Careggi



Da brava maratoneta la mi'Firenze l'ho battuta soprattutto a piedi e non è che ho scoperto il tram perchè so'figlia di tranviere non erano certo questi i presupposti.
La mi'mamma studiava e lavorava all'Isolotto; il mi'babbo studiava e si avviava ad una prospera vita da sindacalista e politico.
Lei, negli anni,lo ha fatto deviare da quel percorso brillantemente avviato
Le ACLI erano il trade-union,la matrice comune di lavoro,fede e partecipazione attiva.Lui ricopriva un importante ruolo a livello nazionale,lei a livello regionale.
Un convegno a Camaldoli fu l'occasione per conoscersi.Lì tornarono,anche,come prima tappa del loro viaggio di nozze.
I frati avevano addobbato,ornato,abbellito la stanza con i frutti di bosco :)che il Casentino offre in abbondanza.


I"tramme"in via Strozzi


Il tram a S. Gervasio...piazza Edison.


via Marconi Zona del Campo di Marte


Un tram spunta da Via Sacchetti e fa salire alcuni passeggeri prima di proseguire in Piazza Berta (oggi delle Cure)


Tram in Viale Regina Vittoria, a cui Don Minzoni ha scippato il nome..


Tram in sosta alla Stazione, in attesa di un numero e una destinazione..


Inaugurazione della linea Piazza Signoria-Via Cavour-La Lastra, il 29.10.1926..


Un bel traffico di tram e bus in Via Martelli....


Campo di Marte-Ponte all'Asse la linea di questo tram..


1938. Torme di bambini in partenza per le colonie estive... in tram.


Colonie elioterapiche per bambini abbronzatissimi.


La Barriera del Pino con vari mezzi in transito tra cui un tram.





La Barriera del Pino


Neve e tram sul Viale Morgagni. C'è anche qualche coraggioso ciclista..


La neve sul Ponte alla Carraia non ferma le auto e i tram.

Edited by Grace - 26/7/2013, 13:23

Belle belle belle!!!
Ma com'è che ci piacciono i tram, Grace???

La stazione del Tram alle Cascine, col ristorante Favilli


sarà che i primi ricordi di Milano sono legati...a un tram.Quello che dalla stazione portava a casa...con il volto umano del bigliettaio.Io non ero molto contenta.Per Milano significava restrizione.?un mi piaceva punto e facevo le bizze...e frignavo.
Mi raccontano che l'unico modo per farmi smettere era quello di prendermi a sorpresa:-bada.bada che c'è un negozio di scarpe-
Mah!Pare che da piccina piccina appena nata quasi l'unico modo per farmi smettere era di appendermi alla persiana insieme alla mia bella cesta di vimini lì guardavo le stelle e mi zittavo. C'è un nesso fra scarpe e stelle?
Ero certamente una cittina vivace sono stata adolescente vivace e curiosa....curiosa lo sono ancora

piazza Santa Maria Novella,capolinea del tram



A sinistra la Stazione Maria Antonia, di cui vediamo solo spuntare un pezzettino. Ci vorrà ancora una trentina d'anni prima che si trasformi in Firenze S. M. Novella. Ma intanto i tram ci passano già davanti.



Piazza della Stazione... in cui non manca il tram.
quella sullo sfondo è la cupola di san lorenzo; la foto è presa avendo sulla destra la scuola allievi e marescialli dei carabinieri.

Con la costruzione della nuova stazione il fabbricato dell'albergo venne abbattuto e fu aperta l'attuale piazza, Quelli che si vedono sulla destra sono i fabbricati del convento di Santa Maria novella dove oggi ci sono degli uffici adibiti a fini turistici. La scuola dei marescialli è oltre ed occupa parti del convento della stessa chiesa, bellissime, che speriamo vengano presto restituite alla città. Il tracciato dei binari segue la direttrice di traffico, chiamiamolo così, rimasta inalterata fino agli anni '60 che prevedeva verso Porta al Prato e verso Rifredi gli itinerari, rispettivamente, per via Jacopo da Diacceto, la stessa percorsa dall'attuale tram per Scandicci, e via Alamanni


Piazza Dalmazia
Incrocio del 28 diretto verso Sesto con vettura proveniente dalla stesso comune o da Rifredi (via Steccuto in corrispondenza della omonima stazione).


Via Gaspare Spontini.




Campo di Marte-Ponte all'Asse... la tratta di questo tram.
Questa è la fine di viale Corsica e si vede il passaggio a livello verso via Bini ora sostituito dal sottopassaggio


Il 18 novembre 1945 il tram che andava allo Stadio era piuttosto affollato... Per la cronaca, la partita era Fiorentina-Lazio: 4-3.
Foto Locchi.

il tram,poi,il 29 portava alla Peretola



La piazza di Peretola e la stretta strada in cui si infilava il tram.

I dintorni di Firenze...per molti la villeggiatura La Peretola e il suo tram







Comune Pellegrino da Careggi


Lo stretto di via Reginaldo Giuliani, il tram proviene da Piazza Dalmazia.


"1910 circa: un tram della linea 9 (proveniente da Settignano) svolta da Via Verdi per imboccare Via dell'Oriuolo verso il capolinea di Piazza Duomo".


