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Il programma di Grillo commentato

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view post Posted on 12/2/2013, 12:40     +1   -1
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Movimento 5 Stelle, il buio nel programma di Grillo
di Stefano Feltri


Dal suo blog Beppe Grillo ci offre 20 punti “per uscire dal buio”. In realtà dopo averli letti brancoliamo ancora di più, non bastano cinque stelle a rischiarare la notte. Speriamo che presto arrivi un programma dettagliato o che l’ex comico spieghi cosa intende fare davvero, magari in un contraddittorio e non in un comizio in piazza o in un videomessaggio. Sarebbe utile per tutti, anche per lui.

Ecco i punti. E i dubbi che sollevano.

1. Reddito di cittadinanza

Quanto e con che soldi? E chi ne ha diritto?

2. Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa

Questo punto è così vago da non significare nulla. E comunque lo sposerebbero tutti i partiti, dalla Lega a Monti.

3. Legge anticorruzione

C’è già. In cosa dovrebbe cambiare?

4. Informatizzazione e semplificazione dello Stato

Idem come sopra: l’hanno promessa TUTTI i politici d’Italia da quando esiste l’informatica (chissà, forse anche da prima).

5. Abolizione dei contributi pubblici ai partiti

C’è stato anche un apposito referendum un’era geologica fa. Ma poi come si regolano i contributi privati? Tipo quelli dei Riva a Bersani, per intenderci. Come si garantisce che la politica non diventi ostaggio delle lobby più forti?

6. Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni

Se gli arricchimenti sono illeciti, si immagina che ci sia una sentenza a stabilirlo. E una volta che lo abbiamo scoperto? Li prendiamo a insulti per strada? Per come vanno le cose in Italia si creerà una apposita commissione, che pagherà consulenti, farà rapporti, e alla fine ci darà informazioni poco utili.

7. Referendum propositivo e senza quorum

Un po’ pericoloso, ma interessante. Ci deve essere però qualche barriera, o poche minoranze possono tenere in ostaggio la maggioranza.

8. Referendum sulla permanenza nell’euro

Questo è semplicemente incostituzionale. Non si possono fare referendum sui trattati internazionali. E Grillo comunque non avrà i voti in Parlamento per proporre una riforma della Costituzione.

9. Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese

Altra buona idea. Se resta un filtro – come il numero di firme a sostegno delle proposte di iniziativa popolare – può essere uno strumento utile per un po’ di democrazia dal basso.

10. Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti

Si può fare. Ma prima serve una legge antitrust fortissima (peccato che nel programma del % Stelle ci sia la proposta di abolire le authority, inclusa quella della Concorrenza). E poi sarebbe complesso decidere chi deve farsi carico dei debiti della Rai. Sarebbe forte la tentazione di vendere ai privati Rai2, Rai3 e il resto del digitale liberi dall’indebitamento lasciando tutto al contribuente.

11. Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato

Niente da dire, dopo il Porcellum si può solo migliorare. Resta da specificare se con doppio turno o senza.

12. Massimo di due mandati elettivi

Ma davvero se uno fa il consigliere comunale a Frosinone poi può fare solo un mandato da Parlamentare? La politica è una cosa complicata, l’esperienza può essere utile, quello che conta è che le posizioni siano sempre contendibili evitando che l’incumbent, cioè chi detiene la carica in palio, sia troppo favorito.

13. Legge sul conflitto di interessi

Anche Berlusconi ne ha fatta una, per quanto sembri incredibile (l’inutile legge Frattini del 2004).

14. Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica

Questa è come il rimborso dell’Imu proposto da Berlusconi. Sulla carta siamo tutti contenti, ma da dove diavolo arrivano i soldi?

15. Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali

Il problema è sempre stato l’uso discrezionale dei fondi, non l’esistenza di un sostegno all’editoria (tipo l’Iva agevolata). Comunque, in tempo di crisi, si può ridurre il contributo, magari garantendo comunque il pluralismo finanziando solo le testate web.

16. Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza

Bellissima idea. Complicata da realizzare. Chi paga la rete in fibra? Chi deve detenere la rete in rame oggi di Telecom? La Cassa depositi e prestiti? Come si finanziano gli investimenti? Li paga lo Stato o i privati?

17. Abolizione dell’Imu sulla prima casa

Il programma di Grillo comincia a costare più del New Deal di Roosevelt. Solo questa voce comporta circa 4 miliardi all’anno. E dove li trova, visto che non propone tagli di spesa (anzi, invoca aumenti) o imposte patrimoniali?

