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Milano

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Sise
view post Posted on 8/7/2010, 22:48     +1   -1




Mamma mia che mi son messa a fare... impresa ardua descrivere Milano... io la adoro e tanto l'ho detestata da bambina, tanto l'ho amata quando l'ho lasciata... proprio nel momento in cui avrei potuto iniziare a godermela sul serio, lei e la sua splendida gente.

E son finita a frequentar Firenze che, senza nulla togliere ai fiorentini, mi ha tenuto distante perculeggiandomi non poco per la mia parlata milanese... eh sì, perché la parlata milanese è tutta milanese, tutta tonda, sinuosa, sentita, umile, in fieri. E a 'noi toscani' dà fastidio. 'Noi milanesi' che ci mettiamo a chiacchierare su un vecchio tram come vecchi amici pur non essendoci mai visti e mai, mai ci rivedremo, noi che dell'apparenza ce ne frega una sega perché dentro è tutto un altro carnevale e tanto vale che la cosa sia chiara e ben in vista, noi che ci diamo da fare, insieme, per salvarci, perché siamo tutti in questo immenso bastimento immerso in un mare di nebbia e non facciamo distinzione tra il ricco e il povero ma solo tra lo stronzo e il signore che sa darsi da fare, senza lode e senza inganno.

Non è vero che Milano è razzista... lo è forse ultimamente perché il benessere ha ottuso la capacità di pensiero. Ai miei tempi non lo era e la mia città natia mi ha insegnato tanto, per esempio la voglia di ascoltare senza pose e senza fretta... ascoltare... Milano ha un cuore grande e me l'ha prestato, a me che non avevo neanche una stilla del suo sangue.

Non prendetemi troppo sul serio eh... per questo mio resoconto romanzato. E' che a Milano devo molto, lo so, lo sento, ne sono sicura. Magari devo capire ancora bene il perché. E' la sua estensione e la sua eterogeneità di persone che la fa grande umanamente. Ma non solo. E' la sua capacità di accogliere chiunque abbia la capacità di contribuire a smorzarne la tristezza, il freddo, la noia, le distanze, con qualcosa di profondamente umano.

Edited by Sise - 9/7/2010, 14:55
 
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view post Posted on 9/7/2010, 07:37     +1   -1
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Sì vabbuono...
Cominciamo con l' evitare quello che Milano non e'. E evidente che non e' ,tanto , razzista.

La caratteristica di Milano e' che e' la citta' piu' poliedrica d'Italia.
Ma la piu' provinciale delle citta' europee.
A Milano non eistono i milanesi. Vengono tutti da fuori.
Per il resto c'e' tutto quello che la banalita' convenzionale puo' proporre: dal Caravaggio a Bruce Springstin.
E non c'e' nulla di brillante, interessante e originale.
Dopo averci vissuto per trenta anni , meno ci passo e meglio sto.

Capisco che pochi anni non bastino per esserne totalmente disgustati.
 
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view post Posted on 9/7/2010, 08:15     +1   -1
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Il sesso di Milano

CITAZIONE (Sise @ 8/7/2010, 23:48)
impresa ardua descrivere Milano... io la adoro

Cos'è questo tentativo di annettere Milano all'universo femminile? Milano, lo dice la desinenza stessa, è maschile, altrimenti si sarebbe detto Milana.
Ah... - sento già le giustificazioni, arrampicandosi sugli specchi - ma si intende la "città di Milano" e "città" è femminile...
E allora, rispondo io, la nota squadra di calcio di Milano ("squadra" è femminile quanto "città"), la chiamate "la Milan"?
La Sise, che a forza di lavar panni in Arno deve aver usato troppo detersivo, dovrebbe ben ricordarsi che in lingua milanese Milàn è maschio come il Castello Sforzesco.
Lo dice pure la canzone popolare: e di conseguenza abbiamo anche l'imprimatur divino (vox populi, vox Dei):

Lassa pur ch'el mond el disa
ma Milan l'è un gran Milan
Pòrta Cicca e la Bovisa
che d'intorni pròpi san
e la nebbia che bellezza,
la va giò per i polmon


Per quanto riguarda il sesso della madunina, mi riservo ulteriori investigazioni; dovrebbe essere femminile, ma in questi tempi dove sono trans anche i pesci, è meglio andarci con i piedi di piombo. :woot:
 
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LizaPop
view post Posted on 9/7/2010, 13:49     +1   +1   -1




LA mia Milano è quella ormai persa degli anni 70

Ed io ero troppo bambina per ricordare nella giusta dimensione le cose.
E' stata per me la città delle meraviglie, arrivando da un buco ligure in cui vi era solamente una strada che l'attraversava e campagna.

