la storia di cui poi posterò il video, tratta da "Amori criminali" di Rai3, è emblematica.
Noi siamo gli altri, gli altri sono noi, le nostre storie si intrecciano e condizionano nei destini. Va bene, frasi facili, vuote. Bisogna vedere il servizio che linkerò per capirlo.
C'è una donna belga che da ragazza viene in Sardegna, si innamora di un pastore, vorrebbe stare con lui ma la madre di lei si oppone, la fa ritornare in Belgio, per farla sposare con un uomo inserito, normale, noioso, introverso, rigido. Si sposano, fanno due figlie, lui beve, è distante, duro, si fa i cazzi suoi, così lei dopo tanti anni dopo molla la famiglia, figlie comprese, torna in sardegna, rintraccia il suo vecchio amore e si rimette con lui.
Una delle figlie abbandonate tiene su tutta la famiglia in Belgio, si laurea, lavora, e poi scappa anche lei da quella famiglia. E dove scappa? In Sardegna, ripercorre le orme della madre che nel frattempo vive col pastore in un rapporto amoroso e idilliaco. La figlia vuole fare lo stesso, però che succede? Che va a mettersi con un uomo di vent'anni più vecchio, ombroso, alcolizzato, introverso. Il ritratto di suo padre. Lui, poi, la ucciderà.
Chi ha la responsabilità di cosa? Perché poi non sono solo due donne, madre e figlia, in ballo, ma tre, c'è naturalmente anche la nonna, la madre della madre, che apparentemente fece partire il tutto, ma bisogna anche vedere la storia di lei. Fatto sta che, partendo dalla nonna, abbiamo una donna rigida e di carattere, che crea una donna di carattere ma sensibile e libera, che crea una donna senza carattere, una foglia al vento, che chiude il ciclo facendosi ammazzare dal'ombra della solita figura maschile che deve essere a monte di tutto, anche della nonna.
Io devo aver deciso di farmi del male. Credo di aver visionato tutte, o quasi, le puntate di "Amore criminale", che trattano esclusivamente, tranne un paio di casi, di omicidi di donne da parte dei propri compagni o ex. Ogni anno in Italia ne muoiono una media di 130, così. Solo in Italia, e lasciamo perdere ora tutti gli altri atti di violenza varia dove non ci scappa la morta.
Comunque, una per una, le vittime che ho visionato, tutte le vedevo come sorelle da salvare, soffrendo, per sapere fin dall'inizio che fine faranno. Niente happy end. Bisogna comunque saper riconoscere certi segnali del maschio. Questo non garantisce al 100% che, in loro assenza, egli poi non impazzirà, ma è già molto conoscerli. Introversione, stato della famiglia e della sua infanzia, isolamento suo, tentativo continuo di isolamento in due, tentativo continuo di deprezzamento di lei, nullafacenza, sfruttamento di lei, ignavia, nessuna passione se non rompere i coglioni a lei, iper-controllo su tutto quello che fa lei, naturalmente le botte, e, poi, quando le cose vanno male, cioè quando lei si rompe e vuole chiudere, aumento delle botte, minacce, ricatti, finti tentativi di suicidio, stalking. A questo livello, non solo non cedete comunque alle promesse di lui, questo è ovvio, ma scappate veloci, e lontano. E' già andato troppo oltre, non cambierà, facile che prima o poi vi uccida qualsiasi sarà la vostra decisione. Dovete scappare, punto. Lontano. A un certo livello lui non è più controllabile, non teme più niente, vuole magari morire, ma insieme a voi, per farvela pagare o incapace di andarsene da solo.
Fai bene a scrivere di questo argomento vit, anche se mi rendo conto che costa. Ma non se ne parla mai abbastanza. Al deprezzamento di cui parlavi, che credo sia devastante, penso che si sommi l'idea del fallimento: allontanarsi dal 'proprio' uomo rifiutandolo ufficialmente, significa negare la strada che si è scelta con tanta convinzione... e più è stata coraggiosa la scelta, più sarà difficile negarla, perché più grande sarà il fallimento. Non è facile rinnegare se stessi....
