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La famiglia

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view post Posted on 16/1/2007, 16:40     +1   -1
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CITAZIONE (pv @ 5/12/2006, 20:15)
Resta il fatto "statistico" che la stragrande maggioranza di omicidi, stupri, violenze, atti pederasti e amenita' varie venga fatto in famiglia o nelle sue immediate vicinanze.

Appena succede una delle amenita' cui sopra per la polizia per primi controlla i "familiari" ad es e quasi sempre ci azzecca.
.
.

Dati ISTAT di oggi.
Nel 2006 , come negli anni precedenti, piu' omicidi in famiglia che per mafia o criminalita' comune.

Omicidi in famiglia 180 , uno ogni due giorni.
Per mafia o criminalita' organizzata: 150.
Criminalita' comune: una novantina.

:alienff:
 
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vitruvio1
view post Posted on 25/5/2007, 18:59     +1   -1




"Perchè me lo domandi? Hai bisogno anche tu della lezione sull'infantilismo dell'accoppiamento?
Certo che è infantile. La vita familiare, oggi più che mai, oggi che l'ethos è creato sostanzialmente dai figli. è ancora peggio quando non ci sono i figli. Perchè il posto del bambino viene preso dall'adulto infantile. La vita di coppia e la vita familiare tirano fuori quanto d'infantile c'è in tutti gli interessati. Perchè di notte devono dormire nello stesso letto? Perchè devono telefonarsi cinque volte al giorno? Perchè stanno insieme?
Il rispetto forzato è sicuramente infantile. Questo rispetto innaturale. Recentemente ho letto, su una rivista, un articolo su una celebre coppia mediatica sposata da trentaquattro anni e sulla magnifica impresa che rappresenta l'aver imparato a sopportarsi. Fieramente il marito diceva al giornalista: "Io e mia moglie abbiamo un detto: puoi indovinare lo stato di salute di un matrimonio dal numero dei segni che i denti ti hanno lasciato sulla lingua". Quando incontro persone come queste mi domando, Perchè si puniscono, cosa vogliono espiare? Trentaquattro anni. Il masochistico rigore necessario ti mette in soggezione".

Philip Roth, "L'animale morente".
 
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Solitario*
view post Posted on 26/5/2007, 12:50     +1   -1




Secondo me, tutto questo astio contro la famiglia nasce soprattuto (come ho già detto) in chi ha avuto una sfortunata esperienza familiare.
La famiglia è l'origine del 99% dell'umanità e l'umanità non è perfetta. E' normale che molti delitti avvengono in famiglia essendo l'ambiente più diffuso. Uno stronzo creerà una famiglia di stronzi, un egoista una famiglia di egoisti, uno scombinato non potrà fare a meno di seminare scombino nell'ambiente familiare.
Ma la famiglia, se formata da persone "normali" ha una funzione insostituibile.
Lo stesso Vitruvio, che ne parla male, ammete che i suoi guai sono cominciati con la morte del padre, quando egli era ancora piccolo e ne avrebbe avuto ancora bisogno.
Quello che dico è scomodo e certamente provocherà qualche reazione risentita, ma non posso fare a meno di pensare che questo diffuso disprezzo per la famiglia nasca dall'attuale mancanza generalizzata di un minimo di senso del dovere e da un egoismo eccessivo, che ci porta a crederci aldisopra di tutto e di tutti.
E' sempre brutto e di cattivo gusto parlare di esperienze personali. Ma credo doveroso spiegarvi cosa mi ha portato alla mia convinzione. Dopo i primi anni di matrimonio anch'io ho pensato seriamente al divorzio ma, fortunatamente, venivo da una famiglia sana che mi aveva insegnato il senso del dovere e del sacrificio. Ora, a trent'anni di distanza, penso con raccapriccio a quale sarebbe stata la mia vita e quella dei miei figli se avessi ceduto a quel momento di egoismo.

Edited by Solitario* - 26/5/2007, 16:32
 
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nanni
view post Posted on 26/5/2007, 16:28     +1   -1




Io penso semplicemente che la famiglia non vada ingessata, Che non esista La Famiglia intesa come modello unico a cui fare riferimento ma che sia possibile costruire molti e diversi modelli di famiglie.

Pretendere che tutti si adeguino al Modello Unico alla fine porterà scompensi che si riverseranno sugli elementi più deboli. Di solito i figli.

