Quando un inviato di Dio porta un nuovo messaggio, è lecito esitare?

Da "Spigolature":

37:1 Benedetto l’uomo che fa professione di fede in
Dio e nei Suoi segni e riconosce che «non Gli sarà
chiesto conto delle Sue azioni». Dio ha fatto di questo
riconoscimento l’ornamento e il vero fondamento
di ogni credo. Da questo dipende l’accettazione di
ogni buona azione. Fissate bene gli occhi su di esso a
che, forse, il sussurrio dei ribelli non vi faccia errare.
2 Se anche Egli decretasse che è permesso ciò che
da tempo immemorabile è stato proibito, e proibito
ciò che in ogni epoca è stato ritenuto giusto, nessuno
avrebbe il diritto di discutere la Sua autorità. Colui
che esitasse, anche meno di un attimo, sarebbe considerato
trasgressore.
3 Chiunque non abbia riconosciuto questa sublime
e fondamentale verità e non sia riuscito a raggiungere
questo stadio eccelso, i venti del dubbio lo
agiteranno e i discorsi degli infedeli gli
frastorneranno l’anima. Colui che avrà riconosciuto
questo principio avrà il dono della più perfetta
costanza.

Soprattutto l'intero vecchio testamento è basato sull'obbedienza al "Signore", il signore è un'entità che dirige e gestisce le società, in questo non c'è niente di spirituale e trascendentale, è stato solo un modo per sfruttare la superstizione e il terrore della gente, per incanalarla verso l'obbedienza sociale, e casomai verso la difesa del territorio o persino verso la conquista di altri territori.
In altri momenti della storia il Signore è stato direttamente un umano, un re, un imperatore, ancora lo vediamo per esempio in luoghi come la Corea del Nord.
La modernità ha deciso per altre forme di gestione della società, fino a dare direttamente ai popoli la responsabilità della scelta dei Signori, e delle Signore.
Può darsi sia fallimentare, ma non più di quando Signori e Signore erano invenzioni trascendentali.

Edited by Vìt - 15/10/2023, 19:21