Fai bene a scrivere di questo argomento vit, anche se mi rendo conto che costa. Ma non se ne parla mai abbastanza. Al deprezzamento di cui parlavi, che credo sia devastante, penso che si sommi l'idea del fallimento: allontanarsi dal 'proprio' uomo rifiutandolo ufficialmente, significa negare la strada che si è scelta con tanta convinzione... e più è stata coraggiosa la scelta, più sarà difficile negarla, perché più grande sarà il fallimento. Non è facile rinnegare se stessi....
il prossimo video che manderò parla proprio di quello, cioè della vergogna che impedisce ad alcune di "confessare". In questo caso, più unico che raro tra quelli mandati da "Amore criminale" perché con happy end, lei si vergognava perché la famiglia dalla quale proveniva era una famiglia modello, non riusciva a dir loro del proprio fallimento e così farsi aiutare.
La storia di cui parla il video che ora posterò, è così ignobile, ingiusta, così disperatamente miserabile, di una tristezza infinita, da vergognarmi di essere un umano, non so che altro dire.
altri due visti ieri. Il primo da un lato è commovente per la simpatia e l'intelligenza che ha la ragazza scampata per un soffio alla morte, e così imbarazzante allo stesso tempo per la coglionaggine di lui, che a un certo punto mi ha fatto esclamare, in quanto rappresentante dei maschi e quindi afflitto dalla vergogna: "Ammazzateci tutti".
Il secondo, raro caso in cui è lui ad essere ammazzato da lei, è folle per l'incredibile stupidità. Lui e lei sono sono sposati da trent'anni, lui è esuberante, intraprendente, vitale, umano, fa soldi, gira qua e là, lo amano tutti, lei è mezzo spenta, introversa. Alla fine lei si fa l'amante, un tizio che abita vicino, amico di famiglia. Il marito la scopre e le rompe le ossa, rompe le ossa anche all'amante, e per lui è chiusa lì. Ma lei lo prega di rimanere insieme, perché lo odia e ora lo vuole ammazzare. Escogita un piano con l'amante, e una notte l'amante spara al marito di lei, l'ammazza, poi lo butta in un pozzo fuori della propria casa, a 50 metri dalla casa dell'ammazzato e della moglie. La moglie, poi, fa finta che il marito sia andato via per lavoro, e che non voglia tornare per chissà che motivo. Teniamo ora anche conto che l'ammazzato è amato da tutti in paese e in giro, e che ha alle spalle una grande famiglia che lo venera. Quelli, incredibilmente, speravano davvero di farla franca.
Il primo lo cito solo per l'incredibile occasione di vedere l'assassino di lei - credo durante il 4° spezzone - addirittura interpellato da "Chi l'ha visto", dire la sua sulla scomparsa della propria donna. Lui l'ha uccisa, fatta a pezzi e seppellita, eppure eccolo lì che dà informazioni false, depista, e persino fa il commosso, è incredibile. L'unica cosa che lo incastra in quelle immagini sono le occhiaie da sessantenne, malate, psicotiche, in un volto da trentenne.
Del secondo ne parlo perché siamo alle solite, e cioè che il pericolo è là sotto gli occhi di tutti, e nessuno lo vede. Lei ha vent'anni, bazzica ventenni come lei, è la più carina, e di lui si invaghisce un povero sfigato di 35 anni, che fa la spola da Pisa fino al paesino di lei, 80 chilometri, per farle il cavalier servente. A lei, e a tutto il suo gruppo, che lo considera appunto uno sfigato a cui voler bene, un poveretto senza amici, da adottare, e poi ha anche la macchina, e fa il tassista a tutti, oltre che il giocherellone. Ma lui ha puntato lei, la più carina, finché, la faccio breve, quando si rende conto che non potrà mai averla, che non solo lei lo rifiuta ma che pure si innamora di un altro, lui esce del tutto di testa e l'ammazza. Tutti dicono che non se l'aspettavano, la madre di lei si fidava ciecamente. Ma di chi, di un uomo adulto che fa il pagliaccio e il tassista a un gruppo di ragazzini, e l'amico fidato/tassista/confidente del cuore della figlia, la più bella del gruppo? Ma dove hanno la testa?
