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CITAZIONE (pv @ 24/5/2007, 08:36) LA LEGGENDA DEL PIAVE Meglio Conosciuta come La Canzone del Piave
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il ventiquattro maggio; l'esercito marciava per raggiunger la frontiera per far contro il nemico una barriera !
Muti passaron quella notte i fanti, tacere bisognava e andare avanti.
S'udiva intanto dalle amate sponde sommesso e lieve il tripudiar de l'onde. Era un presagio dolce e lusinghiero il Piave mormorò: Non passa lo straniero !
Ma in una notte triste si parlò di un fosco evento e il Piave udiva l'ira e lo sgomento. Ahi quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto, poichè il nemico irruppe a Caporetto.
Profughi ovunque dai lontani monti, venivan a gremir tutti i suoi ponti.
S'udiva allor dalle violate sponde sommesso e triste il mormorio dell'onde. Come in un singhiozzo in quell'autunno nero il Piave mormorò: Ritorna lo straniero !
E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la fame volea sfogare tutte le sue brame, vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora sfamarsi e tripudiare come allora !
No, disse il Piave, no, dissero i fanti, mai più il nemico faccia un passo avanti !
Si vide il Piave rigonfiar le sponde e come i fanti combattevan l'onde. Rosso del sangue del nemico altero, il Piave comandò: Indietro va, o straniero !
Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trento e la Vittoria sciolse l'ali al vento ! Fu sacro il patto antico e tra le schiere furon visti risorgere Oberdan, Sauro e Battisti !
Infranse alfin l'italico valore le forche e l'armi dell'Impiccatore.
Sicure l'Alpi, libere le sponde, e tacque il Piave, si placaron l'onde. Sul patrio suolo vinti i torvi Imperi, la Pace non trovò nè oppressi, nè stranieri.
(Versi e musica di E. A. Mario).
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