18. Non pignorabilità della prima casa

Idea geniale che avrebbe una conseguenza immediata: i tassi sui mutui schizzerebbero di parecchi punti percentuali. Nessuna banca presterebbe soldi a giovani coppie o famiglie a basso reddito se non può neppure avere in garanzia l’immobile acquistato col mutuo.

19. Eliminazione delle province

Pure questo lo hanno promesso praticamente tutti. Il difficile è farlo.

20. Abolizione di Equitalia

Le tasse le raccoglierà direttamente Grillo, che da bravo genovese è attento agli spiccioli. Comunque già da quest’anno i Comuni possono decidere se affidarsi a Equitalia o mettere a gara il servizio di riscossione. Quindi Grillo propone di lasciare in campo solo i privati? E con quali regole?

Chissà se Grillo fornirà dettagli prima del 24 febbraio. Da anni insulta i giornalisti che non hanno letto il programma del Movimento 5 Stelle pubblicato sul blog. Ma anche quello è sempre stato un vago elenco di suggestioni. A tre settimane dalle elezioni i tanti italiani che pensano di votare Grillo forse meriterebbero qualche proposta più dettagliata.

Oppure non resta che concludere che Grillo sta confermando i timori di chi è scettico verso il suo movimento: tanta gente piena di buone intenzioni ma con idee un po’ confuse.

Anche i politici incompetenti possono fare danni, non soltanto quelli ladri o in malafede.
 
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view post Posted on 12/2/2013, 15:49     +1   -1
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Vedo che nessuno lo legge o commenta. Dove sono scappati i grillini?
 
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Rolley
view post Posted on 12/2/2013, 17:38     +1   -1




Non so' proprio grillina, ma appena mi sentirò un po' meno rincoglionita, lo leggerò.
 
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surfinia
view post Posted on 14/2/2013, 04:16     +1   -1




QUOTE (Gianco @ 12/2/2013, 15:49) 
Vedo che nessuno lo legge o commenta. Dove sono scappati i grillini?

ROMA - Beppe Grillo interrompe il lungo digiuno televisivo. "Domenica 17 andrò in tv. Un'intervista di 30 minuti in diretta dal camper su Sky Tg24 alle 20.30 E su Cielo, in chiaro, alle 21", annuncia su Twitter il leader del Movimento Cinque Stelle, dando seguito a quanto aveva anticipato nei giorni scorsi.

Dopo aver a lungo criticato i principali programmi televisivi, è la prima volta che Grillo accetta di essere ospite di una trasmissione. La presenza di amministratori del M5S ad alcuni talk show è stata anche occasione di feroci polemiche e di una "crisi" interna al movimento, con l'espulsione di alcuni esponenti emiliani molto popolari come il consigliere regionale Giovanni Favia e la consigliera comunale bolognese Federica Salsi. Oggi i due attaccano duramente: "Grillo in tv? Non è certo una novità. Ogni giorno, tutti i talk show lo trasmettono, a reti unificate e senza un contraddittorio, peggio di Berlusconi nella volontà di sottrarsi allo stesso", afferma Favia. Salsi ironizza invece sul fatto che Grillo "va in tv ora che gli conviene".

Anche da Pier Luigi Bersani arrivano parole dure al leader del M5S: "Beppe Grillo e Silvio Berlusconi sono uguali", dice il segretario del Pd parlando ad un comizio ad Avellino: "Caro Grillo, tu nomini i deputati come fa Berlusconi. Li nomini".

In attesa di tornare sul piccolo schermo, Grillo oggi si è concesso alla radio, affrontando in un colloquio con 105 e Radio Montecarlo i temi del difficile scenario che si aprirà all'indomani del voto. Paradossalmente l'ipotesi di un trionfo sembra suscitare nel leader del M5S qualche apprensione. "Non lo so, se dovesse succedere sto botto saremmo anche un po' in difficoltà dovremmo organizzarci e scegliere le persone in fretta", dice. "Qualche Scilipoti ce l'avremo anche noi - aggiunge - ce li stanno già portando via gli altri movimenti a cui siamo grati". Grillo nega comunque la possibilità di alleanze con altri schieramenti. "Saremo l'ago della bilancia, non sono solo per niente - risponde - siamo milioni di persone, voi non avete capito con chi avete a che fare. "Come in Sicilia - assicura - Sono loro che seguiranno noi e noi seguiremo le nostre idee. Se c'è un partito che sarà per l'acqua pubblica noi saremo d'accordo, se proporranno gli inceneritori diremo no".