I' ttramme sui' Pont'all'Asse.
sopra il Mugnone

la firenze-fiesole è stata la prima linea di tram, in assoluto, a firenze...






qui siamo all'inizio del viale Volta da P.zza Edison. veniva chiamato S. Gervasio a causa dell'omonimo fosso che correva lungo via San Domenico e che poi proseguiva in P.zza Edison e scendeva in via Baldesi



Una va in là e uno viene in qua. E il 13 è il classico numero per il Piazzale.

che goduria Grace... ma sai, anche io avevo un tram prediletto che mi portava dalla stazione a casa, e soprattutto, viceversa. Quando lo prendevo per poi partire dalla stazione, non ci arrivavo a piedi (alla fermata), ma volando!
Benvenga la curiosità Grace, quando è positiva e benevola, è una grande dote, secondo me!

lascio perdere i trammi e i bussi...solo per un po'

ovvia su.. la Zita la mi ricorda che mi tocca sciacquar panni in Arno
poi'un so bene in dove la intendesse ,ma forse nella mi'San Giovanni Valdarno,anche se lei è di Montevarchi


come mi piacerebbe potermi tuffare come una volta!

Edited by Grace - 26/7/2013, 16:43

Video

"S.Giovanni Valdarno, luogo di nascita dei pittori Masaccio e Giovanni da S.Giovanni, comune di 17141 abitanti, provincia di Arezzo, Valdarno, Toscana, Italia. Come indica il suo nome si trova nella valle del fiume Arno. All'origine (1296) si chiamava Castel S.Giovanni e venne edificato per conto di Firenze sui progetti che l'architetto Arnolfo di Cambio elaborò per realizzare gli avamposti del governo centrale, le "terre nuove fiorentine" (non vi è però la certezza della diretta partecipazione dell'urbanista ai lavori). La struttura del centro storico richiama l'organizzazione della città romana con la grande piazza centrale dalla quale si dipartono i due assi principali perpendicolari tra loro dai quali nascono le strade secondarie. Tra la fine del XIII ed il XIV secolo l'area del comune, anche oggi denominata Valdarno Superiore, non era ancora inserita in modo stabile nell'ambito del contado di Firenze. A questo scopo il capoluogo fiorentino decise di consolidare il controllo dell'intera area dell'Arno attraverso un complesso sistema di presidi militari. I centri abitati già esistenti vennero difesi con la creazione di cinte murarie come nella vicina Montevarchi, mentre al tempo stesso vennero fondate tre nuove città prontamente munite di difese murarie. La fondazione dei comuni di S.Giovanni e Castelfranco di Sopra risale infatti al 1296, secondo lo storico Giovanni Villani, mentre una provvisione del 26 gennaio 1299 prevedeva la costruzione della terza città, Terranuova Bracciolini, che venne popolata soprattutto grazie alla vicina città di Castel S.Giovanni. I coloni vennero incentivati attraverso notevoli sgravi fiscali, ma sebbene Firenze stessa si fosse accollata la parte economica di queste nuove costruzioni, a loro spettava sempre la manodopera manuale e l'edificazione delle nuove abitazioni. I tre paesi dovevano essere prevalentemente agricoli e come tale venne stabilito che nessun nobile potesse risiedervi stabilmente, ma potesse mantenervi dei possedimenti terrieri, o edilizi. Firenze lamentò in quest'epoca una certa lentezza nell'esecuzione di questi lavori di edificazione e fortificazione, che esponeva l'intera area ad attacchi sempre più frequenti, soprattutto ad opera dei pisani e della vicina Arezzo. Già nel 1352 un rapporto locale indicava come le mura risultassero in pessime condizioni e come tra il 1356 ed il 1363 la cinta muraria venne ristrutturata e rafforzata portando a ventiquattro il numero delle torri difensive. Dopo la conquista di Arezzo lo stato fiorentino dovette poi scontrarsi con la politica espansionistica dei Visconti di Milano, che miravano ad impadronirsi delle terre dell'Emilia e della Toscana. Questo fece sì che il paese di S.Giovanni mantenesse la propria funzione di presidio militare di rilievo.
"

Video

San Giovanni Valdarno
casa natale di Masaccio

dal Maestro Alberto Veronesi:-
Carissimi,
qui l'articolo pubblicato oggi dal quotidiano La Nazione sulla Prima di Tosca che ho diretto il 26 luglio al Festival Puccini

L'isola del Giglio ferita,ma viva


la vita continua

http://gcaptain.com/costa-concordia-wreck-...er-seen-before/

Antonello Venditti
(tralasciando commenti vari)






le spiagge ferite,ma...splendide



cose che capitano ai vivi...di queste parti




le torrette...i lavori continuano


la falla





Il giglio è sempre un fior

Le belle fresche acque

piedi ammollo e testa al fresco ...e il solleone è vinto.



dall'Arno fin quasi a Viareggio...con istinto simile.Ah,Candalla!


Delafia,in pausa di frescura sceglie Candalla!


l'acqua,le cascatelle...se ne parla in un altro posto che ,lì per lì,non ho trovato...tutta la mia infanzia e il senso del rigenerarsi:l'acqua è fonte vita!