E naturalmente molto dipenderà dal carattere delle persone che si troveranno a far parte di una famiglia. Per questo penso che famiglie con un numero di adulti partecipanti superiore a due possano essere una buona cosa: i figli avranno più modelli di persona tra cui scegliere quelli a cui fare riferimento.

Nanni
 
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Solitario*
view post Posted on 26/5/2007, 17:29     +1   -1




CITAZIONE (nanni @ 26/5/2007, 17:28)
Io penso semplicemente che la famiglia non vada ingessata, Che non esista La Famiglia intesa come modello unico a cui fare riferimento ma che sia possibile costruire molti e diversi modelli di famiglie.

Pretendere che tutti si adeguino al Modello Unico alla fine porterà scompensi che si riverseranno sugli elementi più deboli. Di solito i figli.

E naturalmente molto dipenderà dal carattere delle persone che si troveranno a far parte di una famiglia. Per questo penso che famiglie con un numero di adulti partecipanti superiore a due possano essere una buona cosa: i figli avranno più modelli di persona tra cui scegliere quelli a cui fare riferimento.

Nanni

Non so, quando dici "modello unico" a cosa ti riferisci.
Io credo che il "modello" non abbia particolare importanza. Quello che, per me, è irrinunciabile è la "permanenza" dei compomenti. Sempre secondo me, le figure del padre e della madre non sono facilmente sostituibili senza traumi per i figli.
Quanto al numero degli adulti, sono senz'altro d'accordo: i nonni e gli zii possono fare molto.
 
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La_scelta
view post Posted on 26/5/2007, 17:48     +1   -1




Più che di omologazione io credo che la Famiglia debba avere (possedere) dei valori fermi, consolidati e delle variabili che attengano alla individualità (caratteriali) che differenziano questa da quella.

In caso di disagio per vari motivi chi ne fa le spese son sempre i bimbi , i figlioli, che vivono lo scompenso del momento, trascinando poi nella scuola la risposta al loro disagio.

Ciò di cui ci si dovrebbe rammaricare è la mancanza di mezzi di cui è carente la scuola nei suoi interventi....(a nulla serve far notare questi disagi) saranno presi in considerazione solo dopo eventi eclatanti (come spesso accade).
Gr
M

Mi piacerebbe ricopiare un brano di un articolo letto su una rivista scolastica, molto pertinente e relativo a "Professione genitore: dagli Egizi all'angolo piatto" .... devo recuperar del tempo per poterlo ricopiare in word... lo farò, spero. Chissà , forse è in internet, devrei cercare!

Edited by La_scelta - 26/5/2007, 19:11
 
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nanni
view post Posted on 26/5/2007, 18:14     +1   -1




Il Modello Unico, spacciato oggi come "La Famiglia" è la famiglia nucleare, affermatosi in Italia dopo la seconda guerra mondiale. Con un genitore, una genitrice ed un numero di figli variabile da uno a quattro o cinque. Se la famiglia è sufficentemente agiata a volte c'è una "tata". Importantissima per i figli ma che si fa generalmente finta che non esista, nelle statistiche. Come non conosco statistiche sui casi in cui la tata è anche l'amante del genitore maschio.

Alternative possono essere non solo la famiglia allargata ai parenti stretti, che però dovrebbero convivere sotto lo stesso tetto, cosa che succede sempre più di rado, sul modello della famiglia patriarcale. Possibilmente senza il ruolo troppo opprimente del capofamiglia arcaico.

Oppure modelli, diciamo così, più esotici: pamiglie poliginiche o poliandriche, famiglie omosessuali o lineari (in cui diversi adulti hanno rapporti sessuali fra loro ma non ciascuno con tutti) e così via. So, per esperienza personale, che alcuni di questi modelli funzionano realmente e, in particolari condizioni, possono essere delle soluzioni ottime.

Poi c'è il modello più semplice di famiglia: quello composto da un solo genitore ed i figli. E' l'unico, di fatto, riconosciuto dalla legge come alternativa alla famiglia nucleare, perché spesso non è dovuto ad una scelta. Nemmeno quella del divorzio: a volte un coniuge muore. Oppure si eclissa dopo aver messa incinta una povera disgraziata. Non è detto che siano necessariamente famiglie infelici...

Sono comunque la dimostrazione che è falsa l'affermazione secondo cui "tutti i bambini hanno diritto a due genitori". Che è come dire che tutti noi abbiamo diritto all'immortalità.