Quanto al primo provvedimento che il Movimento porterà in Parlamento, il fondatore spiega che sarà "il reddito di cittadinanza per salvare le persone". Poi, rispondendo alle perplessità di Bersani sui costi di questo impegno, Grillo attacca: "Dite a Gargamella che i soldi li prendiamo dallo scudo fiscale, da 3 miliardi per i loro manifesti, da 1 miliardo per l'editoria. I soldi li prendiamo da 98 miliardi di evasione fiscale delle concessionari statali per le slot machine. I soldi verranno fuori dal tetto di 4mila euro che metteremo alle pensioni d'oro. Ci sono 100 mila persone che ci costano 13 miliardi che prendono dai 10mila euro al 90mila euro. Recupereremo 7 mld e altri, 2,2 dalla Tav che non serve a nulla. Possiamo prenderne altri 600milioni dalla guerra in Afghanistan, tagliando poi gli F35 e due sommergibili. Possiamo partire dai tagli al Quirinale che ci costa 240 mln annui e poi da doppi e tripli incarichi, dai vitalizi e dalle auto blu. Non possiamo prendere soldi da scuola, sanità, handicappati, Imu e pensionati" conclude.

Il leader del M5S se la prende poi con Monti che "è stato messo lì dalla Merkel per contrastare il Movimento 5 Stelle, ma lo vedi che non è adatto: fa comunicazione ancora col cagnolino! Io invece voglio ridiscutere tutti i trattati: siamo già entrati nell'euro senza essere considerati, adesso voglio fare un piano B di sopravvivenza e voglio fare un referendum sull'euro".

Sino a questo momento la campagna elettorale di Grillo si era concentrata, oltre che su internet, anche su un lungo tour con comizi in tutte le principali citta italiane. Il leader del M5S in occasione delle sue iniziative ha sempre riempito le piazze all'inverosimile, compresa l'ultima manifestazione di ieri sera a Bergamo dove ad ascoltarlo erano in 2.500. "Non siamo impressionati dalle piazze di Grillo - commenta il segretario del Pdl Angelino Alfano - perché lo stesso protagonista una volta si faceva pagare il biglietto per dire cose simili, quindi l'attrattiva è significativa. Va però detto che Grillo fa da paravento a tanti candidati dell'estrema sinistra e dei No Tav".

(13 febbraio 2013) Repubblica

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Gia' questa e' una piccola risposta sul dove prendere i soldi...ma aspettiamo anche di sentirlo in tv

ciao
 
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view post Posted on 14/2/2013, 10:34     +1   -1
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CITAZIONE
Quanto al primo provvedimento che il Movimento porterà in Parlamento, il fondatore spiega che sarà "il reddito di cittadinanza per salvare le persone". Poi, rispondendo alle perplessità di Bersani sui costi di questo impegno, Grillo attacca: "Dite a Gargamella che i soldi li prendiamo dallo scudo fiscale, da 3 miliardi per i loro manifesti, da 1 miliardo per l'editoria. I soldi li prendiamo da 98 miliardi di evasione fiscale delle concessionari statali per le slot machine. I soldi verranno fuori dal tetto di 4mila euro che metteremo alle pensioni d'oro. Ci sono 100 mila persone che ci costano 13 miliardi che prendono dai 10mila euro al 90mila euro. Recupereremo 7 mld e altri, 2,2 dalla Tav che non serve a nulla. Possiamo prenderne altri 600milioni dalla guerra in Afghanistan, tagliando poi gli F35 e due sommergibili. Possiamo partire dai tagli al Quirinale che ci costa 240 mln annui e poi da doppi e tripli incarichi, dai vitalizi e dalle auto blu. Non possiamo prendere soldi da scuola, sanità, handicappati, Imu e pensionati" conclude.

Queste sono cazzate da due soldi. 98 miliardi di evasione fiscale dalle slot machine è una cifra che non sta nè in cielo, nè in terra.
Leva quelli e dimmi cosa rimane per il reddito di cittadinanza. E tutto il resto che serve all'Italia? I problemi sono solo il reddito di cittadinanza? E quanto sarà il reddito di cittadinanza? E come e a chi e con quali criteri si stabilirà chi ne ha diritto?

L'ho citato già una volta. Questo è "L'uomo qualunque" di Giannini. Se qualcuno se lo ricorda, ritroverà pari pari Grillo.

Quelle cazzate le posso dire pure io. Faccio anche ridere di meno.
 
