Votes given by pv

cmq quanto erano fighi i mammuth della newton

--

Mi sta venendo voglia di iniettarmi eroina, covid, colera, tifo e peste, per poi andarmene in giro nudo gridando negri, froci e zecche troie.
Meglio fastistelli qualunquisti che cretine sardine sinistre, francesi compresi.

... lo dico qua per non peccare di ruffianeria. Non volendo, ho selezionato le mie amicizie e, dopo oramai qualche anno, posso dire con grande orgoglio di non avere neanche un'amicizia di quelle che ragionano in questa stupidissima e diffusissima maniera: se non sei complice di cazzate e miserie diventi automaticamente un bersaglio.

Mi dà dolore proprio fisico, sapere di quella ragazza morta dentro un macchinario.
La cosa è strana però, perché non ho come reazione qualcosa che riguardi i diritti. Per buona parte della mia vita ho lavorato in fabbriche e fabbrichette e l'incidente l'ho sempre dato per scontato.
Non parlo di giusto o di sbagliato, ma di timbrare il cartellino.
L'ho rischiato un'infinità di volte di finire male o molto male, l'ho fatto rischiare, l'ho visto accadere, grave, e una volta come a quella ragazza, più o meno.
Soccorsi anche un ragazzo, era caduto dall'alto, uno slavo, sfruttato, certo, senza nessuna protezione, si spaccò la faccia, lo dico per prima perché anche se si spaccò altre ossa, lui sdraiato in terra mi chiedeva come ho la faccia, come ho la faccia.
Noi giù nel capannone eravamo più garantiti, quantomeno come contratto non come sicurezza, e lui stava sul tetto a mettere a posto non so cosa.
Per anni e anni, col carrello della foto dove faccio il figo, sono passato sulle teste degli altri con tonnellate di materiale, ci eravamo abituati, eppure sarebbe bastato un niente e li avrei ammazzati.
Altre volte ho lavorato sottoterra asfissiato, sui tetti anch'io senza alcun ancoraggio, o con le mani tra alti voltaggi, o scaricando container fino a un tale sfinimento da non avere manco l'energia per tremare, così semplicemente manco ci pensi più a quello che stai facendo e la passi liscia per caso.
Diritti?
Volevamo essere pagati, se poi avevamo persino la cassa malattia, le ferie, tutte quelle cose lì, la sicurezza era l'ultimo dei pensieri.
Aggiungo solo, per non fare troppo la figura del deficiente schiavo, che quando potevo osservavo che i miei compagni e le mie compagne non corressero rischi.

Due sere fa, conversando con dei ragazzi e delle ragazze a una cena a proposito del covid, io avevo una posizione dubbiosa, scettica, mentre loro allarmistica.
Buffo, sarebbe dovuto essere il contrario, mi sa che abbiamo tirato su timide nuove generazioni.
La mia posizione comunque era questa: per quale motivo, dissi loro, devo considerare catastrofico un virus che provoca una cifra irrisoria di vittime, rispetto alle ottanta milioni di persone in più ogni anno sul pianeta?
Non dovrebbe essere il contrario?
Non dovrei cioè considerare molto più catastrofico avere ottanta milioni di persone in più sul pianeta ogni anno?
Questo virus non sta neanche intaccando il vertiginoso aumento demografico, perché mai dovrebbe dunque preoccupare la nostra specie più di qualsiasi altra causa di morte?


www.worldometers.info/it/

Edited by Vìt - 16/3/2021, 06:54

Le foglie di papavero stufate.