Un precipitare in una modernità che mi stupiva ad ogni passo.
Ci siamo ambientati facilmente, i milanesi, ancora esistenti al tempo, erano chiacchieroni, impiccioni, rompiballe ma simpatici.
Gente pratica, senza alcun pelo sulla lingua, signorilmente te ne venivano dette d'ogni senza la volgarità di questi malefici toscanacci.

Abitando vicino allo stadio ricordo bene: i casini della domenica, i prati in cui giocavamo, le tenute con i cavalli (ero anche vicino all'Ippodromo)
la nebbia, le infiorescenze dei pioppi che ricoprivano la strada di bianco.


Di altro ricordo le ore trascorse sui mezzi pubblici (metro) per raggiungere il centro, la mia scuola di danza a Palazzo Serbelloni, stupendo
Corso Venezia ed i sanbabilini, la Rinascente.
Gente da tutte le parti, le bombe di via Fatebenefratelli, Piazza Fontana ancora fresca, tutta la gente della televisione che abitava da me, e che altro?

Ah, una scuola elementare di altri tempi.

Che strani ricordi mi fa affiorare sta Milano..... :blink:
 
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view post Posted on 9/7/2010, 17:40     +1   +1   -1
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CITAZIONE (ChronoTrigger @ 9/7/2010, 09:15)
Il sesso di Milano

CITAZIONE (Sise @ 8/7/2010, 23:48)
impresa ardua descrivere Milano... io la adoro

Cos'è questo tentativo di annettere Milano all'universo femminile? Milano, lo dice la desinenza stessa, è maschile, altrimenti si sarebbe detto Milana.
.
.

Dalle elementari: TUTTI i nomi di citta' sono FEMMINILI.
Tranne Il Cairo e Il Pireo.
.
.

Comincio a capire perche' a Milano ci sono solo quelli venuti da fuori...
 
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view post Posted on 9/7/2010, 18:28     +1   -1
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CITAZIONE (pv @ 9/7/2010, 18:40)
Dalle elementari: TUTTI i nomi di citta' sono FEMMINILI.
Tranne Il Cairo e Il Pireo.

Il Cairo è femmina perché "il" non è l'articolo determinativo maschile messo davanti al nome ma il tutto è la traslitterazione del nome arabo di al-Qāhira.
Monaco è maschio, se no sarebbe Suora. :woot:
 
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Sise
view post Posted on 9/7/2010, 22:52     +1   +1   -1




CITAZIONE (pv @ 9/7/2010, 08:37)
Sì vabbuono...
Cominciamo con l' evitare quello che Milano non e'. E evidente che non e' ,tanto , razzista.

La caratteristica di Milano e' che e' la citta' piu' poliedrica d'Italia.
Ma la piu' provinciale delle citta' europee.
A Milano non eistono i milanesi. Vengono tutti da fuori.
Per il resto c'e' tutto quello che la banalita' convenzionale puo' proporre: dal Caravaggio a Bruce Springstin.
E non c'e' nulla di brillante, interessante e originale.
Dopo averci vissuto per trenta anni , meno ci passo e meglio sto.

Capisco che pochi anni non bastino per esserne totalmente disgustati.

Beh, non sono stati pochi gli anni. Sono stati diciotto. A milano sono nata e cresciuta.... anche se da là si scappava tutte le volte che si poteva, in sei, i nonni, i genitori, mio fratello e io, e si veniva giù in Toscana. La partenza per la terra natia di nonni e mamma, era bisettimanale e si alternava a quella per la montagna (Barzio). Se mamma diceva: domani si va sù, si andava in montagna e se invece diceva: domani si va giù, si veniva qui e io non dormivo la notte perché all'idea di partire per Pistoia una grandissima felicità che ancora mi fa sorridere mi toglieva il sonno. Sì, perché Milano per un bimbo era spaventosamente tediosa... avevo compagni che non avevano mai visto un pollo vivo...
Poi ne parlo, che mo' so' stanca.
 
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Sise
view post Posted on 29/7/2010, 22:39     +1   -1




Portavo un montgomery blu e larghi pantaloni scozzesi.

... in Piazza San Babila si faceva a botte coi paninari...

sì, va beh, una borsa della Naj l'ho avuta anch'io.
 
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lupetto_sulla_zattera
view post Posted on 30/7/2010, 08:54     +1   -1




Portavo allora un eskimo innocente...
 
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LizaPop
view post Posted on 30/7/2010, 13:05     +1   +1   -1




Portavo, allora, la mia borsa di danza :unsure: :D
 
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Sise
view post Posted on 30/7/2010, 14:07     +1   +1   -1




A propositodi portare... una volta alla stazione, venivo da Firenze, portavo due borsoni pesantissimi con dei leoni d'argento per mia madre, avrò avuto sedici anni... Una fatica mostruosa portare quesi due borsoni...