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lupetto_sulla_zattera
view post Posted on 14/2/2013, 11:57     +1   -1




In realtà c'è ben poco da commentare. Se si eliminano gli aspetti più risibili, come il referendum sull'euro che se non fosse incostituzionale sarebbe semplicemente stupido, in quel che resta non c'è nulla di nuovo.

Feltri, anche se usa "suggestioni" in luogo di "suggerimenti" o forse meglio proponimenti, ha ragione: la novità sarebbe stata dire il come. E non c'è in alcun luogo.

La tiritera sul dove prendere i soldi non significa semplicemente nulla. Se recuperassimo tutta l'evasione fiscale, cancellassimo l'economia sommersa e magari confiscassimo tutti i beni delle mafie saremmo il Paese più ricco del mondo, probabilmente. Ma come lo facciamo? Non credo abolendo Equitalia.

Il reddito di cittadinanza è una cosa su cui è d'accordo l'intero mondo: lo raccomanda, con forza, da anni e anni anche la Commissione europea. Lo propose Bersani qualche tempo fa. E' nel programma di SeL e di Rivoluzione Civile. Ed è anche un provvedimento giusto, forse necessario. Ma bisogna dire come, quanto, cosa, dove. Altrimenti sono chiacchiere vuote. Lo stesso si può dire delle altre proposte condivisibili; alcune - ma non ho voglia di elencarle - sono invece sbagliate.

Ripeto però il punto essenziale: nella proposta del M5S non c'è nulla di nuovo, assolutamente nulla. Avrebbe senso se si pensasse che i grillini abbiano poteri magici, ma Pizzarotti ha dimostrato che così non è: l'inceneritore di Parma è sempre vivo e vivace, per coprire il buco del Comune si è ricorsi a una soluzione non proprio rivoluzionaria: l'aumento delle tasse. E allora?

L'unica consolazione è che non governeranno.
 
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view post Posted on 14/2/2013, 19:56     +1   -1
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Bah, fa sempre meno ridere di quello degli altri.

Eppoi mica li ha inventati Grillo i 98 miliardi di multa, ma la corte dei conti.

E allora, come la mettiamo?

C'e' qualche ladro bastardo che non li vuole recuperare?
 
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view post Posted on 14/2/2013, 21:56     +1   -1
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Ecco. 98 milioni di multe, non di evasione fiscale. Ma ti pare mai possibile, al di là delle colpe mettere multe per 4 finanziarie?
 
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view post Posted on 14/2/2013, 22:11     +1   -1
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CITAZIONE (Gianco @ 14/2/2013, 21:56) 
Ecco. 98 milioni di multe, non di evasione fiscale. Ma ti pare mai possibile, al di là delle colpe mettere multe per 4 finanziarie?

Non l'ho deciso ne' io ne Grillo.
Bensì il parlamento e corte dei conti.

Dunque?
Ha ragione rector a dire che qualcuno e' un taglione di merda?

E nè io nè Grillo lo siamo...
 
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Rolley
view post Posted on 15/2/2013, 01:04     +1   -1




Per ora ho letto solo il post d'apertura.
E' chiaro che, leggendo i punti e le relative obiezioni di Feltri, la sensazione che se ne ha è proprio quella di una serie di propositi portati avanti da incompetenti.
Ma io, di sicuro, incompetente in questa materia lo sono molto più di loro: sarebbe quindi interessante leggere le eventuali confutazioni delle obiezioni, giusto per farsi un'idea basata più sulla logica che su una competenza che un elettore non può certo improvvisare dal nulla. Speriamo che, quando verrà a parlare su Sky, Grillo dica qualcosa di più.

"Tanta gente piena di buone intenzioni ma con idee un po’ confuse", conclude Feltri, e magari ha pure ragione, eh... non sono certo io a poter dire che non sia così. Di sicuro una cosa che spinge tanti ad avvicinarsi a Grillo è il fatto che lui, da ex comico e quindi da incompetente, attraverso la semplice informazione, sia riuscito a capire molte più cose di altri e in anticipo su tanti (vedi scandalo Parmalat, tanto per dirne una particolarmente eclatante) e, proprio da incompetente, si pone dinanzi alla gente "comune" con l'atteggiamento di chi ti spiega come fare a capire le cose pure tu, anche se sei incompetente.
E poi c'è un'altra cosa, che forse è la più importante di tutte: magari realizzare certi propositi non è per niente facile, ma in questo Paese per intanto c'è bisogno di qualcuno che voglia realizzarli davvero. E trovarne, di gente che voglia sul serio cambiare lo status quo, non è per niente facile.
 