Questo post per motivi che mi sfuggono, mi è stato cancellato da Facebook, che mi ha anche rifilato tre giorni di ban:

Pare dunque che l'asso di picche Draghi sia stato messo lì perché l'EU serra i ranghi e l'Italia non è la Grecia, prenderla a calci così tanto non si può ma deve essere rimessa in riga.
L'EU comanda, Renzi esegue, Mattarella annuisce, Draghi cala e nessuno nel governo conta tranne lui, cioè l'EU.
Questa per i prossimi anni sembra la situazione politico/economica in Italia, con Draghi probabilmente prossimo presidente e la stampa sull'attenti a far digerire il tutto.
Così di riffa o di raffa siamo europa, si direbbe meglio quello che il sovrano/leghismo, e in fondo i 5S non hanno fatto altro che tentare quelle due o tre cose per metterci in pari pure loro, un po' di welfare, processi, fisco, honestà.
E cos'è l'europa se non, disse Marcuse: “una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà”?
Magari!
Perché detta così sembra persino figo, Aspettando Marx, a teatro.

https://media.giphy.com/media/yx4eJKEQ3MFjxUnfLO/giphy.gif

Ogni tanto mando post su questo forum, spesso presi direttamente dalla mia pagina Facebook su cui mi sono arenato.
Meccanismi psichici e relazionali totalmente diversi.
Vedo che anche sui forum hanno messo l'allucinazione dei like, e li rende ridicoli, come dei vecchi che si mettono i jeans strappati.
Il like è meccanismo prettamente da social centro commerciale, non da forum osteria, il like è la caramellina offerta dalla direzione.
Qui la direzione non la vuoi, quantomeno non con forum dalla filosofia come Il Villaggio: la direzione ci sta sui coglioni per principio.
Qui ti bastano pochi utenti con cui imbastisci i normali rapporti che hai anche fuori, pochi, anche standosi sui coglioni ma insomma, come fuori.
Su FB ci si odia direttamente, timbrando il cartellino, un odio banale, alla Arendt! D'altronde il numero lo consente, e la direzione gode.
I forum sono socialisti.
Zuckerberg è un nazista.

Anni fa mi cercarono i carabinieri, per il mio coinvolgimento nella "scomparsa" di una persona.
Ora, mettiamo che io come Antonio Ciontoli - gravemente colpevole di tremenda jella e stupidità - sia poi protagonista di un fatto simile al suo, i media subito vanno a scavare nel mio passato e salta fuori la storia della persona scomparsa.
La mia storia reale qual è?
Che una signora, una negoziante dove ogni tanto passavo per far compere, mi disse che il marito la menava, me lo disse perché piangeva alla cassa e io le chiesi il motivo. La misi in contatto con un centro che si occupa di queste cose, la prelevarono, fine del mio coinvolgimento.
I carabinieri mi cercarono su segnalazione del marito, ci parlai, loro capirono subito tutto, furono molto gentili, fine storia, una volta la signora mi mandò i suoi saluti tramite terzi.
Media senza scrupoli riporterebbero però questa storia come un caso ambiguo dove uno strano giovane si intromette chissà perché in una crisi familiare con in ballo una misteriosa scomparsa, la polizia indaga, salta fuori anche qualche opinione del e della mitomane di turno del quartiere.
Tira fuori queste cose che succedono a tutti, mettiamo due o tre nell'arco di venti o trent'anni, cucile insieme, ecco servito qualcosa di molto sospetto che serve come condimento per il caso primario, cucito a sua volta usando per esempio alcuni spezzoni video invece che altri, musiche ad hoc, sentimenti un tanto al chilo, interventi persino di ministrame e politicame vario a cui auguro di finire a loro volta alla sbarra.
Risultato?
Che la folla che grida vendetta e sfila per strada contro la famiglia Ciontoli o contro Buoniconti, è la stessa che lo farebbe per liberare Rosa e Olindo e Chico Forti.
E non è che è stata ingannata, vuole essere ingannata. Si diverte, ecco, non dico certo che farebbe le stesse cose.
Non lo dico.

Era un po' che volevo parlare dei like, ora lo faccio.

