CITAZIONE
@HazelyCosmicJive wrote:
I am not sure what publishing peoples tax returns would achieve? It would please a lot of nosey people and become a weapon for people who have an axe to grind. I am sure Rishi and his wife do everything they can to legally reduce the amount of tax that they pay. Who wouldn't? The real issue is not what is on tax returns but what isn't. The income derived from offshore trusts and deposits over which we have no jurisdiction or any visibility spring to mind. The Philip Green's of this world who have taken their ill-gotten gains and scuttled off to Monaco (where there is no income tax) and so on.
--------- traduzione -----------
@HazelyCosmicJive ha scritto:
Non sono sicuro di cosa otterrebbe la dichiarazione dei redditi delle persone editoriali? Farebbe piacere a molte persone ficcanaso e diventerebbe un'arma per le persone che hanno un'ascia da macinare. Sono sicuro che Rishi e sua moglie fanno tutto il possibile per ridurre legalmente l'importo delle tasse che pagano. Chi non lo farebbe? Il vero problema non è quello che c'è nelle dichiarazioni dei redditi, ma quello che non lo è. Mi viene in mente il reddito derivante da trust e depositi offshore sui quali non abbiamo giurisdizione o visibilità. I Philip Green di questo mondo che hanno preso i loro guadagni illeciti e sono scappati a Monaco (dove non ci sono tasse sul reddito) e così via.
Conosci questa antica frase del buon Confucio, di millenaria saggezza? Ti rivelo una cosa, qui in Italia uno scrittore si è inventato un nuovo termine tecnico scientifico, per descrivere questa situazione. Questo qui sotto (1).
[b]
Benaltrismo (ovvero, ci sono ben altre cose da perseguire, controllare, risolvere ed i cui preoccuparsi)[/b]
1) Benaltrismo (ovvero, ci sono ben altre cose da perseguire, controllare, risolvere ed di cui preoccuparsi)
[i]
Il benaltrismo è un espediente retorico che consiste nell'eludere un tema o un problema posto in una discussione, adducendo semplicemente l'esistenza di altre problematiche più impellenti o più generali, spesso senza chiarirle specificamente.[1][2][3]
Si tratta di un neologismo entrato nella lingua italiana a partire dalla metà degli anni 1980,[4] utilizzato dapprima nelle scienze politiche e nel giornalismo. Sintetizza l'espressione «c'è ben altro» e «ci vuole ben altro», utilizzate per indicare l'origine o la soluzione di un problema in "qualcos'altro" e "più importante", rispetto a quanto affermato dall'interlocutore o creduto comunemente.[5][6]
Il termine indica un'affermazione ("tesi benaltrista") formulata nel mezzo o alla conclusione di una discussione, in opposizione sia all'individuazione di un problema sia di una soluzione allo stesso, sostenendo che i problemi sono "ben altri". In questo modo l'autore si sottrae a ogni valutazione oggettiva delle posizioni e soluzioni altrui, pronunciando de facto un giudizio di inutilità su ogni risultato raggiunto nel campo, come sulla legittimità della discussione, rimandando sine die la questione.[7]
[/i]
Questa frase, vi assicuro, me la sono sentito dire anche da dei Danesi e da degli Svedesi. Identica. Solo tradotta in una lingua diversa. E' questo forse Comunismo? No, questo secondo me è solo la quintessenza del buon senso. E sono elettori di questo tipo che scelgono parlamentari di un certo tipo. Che poi fanno delle legislazioni di un certo tipo. Un nostro politico, che è stato Primo Ministro svariate volte, in modo sornione, era solito ripetere:
[i][b]"Gli Italiani esercitano la virtù cristiana della continenza solo una volta all'anno, nel mese di Aprile, quando si recano dal proprio commercialista a fare la Dichiarazione dei Redditi"[/b][/i]
C'è poco da fare: una mela non cade mai lontano dal suo albero. Ed io penso che una proposta di legge del genere, alle mie latitudini e alle mie longitudini, provocherebbe una sollevazione popolare che, al confronto, Robespierre sembrerebbe un condomine rissoso ad una riunione di condominio. Rivolte armate, scontri nelle piazze, sangue nelle strade. Ma anche voi, dalle parti del Tamigi e del Vallo di Adriano, da quanto leggo, siete molto lontani dall'ideale di una ragionevole ed intelligente ridistribuzione della ricchezza. Lo Stato Sociale è stata la più bella invenzione di cui è stato capace l'Occidente. E se davvero realizzato e messo in pratica, non è certo il paradiso in Terra, ma la cosa che più ci si avvicina, che possa essere fatta dalle mani dell'Uomo. Questa notte il buon Confucio mi è apparso in sogno, e mi ha detto pure questo...
Il post originale era qui:
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