Indignados, et inculados

Se non ci fosse da piangere, mi scapperebbe da ridere.

Da ridere ripensando alla ventata sinistrorsa del "tutti zapateristi" che influenzò un tot di anni or sono la nostra tale parte, sempre alla ricerca di qualche santo (migliore di loro) a cui appigliarsi.

Con il senno del poi: mbeh? che fine hanno fatto tutti sti "zapateristi"?
Un buco nell'acqua, una politica insostenibile.

Crisi, bolle immobiliari, crescita basata sul nulla, hanno reso la Spagna la nazione che ora sta navigando in acque oscure.
Aggiungiamoci poi, una politica di walfare spinto e del tutto insostenibile, ed ecco il botto.


Ora tutti in piazza, ma quando c'erano da prendere incentivi e posti fissi, manco a pensarci.

Aggiungiamoci anche la corruzione: la telecom spagnola (ora in via di privatizzazione) che faceva intascare ai propri manager fior di quattrini, mentre licenziava 5000 dipendenti, problemi bancari più forti dei nostri, impelagate nelle bolle immobiliari, e tutta la ricetta diventa un magma irrecuperabile.

Ora, pare, che i sondaggi diano ai conservatori una botta di recupero sulla sinistra.
Al solito chi fa male, o peggio, viene penalizzato.

Ma qui il problema, a mio avviso, come da noi, non sta tanto nell'alternarsi delle parti politiche, quanto a recuperare quel sistema di valori, ormai perduto nel tempo, in grado di porre in mano i paesi in mani, non dico incorruttibili, ma almeno quel tanto che basta per non far andare a bagno un'intera nazione, con conseguenze letali per i suoi popoli, che, al solito, sono sempre lì a pagare per le bufalate degli altri.

Ed allora "indignamoci" tutti, ma cercando di pensare che non sarà lo stato il nostro salvatore, ma la voglia di ognuno di tirarsi su le maniche e di smetterla di trasferire le proprie colpe, anche quelle più piccole, sugli altri.

Diciamo una botta di responsabilità collettiva che dovrebbe inonandare tanti paesi di eurolandia, va.

Nelle vie della mia indignazione, ultimamente, ci stanno talmente tante cose che il secchio comincia ad essere pieno.

Centrale di Porto Tolle, prov Rovigo.

Ma perchè cazzo il Consiglio di Stato ha bloccato tutto l'investimento? (2,5 miliardi)
Trattasi di riconversione di centrale ENEL a carbone, tra l'altro riconversione seguendo tutti i crismi ecologici: recupero della cO2, e riduzione delle emissioni del 80%
Tutti d'accordo, tutti i permessi ottenuti, quasi pronti al via, quando qualche cazzone ha sporto denuncia.

Totale?
Blocco dell'investimento, che per quella provincia, vuol dire lo sfacelo, non tanto per gli operai ENEL, che verranno collocati da qualche altra parte, quanto per tutto l'indotto che essa poteva creare.

Investimento IKEA di Vecchiano (Pisa) vicino a casa mia.
7 anni ci sono voluti per sapere qualcosa di fattivo da parte del Comune Provincia Regione.
Risultato?
Fanculata dell'IKEA e via, investimento partito (70 milioni di euro, circa un 300 posti ed indotto vario) e via andare.
Gioia Tauro, il porto, anche lì stanno perdendo circa il 25% del lavoro, causa costi elevati e casini organizzativi.

Insomma, ce n'è da vendere.
In questa Italia che stenta a crescere, che sta arrancando più degli altri nel riprendersi dalla crisi, dove i giovani che non fanno una minchia sono tantissimi più degli altri paesi, dove le donne perdono più posti di lavoro, dove insomma ci vorrebbe una sferzata di dinamicità, noi ci permettiamo di perdere investimenti, come se piovesse.
Perchè ne abbiamo a mille di imprese straniere che bussano alle porte per investire da noi, eh? (Ironico, ovviamente)

Una merda di paese, ingarbugliato in una normativa bizantina, dove gli ambientalisti rompono il cazzo a go go.
Una paralisi di cervelli e di azione.
Che incazzatura.