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view post Posted on 15/2/2013, 08:16     +1   -1
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CITAZIONE (Rolley @ 15/2/2013, 01:04) 
E' chiaro che, leggendo i punti e le relative obiezioni di Feltri, la sensazione che se ne ha è proprio quella di una serie di propositi portati avanti da incompetenti.

"Tanta gente piena di buone intenzioni ma con idee un po’ confuse", conclude Feltri, e magari ha pure ragione, eh... non sono certo io a poter dire che non sia così. Di sicuro una cosa che spinge tanti ad avvicinarsi a Grillo è il fatto che lui, da ex comico e quindi da incompetente, attraverso la semplice informazione, sia riuscito a capire molte più cose di altri e in anticipo su tanti (vedi scandalo Parmalat, tanto per dirne una particolarmente eclatante) e, proprio da incompetente, si pone dinanzi alla gente "comune" con l'atteggiamento di chi ti spiega come fare a capire le cose pure tu, anche se sei incompetente.
E poi c'è un'altra cosa, che forse è la più importante di tutte: magari realizzare certi

Appunto , applico la legge della nonna.

Se mia nonna al posto di Visco o Tremonti faceva meno danni e sparava meno cazzate, allora i "competenti" non sono competenti ma cialtroni imbecilli.

Un qualsiasi grillino direbbe che per risolvere l' aumento dei prezzi causato dalla PESSIMA GESTIONE del passaggio basta mettere la banconota da un euro?
Come ha fatto quell' immane coglione di Tvemonti?

No vero?

Dunque meglio l' ultimo dei grillini che un politicante di merda.

P.S ma ve la ricordate l' ultima finanziaria di Visco quando sparava una cazzata al giorno ed e' riuscito a complicare tutto il possibile?
 
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view post Posted on 16/2/2013, 12:37     +1   -1
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Nei giorni scorsi, Renato Mannheimer ha realizzato per il Corriere della Sera un sondaggio secondo il quale tra coloro che si recheranno per la prima volta alle urne per eleggere i propri rappresentanti alla Camera dei Deputati, vale a dire quei giovanissimi di età compresa tra i 18 e i 23 anni, il Movimento 5 Stelle raccoglierebbe quasi un terzo dei voti. Le ragioni di questa affermazione vanno lette nella capacità di “bucare” il web da parte di Beppe Grillo e probabilmente nell'incapacità politica di chi, partiti o federazioni, vuole farsi rappresentante di certe istanze nate dalla contestazione di uno dei più grandi movimenti studenteschi mai determinatisi in Italia.

Ci si chiede, dunque, cosa si nasconda dietro un progetto elettorale che riesce ad avere un appeal così “strong” su chi si affaccia per la prima volta alle urne. Il buio, come ha osato scrivere Stefano Feltri qualche giorno fa sul Fatto Quotidiano, oppure un programma con una prospettiva per il cambiamento? La settimana scorsa ci siamo soffermati su come il movimento di Beppe Grillo abbia intenzione di affrontare il tema del lavoro, trovandoci costretti a sostenere, indirettamente, le tesi di Stefano Feltri. Ora, anche a fronte di un sondaggio che premia la capacità di fare leva sul voto dei giovanissimi, è necessario dare uno sguardo a come i “cittadini” del Movimento 5 Stelle, una volta eletti, avranno intenzione di affrontare un tema di fondamentale importanza come quello dell'istruzione.

Pagina 15 (l'ultima) del programma messo in rete da Grillo presenta le tredici proposte per rendere più efficiente il sistema dell'istruzione in Italia. Tralasciamone alcune che appaiono scontate o infinitamente poco rilevanti. Al primo posto (come poteva essere altrimenti?) c'è l'abolizione della legge Gelmini. Bene, la prima domanda che viene in mente di porre è “Come?”. Già immediatamente dopo l'approvazione della legge, si era sviluppato un dibattito all'interno del movimento studentesco circa la possibilità di mettere insieme le forze per proporre un referendum abrogativo della riforma voluta dal ministro dell'Istruzione. Sorgevano due problemi: il primo era quello di un ritorno al passato, alle norme volute da Berlinguer e dalla Moratti che non convincevano comunque nessuno; il secondo era che l'emanazione della legge dipendeva dall'approvazione di numerosi decreti attuativi, che un referendum non avrebbe probabilmente abrogato. Occorrono dunque, al di là di banali slogan, riflessioni serie. Occorre anche chiedersi se una nuova riforma dell'Università possa essere realmente un bene o non rischi di aggravare ulteriormente la situazione.

