Proverò a riassumere brevemente le conclusioni che si possono trarre fino a questo punto.
Amelia sostiene che pensare a uno specifico maschile e femminile sia sostanzialmente inutile e pericoloso, inutile perché una volta inseriti in un ambiente culturale le differenze sono irrilevanti, pericoloso perché è un'idea che assomiglia troppo al razzismo, all'antisemitismo e ad altre ignobili ideologie dello stesso genere, per cui bisognerebbe bandirla e nemmeno menzionarla. Inoltre, la storia dell'umanità evolve verso una società androgina in cui le differenze create dalla natura saranno prima o poi eliminate: ma come si permette, Madre Natura, di non essere d'accordo?
Io non so se tra un milione di anni saremo diventati una specie senza sessi, sono certo però che l'asessismo è un prodotto culturale destinato a generare individui alienati, perché nega l'istinto, lo mortifica e lo relega in cantina chiuso a chiave. Temo che il risultato sarà pessimo, mi auguro di essere quello che ha torto, ma non riesco a convincermene. E' difficile spiegarlo, ma prenderò a prestito la storia di S. Francesco e del lupo di Gubbio.
Come è noto, i pastori e i contadini di Gubbio erano perseguitati da un lupo feroce che faceva strage di greggi nelle campagne. S. Francesco decide di parlare al lupo, contro il parere degli abitanti del luogo, che ritengono il lupo un pericoloso individuo da tenere alla larga e possibilmente da eliminare, ma il santo convince il lupo a smettere di fare guai e stragi. Quando gli increduli cittadini di Gubbio domandano come ci sia riuscito, S. Francesco spiega che il lupo in realtà non voleva fare nessuna strage, ma era costretto dal bisogno: basterà lasciargli qualcosa da mangiare ogni giorno, e non ucciderà più pecore, capre e galline.
E' una storia bellissima, che spiega che cosa accade a reprimere gli istinti: diventano mostri incontrollabili e serie minacce all'esistenza. La soluzione è ammettere che non si possono eliminare, ma si deve imparare a conviverci, bisogna nutrirli soltanto quel tanto che basta a non farli precipitare in uno stato di tensione e di bisogno di esplodere. Tutto qui.
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