La tanto sbandierata dorsale Tirrenica incominicia a delinearsi nel suo orrore.

Arrivati a Rosignano ecco i caselli.
Due mostri giganteschi che paiono volerti ingollare a forza (e di fatto lo faranno) all'entrata della Maremma.
Inculata gigantesca per noi tutti, costretti a percorrere l'unica strada che ti porta a Roma, con nulla che cambierà ma questa volta pagando.

I lavori che paiono di ampliamento delle careggiate, in realtà non ampliano una fava, stante il fatto che i ponti che le attraversano vengono lasciati intatti e non ampliati pure loro.
Sarà un mero riassestamento di spazi (sperando che creino almeno la tanta famigerata corsia di emergenza, ora assente) e nulla più.

Ma si chiamerà "autostrada" e saremo tutti contenti: finalmente l'autostrada fino a Roma.

Ste teste di minchia aggraveranno i costi di tutti (aziende e cittadini) per non essersi messi d'accordo su nulla e per aver cambiato tutto, lasciando tutto così com'era

STa manica di Gattopardi se le meritano proprio le rivolte alla Fincantieri, con distruzioni di Comuni.

Quasi quasi divento anarchica e vado a spaccare qualcosa anch'io, se non altro qualche faccia da culo.

Domani la puntata: quanto pigliano di pensione ste facce di cazzo, anche per aver fatto il parlamentare solo per un giorno.

Meglio comunque la Spagna, insomma...

e meno male che silvio c'è, allora, no? Bastava mettere tutto nelle mani della protezione civile, come ha fatto, trasformando qualsiasi cosa in emergenza, anche i grandi eventi, per legge, e quindi bypassando qualsiasi limitiazione legale e ambientale per via, appunto, dell'emergenza, e in questa voce "emergenza" e "grandi eventi" è poi rientrato tutto, lavori per g8, campionati sportivi, edificazioni selvagge, visite del papa e manifestazioni religiose di ogni tipo - e il papa sentitamente ringrazia Bertolaso pubblicamente per l'ulteriore afflusso di money dopo l'8 per mille. E quasi ce l'avevano fatta infine a trasformare la protezione civile in SPA non fosse che poi hanno scoperto in che razza di mafie fosse impelagata, con Bertolaso in testa, quanto fossero state gonfiate le spese di denaro pubblico, cioè tuo e mio, nella maggior parte dei casi per appalti che servivano solo a livello di propaganda e per riempire le tasche, mentre intanto l'italia crolla e, dove già è crollata, vedi l'Aquila, non fare assolutamente un cazzo se non moduli abitativi da parata pubblicitaria, fuori dalla città, e tutti gli altri e tutto il resto si fotta, crolli pure.

Livorno e la sua provincia e diciamo pure anche Pisa, va, stanno perdendo occasioni a pezzi per volta.

Dopo l'Ikea (che pare forse abbia ripreso le trattative) ora anche il porto di Livorno perde un'importantissima azienda israeliana, la Zim, che si trasferisce a Genova.

Troppi lacciuoli e costi alti qui a Livorno , per continuare la collaborazione.
Erano 54 gli anni della sua presenza qui.



Qui tra un po' siamo alla frutta, ed il consiglio comunale non fa altro che...bla(t)terare.

link

Leggetevi Pietro Ichino, nel suo intervento al Senato del 18 c.m.

In pratica ha messo in risalto l'ennesimo scandalo dei numeri che stanno nelle pieghe di un bilancio statale: una cosa da ennesimo vomito.

Con questo i lucri dei vari partiti sono la briciola in una marea di aumenti di costi della politica da far girare la testa.

Più sento numeri riguardo a questi bilanci, più mi vien voglia di prendere mano a picche e forconi, altro che TAV

Bisogna lanciarsi contro altro, popolo bue