Dopo una serie di proposte che nascono da un inverosimile dibattito sul web, al quinto posto del programma sull'istruzione ecco la patata bollente: “abolizione del valore legale del titolo di studio”. Il dibattito sull'argomento è ampio e aperto, ne abbiamo anche parlato sul Corsaro, ed è un dibattito che va avanti da decenni, da quando questo punto venne ritrovato all'interno del “Piano di rinascita democratica” della Loggia P2. Di certo non convince l'assunto di base secondo il quale “si eviterebbe così che i titoli conseguiti con votazioni elevate presso università generose possano dare ingiusti vantaggi su quelli conseguiti presso università più severe e rigorose”. Secondo Ferdinando di Orio, rettore dell’Università dell’Aquila, che in proposito ha indirizzato una lunga lettera ai parlamentari eletti in Abruzzo, è vero il contrario. Scrive infatti il rettore di Orio: “L’abolizione di una garanzia 'in uscita' dall’Università verso il mondo del lavoro si tradurrebbe solo in una penalizzazione 'in ingresso' nel mondo dell’Università, con un corto-circuito logico che, classificando gli Atenei in diverse categorie di eccellenza, finirebbe per discriminare gli studenti fin dall’accesso nelle Università, con una chiara violazione del dettato costituzionale”. Non si tratta però soltanto di difendere l'esistente, ma di evitare che una norma simile rientri in un complesso contesto legislativo, del quale la riforma Gelmini è soltanto un primo importante passaggio, che ha intenzione di distruggere l'istruzione universitaria.

Punto 6 del programma: “risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica”. Come non essere d'accordo, dal momento che da oltre un decennio i movimenti studenteschi in Italia sulla questione hanno alzato le barricate? Poi, probabilmente, quando si richiede la “valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti”, non si conoscono le norme di certificazione approvate nell'ultimo decennio e che già in qualche modo rendono obbligatorio questo percorso. Sono norme che rispondono a criteri di aziendalizzazione degli Atenei italiani, sui quali probabilmente i “cittadini” del Movimento 5 Stelle sono tra l'altro d'accordo, quando reclamano “integrazione tra Università e Aziende”. Anche qui, però, dimostrano di non conoscere quanto avviene negli Atenei italiani, dove le aziende e i privati, grazie alla cosiddetta riforma Gelmini della quale si chiede l'abrogazione, sono addirittura parte dei Consigli di Amministrazione, e dove lo sfruttamento di capitale umano a costo zero, attraverso stage e tirocini non retribuiti, è all'ordine del giorno.

Si resta infine di sasso leggendo: “insegnamento gratuito della lingua italiana per gli stranieri (obbligatorio in caso di richiesta di cittadinanza)”. Dal momento di che corsi gratuiti di lingua italiana per stranieri ne esistono migliaia in tutta Italia, organizzati e portati avanti soprattutto da associazioni solidaristiche e mutualistiche, che si occupano in primo luogo di accoglienza e integrazione razziale, vogliamo pensare che i “cittadini” del Movimento 5 Stelle abbiano intenzione di insistere sulla necessità che lo Stato si faccia carico di questi costi. Vogliamo però anche soffermarci su quella parentesi dal retrogusto vagamente leghista.

Nel complesso, desta molte perplessità il fatto che nel programma, se così vogliamo definirlo dal momento che sembra più una mistura di slogan e di incongruenze, non si parli di diritto allo studio, di borse di studio, di criteri di accesso, di forme innovative di welfare studentesco. Si ha la consapevolezza, all'interno del Movimento 5 Stelle, di quanti disagi abbiano creato i tagli al fondo di finanziamento ordinario, i criteri di reddito e di merito continuamente rivisti, l'impennata in tutta Italia dei costi della contribuzione studentesca, l'introduzione di criteri falsamente meritocratici che penalizzano in maniera pesante i fuori corso?
(Gabriele Mastroleo)
 
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view post Posted on 16/2/2013, 21:40     +1   -1
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Se non avessi deciso di votare per i "Piraten", quasi quasi voterei M5S.
 
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Rolley
view post Posted on 17/2/2013, 02:40     +1   -1




I piraten? Ma chi, questi???
 
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view post Posted on 17/2/2013, 08:47     +1   -1
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CITAZIONE (Rolley @ 17/2/2013, 02:40) 
I piraten? Ma chi, questi???

Quelli sono i capostipiti tedeschi.
I locali sono questi: partito-pirata.it/
 
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