Ora non ricordo ma probabilmente mia madre non era in ufficio, probabilmente c'era lo sciopero dei tram e del metrò... fatto sta che dalla stazione a Piazza Lima me la sono fatta a piedi e ho scoperto di avere una forza e una resistenza sovrumane -_- .

Poi in quegli anni non si poteva uscire dalla stazione senza essere fermati da delle facce a dir poco sospette... forse fu la paura a farmi scarpinare...
 
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Dama dell'Arno
view post Posted on 30/7/2010, 22:57     +1   -1




Ci sono stata tre volte.
La seconda, venendo da Genova, imboccai la tangenziale alle 21,30 e ne uscii dopo le due di notte!
Scaricata la pila del cell, non trovai un cristo che mi facesse fare una telefonata a colei dalla quale dovevo arrivare per cena, manco uno!!!
Non negli autogrill, non nei locali, gestiti tutti da indiani, marocchini, cinesi... italiani!! Niente, nessuno, tutti "guasto telefono"! 'ffanculo!

Alla fine, dopo aver girato non so quanto e come, e ricordandomi (grazziaddio!) il nome della via dove dovevo andare (e anche più o meno la zona), un tassista che fermai in preda alla disperazione ebbe pena di me e mi fece da battistrada fin sotto il portone della tipa.

Non mi chiese un euro ma io gliene ficcai a forza in mano un foglio da dieci,
Forse pochi, ma mi aveva salvato la vita, ahaha!!!
Milano... tremenda!!! :lol:

 
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view post Posted on 31/7/2010, 09:50     +1   +1   -1
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Milano da ragazzo mi faceva paura. La ritenevo la patria degli "efficients", quelli "solo lavoro e basta", la città della nebbia, insomma non ci sarei andato per tutto l'oro del mondo.
Poi per sei anni sono stato consigliere nazionale dell'Avis e mi è toccato andarci ogni 2-3 settimane. Poi ho restaurato un albergo vicino la stazione e per due anni ci sono andato ogni 15 giorni.
Ed ho visto una città nuova.
A me piace molto camminare. E quando potevo me la giravo a piedi. Mi facevo dalla stazione al Duomo godendomi tutto. Ho scoperto che i milanesi sembrano "efficients", ma è una leggenda metropolitana.
Ho trovato un negozio incredibile di macchine fotografiche usate dove ho passato ore. Una volta ci trovai il motore per la mia Canon F1. Lo avevo cercato per mesi.
Una domanica mattina entrai nel duomo e mi ritrovai ad ascoltare dei canti gregoriani stupendi. Rimasi almeno due ore ad ascoltare senza pensare più a niente.
Di lato al duomo c'era un negozio di penne stilografiche, una delle mie passioni. Ci ho speso maree di soldi.
Spesso andavo a mangiare ad un ristorante in fondo a via Brera, mi pare si chiamasse "il rigolo". Era toscano e si mangiava da dio. Lì conobbi Franco Cerri.
Una volta, arrivato a Milano telefonai ad una vecchia amica che aveva lavorato a Foggia.
Decidemmo di andare a cena e scelse lei il locale. Pensate un pò, mi portò alla ... Vecchia Foggia. Io che ero arrivato da Foggia nel pomeriggio. Mah... Però scoprii che la proprietaria era una mia vecchia amica che era andata via da Foggia anni prima dopo essersi separata dal marito, noto ristoratore.
Milano. Non ci vado da un pezzo e mi manca.
 
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Sise
view post Posted on 31/7/2010, 11:38     +1   -1




Manca tanto anche a me... forse settimana prossima ci sta che... mah, ad agosto è splendida.
Magari stasera posto gli angoli a cui sono più affezionata.
 
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Sise
view post Posted on 22/8/2010, 21:15     +1   +1   -1




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Trent'anni fa esatti, su quella strada, attaccata a quella mano c'eri mi :P


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La mia prima scuola di danza... è tal quale: ho riconosciuto come familiari persino gli arzigogoli del cancello!
Trent'anni fa era identica... 38 per la precisione.
A quattr'anni non mi vollero :(
a cinque sì, ed entrai per la prima volta in quel mondo che sarebbe diventato a breve molto importante, confermando i miei sogni infantili :wub: :wub: :wub:


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San Lorenzo... primi locali della sera


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Davanti a cotanta magnificenza una mia amicissima di qui, ebbe un malore simil-sindrome di Stendhal -_-

Edited by Sise - 22/8/2010, 22:37
 
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