In quel contesto transnazionale totalmente guerrafondaio, che stiamo di nuovo per raggiungere, il più pulito aveva la rogna, poi i tedeschi se la sono presa per Versailles ma tutti avevano qualcosa per cui prendersela, ogni pretesto era buono per rompere i coglioni al punto di arrivare al nazifascismo, ai lager, all'invasione dei nippo dove potevano, alle bombe atomiche giusto sigillo per un'umanità che ne sta cercando col lanternino qualcun'altra.
Non so bene che dirti Shagrath, in quegli anni leggevo i russi, i francesi e gli inglesi, leggevo Beckett e mi ricordo tutto, per esempio, Mann, ovviamente Kafka, gli inglesi tutti e tutte, ma anche americani, Faulkner, Steinbeck e Hawthorne etc etc toh e mi ricordo tutto, mentre se mi sforzo di Remarque ricordo una sorta di realismo truce e triste ma che non spostò di un pelo la mia percezione letteraria e dell'esistente, sarò limitato io perché no, quantomeno su quel lato lì, ma ricordo che era un romanzo diciamo più o meno dignitoso e che capii perché spaccò, ma se non lo rilessi, e io rileggo sempre, è perché non mi colpì oltre al fatto/evento in sé. Letto una volta ok buono, andava scritto, ma fine.
Remarque era uno di quei romanzi obbligatori, infatti lo lessi ma non ricordo niente, come non ricordo niente di, che so, Siddharta, Cent'anni di solitudine etc etc. E' il mio metodo infallibile per criticare un romanzo, almeno per quel che mi riguarda: se non ricordo niente, non c'era niente da ricordare. Certo ero ventenne, chissà oggi.
Non diventi generale così facilmente, però è vero, il vero loffio ributtante contento di esserlo come un maiale nel fango è Salvini. In quel senso è imbattibile, come lo batti un maiale, dicendogli che fa il maiale?
La protervia è "superbia insolente, arroganza ostinata, sfrontata, petulante, spesso accompagnata a ira, rancore". Wiki.
Ieri ho visto la presentazione del generale Vannacci candidato con la Lega, lo presentava Salvini. La loro protervia è stata di un disgustoso impressionante, perché loro sono del tutto protervi, e ho pensato ma è esattamente questo l'italiano medio così spesso raccontato dal nostro cinema, Alberto Sordi in testa? Tra l'altro sono certo che sanno di essere dei loffi, quindi ancora più protervi ma ci deve essere un qualche gusto nell'essere così disgustosi, e quale sarebbe? Perché l'italiano si adora in queste vesti, e viene adorato e votato? Pur essendo il nostro un popolo antico, non ho potuto che vedere in questo un infantilismo profondamente malato, e non riesco a capire le sue radici. Il cattolicesimo? Oppure è proprio perché siamo un popolo di bambini deformi, che il cattolicesimo attecchisce così bene?
Il problema dell'italiano medio è che è rimasto fuori dall'epoca web per troppo tempo, con la percentuale più bassa di personal computer dell'occidente. Questo gap venne poi coperto col computer dei poveri (di spirito), cioè lo smart. Così l'italiano legge chatta gioca e si informa attraverso uno schermo minimo, non è abituato quindi a un'informazione approfondita, un pezzetto di vetro da pochi pollici non lo permette. Ma quanto a possibilità di informarsi mai il mondo ha messo così tanto a disposizione come col web. Chi usa il PC in modo vario sa che le fonti sono infinite e incrociate, ma basterebbe tranquillamente anche youtube, sempre dal pc. Con lo smartphone, neanche youtube è davvero fruibile, lo smart è solo un giocattolino con cui magari si è anche bravini ma solo per quello che il mezzo consente, non tanto più in là che operazioni da abili scimmiette.
Questa è parte della risposta di uno scrittore noto, che ha letto il mio secondo romanzo inedito:
"Caro Marco, non so quanto il mio parere possa contare o essere comunque azzeccato, ma il suo mi sembra un romanzo molto bello. Efficace nel linguaggio, originale nella trama, emozionante nell'effetto. Ciò che mi ha tra le altre cose colpito è l'apparente normalità delle riflessioni retrospettive in uno che ha scelto di morire e fatte mentre muore. Mi sono ritrovato in molte di esse. Significa che anche chi non ha voglia di morire pensa così alla sua vita? Soltanto il fatto di riuscire a porre simili domande ai lettori darebbe un senso al libro. Ma ne ha molti altri. La incoraggio a fare di tutto per pubblicarlo. "
E' stato molto gentile a leggerlo, gli ho mandato il romanzo per via dell'interessamento di una terza persona, ma non ho mire editoriali, non ne capisco niente e il mercato è comunque saturo da un pezzo. Quindi non so, forse lo rimetto di nuovo nel noto cassetto e morirà lì, che differenza fa? Morto più, morto meno, romanzo più, romanzo meno.