Parlando con un'amica, l'altra sera, convinta che la dieta vegetariana riduca la nostra aggressività, le risposi con un classico: "guarda che Hitler era vegetariano". Raggelata. Poi, non si sa con assoluta certezza se davvero Hitler non mangiasse carne, ma di sicuro non lo faceva uno dei personaggi di cui parlerà il video che manderò, dove vediamo appunto un vegetariano, anzi proprio vegano, buddista ecc ecc, che manco raccoglieva un fiore per non farlo soffrire, finire la sua compagna che osò lasciarlo, con ben n° 64 coltellate:
salve, mi chiamo stefano sono nuovo di qui, sono uno spettatore di amore criminale, mi rimangono nel cuore tutte le donne impegnate che combattendo si sono rialzate piu vittoriose, ma se il male dilaga non so fino a che punto l'utilità di una denuncia........li x li è sicuramente una porta aperta ma non capita oggi capita domani una disgrazia non deve capitare........sono poche le persone interpellate che rispondono con eleganza e ne escono vincenti...... ieri la storia di beatrice sfociata nel delitto, e poi la storia di annalisa che mi ha conquistato..... la provocazione è sempre un inneggiamento ingiusto che sia da parte del debole o del forte, x colpa di questo atteggiamento si recitano le corone di spine che immortalano ogni giorno vittime e cronaca......
è un peccato vedere tanto accanimento......quando l'amore esiste contrariamente a chi di tutte queste realtà negative se ne è convinto........concordo con qualche post trovato qui, gli atteggiamenti ostili sono quasi sempre in prima vista che non significa nemmeno essere insistenti o invadenti come il nostro sesto senso vorrebbe supporre... i violenti sono anche timidi, i violenti sono i rancorosi che alimentano giorno x giorno la loro bassezza, i violenti non sono x niente nulla facenti, il lavoro è solo una maschera il programma di amore criminale lo spiattella alla grande x il numero in piu dei casi....... mi dispiace molto e non basta il dispiacere, circondarsi di persone positive dopo che la tempesta è sulla altra corsia..... di certo una spalla aiuta e sorregge bene ma oltre la denuncia per bloccare la ferita servono i giorni di terapia intensiva x risanare la vittima... i violenti sono i ripetenti di scuola, sono alcuni per benisti che puntano sulla loro vita la ruota dei soldi e dello spreco, sono insoliti curiosi casi isolati ma sono i pretendenti di domani che segnano negativamente le anime distratte........non mi resta che dare un grande in bocca al lupo che se ne vada in fretta poi, per tutte le anime infrante e consolate....... ah complimenti x il forum lo cercavo da tempo......da stefano l'anatra
salutarsi e mai dire addio........io alle amicizie che ho che frequento insegno sempre a perdonarsi come primo unico vero motivo, secondo perdonare di quel che ricordiamo di chi ha ucciso i nostri sentimenti e deriso le debolezze perdonare a una distanza non ravvicinata..... il perdono aiuta contrariamente a quanto si pensa, noi vediamo dall'esterno e magari mandiamo in diretta, le scelte non le possiamo condannare non sono le nostre, le proprie....... anzi chi ama e ha sofferto a dispetto di altri che rodono dopo tanti rimpianti che il lieto fine lo hai quando come nel caso di annalisa l'ultima puntata ti rialzi vittorioso, ti rialzi aapprezzandoti di più......non è una vendetta ( x le vittime, parlo x loro ) ma difendersi...... è un diritto sacro santo