Nanni

 
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scleva
view post Posted on 27/5/2007, 09:56     +1   -1





Io sono di estrazione bigotta .. cioè legata alla famiglia nel senso del termine.

Ma è anche vero, che contrariamente ai miei genitori, posso avere, una visione piu' ampia del problema.
La Famiglia per parlare chiaro di estrazione religiosa è superata.... i tempi sono cambiati, come le mode e le necessità o il lavoro.

Radicalizzarsi in virtu' di aspetti che nel passato potevano anche essere condivisi è come credere che la terra sia sia stata e sarà sempre il centro dell'Universo.

La chiesa ha il mezzo topo in bocca, o meglio crede di averlo.

La vita il lavoro e l'attuale concezione "economica" del vivere sono incompatibili con ideologie passate morte e sepolte.....

Il diritto è sacrosanto, ma non puo' essere imposto anche se a volte puo' roisultare duro per lo subisce.....

Molto si parla di Famiglia ma poco poi si fa affinchè questa famiglia sia nelle possibilità reali delle persone di essere costruita.


I tempi cambiano.... la società deve adeguarsi.......senza chiaramente andare verso l'anarchia totale.....
 
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Solitario*
view post Posted on 27/5/2007, 10:37     +1   -1




CITAZIONE (nanni @ 26/5/2007, 19:14)
(...)

Sono comunque la dimostrazione che è falsa l'affermazione secondo cui "tutti i bambini hanno diritto a due genitori". Che è come dire che tutti noi abbiamo diritto all'immortalità.

Nanni

Io non ne farei una questione di diritti dei bambini. Tutti ce ne riempiamo la bocca ma, se sono in contrasto con quelli che riteniamo i nostri diritti, cambiano i diritti dei più deboli. :(
I bambini con due buoni genitori stanno senz'altro meglio di quelli con uno solo.
Ma, mentre difronte alla morte nessuno può far niente ed è necessario che ci si adatti alla nuova situazione, si può e si deve (diciamo si dovrebbe) evitare di fare in modo che bambini cresciuti con due genitori si ritrovino all'improvviso, per le imprescindibili necessità di felicità di uno dei due, con uno solo.
A proposito, esiste un altro vocabolo finito tra gli obsoleti :"responsabilità".
Non ho niente contro le famiglie "di fatto" ad auspico anch'io che possano presto diventare anche "di diritto". Certamene non è una funzione in chiesa o davanti ad un sindaco che può distinguere una famiglia da un'altra. Adeguarsi ai tempi è giusto e necessario. Non ho esperiemze di bambini cresciuti con una mamma ed un mammo, e nemmeno di quelli cresciuti con un babbo ed una babba, ma mi asterrei dal fare questo tipo di esperimenti sulla pelle di bambini che, naturlamentye, non sono in grado di scegliere coscientemente.
Va da sé che le mie convinzioni possono avere qualche effetto solo sulle persone che mi amano e che mi stimano. Per gli altri sarò sempre il solito vecchio rincoglionito e retrogrado. :)


P.S.: Quando non ci sono bambini per mezzo che ne pagano le spese, potete chiamare famiglia anche un agglomerato variabile di uomini, donne, lesbiche, ricchioni, cani e gattii che, volendo, fottono tutti tra loro: non sono affari miei.
 
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nanni
view post Posted on 27/5/2007, 11:04     +1   -1




Non c'è altro modo di valutare la funzionalità di un modello di famiglia che l'esperienza. Non si possono fare, per dire, simulazioni al computer e stabilire che un modello funziona ed un altro no. L'unico modo è provare, è sempre andata così perché è il modo di procedere dell'evoluzione. Va detto però che le esperienze non mancano, personalmente ho quella di almeno una famiglia poliginica che funziona perfettamente, e per i bambini si è rivelata ottima.

La gente poi è diversa, ha storie personali che possono essere le più varie e quello che funziona per qualcuno può rivelarsi un fallimento per qualcun'altro. Vale anche per la famiglia tradizionale. Se l'incompatibilità tra i coniugi si rivela impossibile e la famiglia diviene un inferno in terra per i bambini meglio scioglierla e costituirne un'altra. Anche se sono d'accordo con te che non dev'essere una decisione presa alla leggera e che il senso di responsabilità è importante. Ma può essere una manifestazione di responsabilità sciogliere quello che, manifestamente, non funziona e sta creando problemi proprio ai bambini.

