CITAZIONE (nanni @ 27/6/2009, 00:03)
Ma è poi vero, del tutto veto, che il matrimonio, e le sue regole, sia concepito essenzialmente per dare garanzie ai figli? Se esaminiamo bene la questione qualche dubbio viene.
..in effetti ci son anche le garanzie al padre di quei figli: esserlo, dato per scontato dalla "costanza di matrimonio", e le ho sottolineate ricordando i "trecento giorni".
ché, in una società basata sul possesso, un poveruomo ha da esser sicuro che fatica per sfamare il frutto suoi lombi e solo quello.
[sui trecento giorni naturalmente c'entra anche l'eredità e la tutela del nascituro che altrimenti ne verrebbe privato insieme al cognome paterno. e lo stesso discorso del cognome ti manifesta quanto il tutto sia patriarcale]
CITAZIONE (nanni @ 27/6/2009, 00:03)
Innanzi tutto non tutti i matrimoni finiscono per generare figli. Può accadere per libera scelta o per sterilità Con l’aggravante, in Italia, di una legge sulla procreazione assistita insieme farraginosa ed ipocrita, apparentemente fatta apposta per ostacolare le coppie sterili nei loro tentativi di generare.
In questi casi le leggi che regolano la convivenza matrimoniale non decadono, a dimostrare che hanno una funzione anche a prescindere dai figli.
..ovviamente. del resto se i contraenti vengono delusi da una causa di forza maggiore..
[e contraenti è un termine di legge del caso, pensaci.. che definisce..?]
..è un po' come se accendi un mutuo per pagarti la casetta e un cataclisma te l'abbatte.. tu la casa l'hai avuta, non è che il mutuo acceso si estingua.
però ci sono ancora stati teocratici dove è in vigore il ripudio per sterilità.. proprio come nel nostro lo è "l'assolvimento del debito coniugale", di netta derivazione ecclesiastica e non solo cattolica.
[il bene che acquisti ha da essere esente da difetti d'uso]
la legge a cui accenni, dal mio punto di vista, ha cercato di contrastare un mercato umano anche, dal punto di vista dello stato, favorendo le coppie regolari naturalmente, quelle più controllabili.
in definitiva siamo sempre lì, al controllo dello scambio sessuale come fonte stessa di potere.
e, prima di ogni altra cosa, lo siamo nella mentalità della maggioranza dei cittadini, quelli che interpretano i primi controllori e guardiani dell'etica del vicino.
CITAZIONE (nanni @ 27/6/2009, 00:03)
Ma ancora più importanti sono i casi opposti: quello dei bambini che nascono al di fuori del matrimonio canonico o, addirittura, al di fuori di qualsiasi matrimonio. Figli adulterini, figli di rapporti occasionali… Si dice che abbiano esattamente gli stessi diritti di tutti gli altri, per cui è evidente che tra i diritti dei bambini non c’è quello di avere due genitori di sesso opposto. Se ci fosse ne dovremmo concludere che lo stato non fa assolutamente nulla per permettere loro il godimento di questo diritto.
..'speta che mi sta venendo mal di testa..
..Nanni, non confondiamo lo stato con la natura - o la sua evoluzione - che ha provveduto alla riproduzione attraverso una fusione di gameti di diversa provenienza sessuale.. è così per tutti i mammiferi.
quindi "di avere due genitori di sesso opposto" è sancito dalla natura prima che dagli uomini.
..e che poi la singola spinta emozionale si sviluppi ed indirizzi verso la comprensione del proprio stesso sesso è tutt'altro discorso dalla riproduzione. e che si voglia romanticamente "dar corpo" a questo amore attraverso un figlio è anche comprensibile ma avveniristico nella dominanza della società maschilista che attualmente ancora viviamo e che è, in un certo senso, all'origine stessa di questo tipo di romanticismo.
CITAZIONE (nanni @ 27/6/2009, 00:03)
E come potrebbe? Il mondo cattolico ha dovuto ingoiare il divorzio, ma, già nel caso che uno dei genitori muoia non si può far nulla. Va meglio se muoiono tutti e due, per il bambino, voglio dire. Allora lo stato può darsi da fare per trovargli una nuova coppia a cui darlo in adozione.
Non che si mostri particolarmente solerte, in questo, come ben sappiamo. E poi ci sono bambini che nascono o crescono in famiglie alternative. Di tutti i tipi. Se una lesbica convivente con un’altra donna decide di avere un bambino niente e nessuno può impedirglielo. Vero che, almeno in teoria, non può ricorrere alla fecondazione artificiale, anche se basta una siringa con un beccuccio di gomma, ma può sempre ubriacarsi a bestia e lasciare che un amico compiacente si presti a fare quello che deve fare.
Per un omosessuale maschio la cosa è indubbiamente meno semplice. Ma mettiamo che un uomo resti vedovo –non parlo di divorzio perché il giudice potrebbe decidere di affidare il figlio alla madre e allora interverrebbero i nostri amici del club dei Padri Separati dai Figli per la Malafede dei Giudici e la Perfidi delle Mogli e la discussione andrebbe off topic-.
Questo uomo a cui spetta di curare suo figlio si rende conto di essere omosessuale, capita, e si unisce ad un altro uomo. Non per questo perderebbe la patria potestà. E non ditemi che sarebbe un pessimo esempio per il figlio perché molti omosessuali conducono una vita di coppia assolutamente ordinaria, lontana dall’orgia continua che molti immagino. Quello succede più spesso alle coppie regolarmente sposate, senza che nessuno abbia a che ridire.
E poi ci sono naturalmente i figli nati nelle comuni e nelle comunità più diverse. Se i genitori detenenti la patria potestà (o il genitore) si trovano bene nella situazione e non da particolare scandalo lo stato si guarda bene dall’intervenire.
Questi bambini che diritti hanno? In teoria esattamente gli stessi di tutti i bambini, solo meno garanzie. Non varrebbe la pena di rifletterci sopra?
Nanni
..mica vero che hanno meno garanzie.. a volte anche smisurate perché interviene il controllo sociale - dei vicini, insomma - sempre pronti a far intervenire le assistenti sociali alla minima impressione negativa del primo pettegolo se riguarda dei bambini, in buona o cattiva fede sia.
e questo succede anche con la coppia regolare.. pensa solo a quei due bambini sottratti con la forza ai genitori solo l'anno scorso su segnalazione di un'insegnante per un disegno osè su cui non c'entravano alcunché ma generato dalla cattiveria stupida di altri bambini.. ora è andato tutto a "finir bene" e con tante scuse ma intanto..
poi, certo, una donna "può".. "tradendo" fisicamente la compagna per una notte in nome di una "gioia futura".. il tradimento del corpo a scopo riproduttivo, turandosi il naso.. romantico, non c'è che dire.
..e quest'idea di "possesso tradito" da dove nasce..? e, da parte dell'essere maschile, quanta invidia c'è per questa possibilità che gli è negata..?