Nanni
 
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Solitario*
view post Posted on 27/5/2007, 11:34     +1   -1




Nanni... Ma tu sfondi una porta aperta!
La famiglia poliginica è stata sempre il mio sogno! :)

Ho passato intere notti ad immaginare come sarebbe stata la mia vita con sette otto donne ed una ventina di bambini: Una grande casa, un bellissimo giardino con piscina, sei donne a lavorare, due a badare ai bambini ed un paio (in soprannumero) a fare le faccende di casa.
Io mi sarei dedicato all'arte, alla lettura e, necessariamente, alla cultura ed alla cura di un fisico costantemente impegnato in prestazioni che necessitano di tanta energia...

Credo che i bambini sarebbero stati tra i più felici del mondo ed io con loro.
Purtroppo, nella nostra civiltà, le donne hanno i loro sacrosanti diritti e non sarebbe prevedibile se e quando qualcuna di loro (o tutte) comincerebbe a stancarsi ed a voler andarsene con un altro uomo o anche da sola con i suoi figli.
Mettiti nei panni di uno di quei bambini che vede allontarsi le mamme ed o fratellini uno alla volta, o in uno che si ritrova all'improvviso in un appartamentino di città con una sola mamma ed un estraneo... :)
 
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nanni
view post Posted on 27/5/2007, 11:56     +1   -1




Famiglia poliginica non vuol dire necessariamente harem, Solitario. In quella che conosco io le donne sono due, l'uomo uno e tutti lavorano con gli stessi diritti.
Il rischio che la famiglia poliginica si infranga dev'essere più o meno lo stesso di quello del crollo di una famiglia nucleare, con la differenza che l'allontanamento di un terzo (o meno) dei suoi componenti dovrebbe, in generale, essere meno tramautico che l'allontanamento di una metà di una famiglia composta da due persone. Non trovi?

Nanni
 
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Solitario*
view post Posted on 27/5/2007, 14:46     +1   -1




CITAZIONE (nanni @ 27/5/2007, 12:56)
Famiglia poliginica non vuol dire necessariamente harem, Solitario. In quella che conosco io le donne sono due, l'uomo uno e tutti lavorano con gli stessi diritti.
Il rischio che la famiglia poliginica si infranga dev'essere più o meno lo stesso di quello del crollo di una famiglia nucleare, con la differenza che l'allontanamento di un terzo (o meno) dei suoi componenti dovrebbe, in generale, essere meno tramautico che l'allontanamento di una metà di una famiglia composta da due persone. Non trovi?

Nanni

Beh, a pare il fatto che le probabilità di allontanamento si moltiplicano, non so quanto queste donne reggeranno.
Per avere le idee più chiare aprirò un sondaggio per sapere quante donne accetterebbero di buon grado di dividere l'uomo con un'altra. :)
 
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nanni
view post Posted on 27/5/2007, 16:16     +1   -1




E' un po' che non sento i miei amici della famiglia poliginica... Però l'ultima volta che li ho sentiti erano già parecchi anni che andavano avanti senza soverchi problemi (almeno una quindicina).
E, quello che più importa, per i bambini due mamme era una vera pacchia!

Nanni
 
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view post Posted on 31/5/2007, 15:03     +1   -1
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CITAZIONE (pv @ 16/1/2007, 17:40)
CITAZIONE (pv @ 5/12/2006, 20:15)
Resta il fatto "statistico" che la stragrande maggioranza di omicidi, stupri, violenze, atti pederasti e amenita' varie venga fatto in famiglia o nelle sue immediate vicinanze.

Appena succede una delle amenita' cui sopra per la polizia per primi controlla i "familiari" ad es e quasi sempre ci azzecca.
.
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Dati ISTAT di oggi.
Nel 2006 , come negli anni precedenti, piu' omicidi in famiglia che per mafia o criminalita' comune.

Omicidi in famiglia 180 , uno ogni due giorni.
Per mafia o criminalita' organizzata: 150.
Criminalita' comune: una novantina.

:alienff:

Naturalmente e' evidente che se una mamma incinta di 8 mesi e' trovata morta ammazzata, il primo ad essere sospettato non puo' essere che il marito.
Ed infatti il becero assassino e' proprio lui.
Oggi sentivo che una mammina ha ammazzato a coltellate la sua figlioletta.

P.S: in tutti questi casi gli sposi hanno celebrato rito religioso in chiesa.
Sara' un caso ? :woot:
 
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