Io non so chi ha tirato fuori i like, di sicuro appartengono all'epoca Facebook, Instagram e Twitter, che è stata un totale ribaltamento nei social.
Se le chat erano bar, i blog club e i forum osterie, i network come FB sono centri commerciali, e i like rientrano perfettamente in quella logica.
Commercio e esibizione di sé, e i like sono i voti. Un po' come quando ti esibisci su di un palco, e i giudici di fronte alzano le palette. Questo corrompe a prescindere i social, anche per quello chiamo FB e similari network, per distinguerli dai social storici.
Li corrompe perché il voto crea automaticamente delle aspettative, mette il desiderio di rappresentarsi, confezionarsi e quindi conformarsi, "meglio".
Commercio, esibizione, tanto più chi possiede numeri rilevanti di contatti.
Non nego poi che i network possono essere utili, e che molti e molte non cambiano rispetto a fuori, dico solo che il meccanismo dei like/voto condiziona verso quel sentimento.
Si può dire che il like è anche una sorta di saluto, ciao ci sono, ma spesso somiglia al timbrare un dato cartellino e coi social storici era impensabile.
Il like era semplicemente se qualcuno ti rispondeva, e non scrivevi a caccia di voti, ma perché comunicavi con un numero limitato di persone, come quando frequenti un locale, un angolo di piazza.
Bar, club, osterie.
Con quante persone si può fare questo, ma soprattutto, quando lo facciamo, forse che parte l'applauso, il voto?
Eppure quando scriviamo sui network e ci mettono due like, o persino nessuno, ci rimaniamo male.
Non ci siamo esibiti bene? L'apparato endocrino solleticato dai neuro trasmettitori protesta?
Tutti abbiamo visto Black Mirror, e la gente che saliva o scendeva di rango sociale a seconda dei like per ogni ambito del suo quotidiano, vestire, mangiare, flirtare, viaggiare, figliare; la vita, in quella serie, era diventata solo commercio di sé, quindi di tutto. Non sto così scoprendo niente, questo lato dei network è ben noto da un pezzo.
I centri commerciali, odiati da chi frequentava i social storici, i club, i bar, le osterie, si sono presi la rivincita.

Edited by Vìt - 21/5/2020, 08:44

I salvatempo mi hanno permesso di scoprire truffe ai danni dei clienti. Di recente in un grande supermercato CONAD di Roma hanno installato i salvatempo. Mi registro e procedo. Al primo acquisto (il latte) mi accorgo che il dispositivo registra diversi centesimi in più rispetto al prezzo esposto, continuo la spesa e stessa cosa per le merendine , la panna fresca, le fette biscottate e molti altri prodotti. Insomma nel codice a barre di diversi prodotti è registrato un prezzo maggiore di quello esposto. Ovvio che alle casse i lettori (per chi fa la fila tradizionale) addebitano quei prezzi maggiorati , ma i clienti non se ne accorgono. Parlo con il responsabile , faccio presente la gravità della cosa. Giorni dopo torno a quel Conad ed hanno sospeso i salvatempo. Vengono ripristinati dopo pochi giorni, ma il problema persiste anche se in misura minore. Minaccio il responsabile di chiamare i vigili. Nel frattempo faccio la spesa al un Carrefour senza i "salvatempo" . Una signora alla cassa nota che sul suo pacchetto di ricotta c'è un prezzo diverso dal costo che aveva visto al banco della gastronomia. Corsa della cassiera al banco, e cambio della prezzatura. Pochi minuti dopo stessa lamentela da parte di un giovane che aveva acquistato un dopobarba. Stesso scenario , prezzo esposto inferiore rispetto a quello registrato nel codice a barre. Mi chiedo : da quanto tempo dura ed in quanti luoghi si perpetra questa truffa? Occorrerà fare la spesa e poi con lo scontrino rifare il giro del supermercato per verificare se il prezzo pagato corrisponde a quello esposto? Penso che si tratti di una truffa diffusa e gigantesca. Pochi centesimi a prodotto per molti prodotti per un'infinità di clienti .... Quanto fa al giorno?

Un amico caro, mi ricordo i suoi compleanni festeggiati in giardino, mi mancherà molto.

Come passi di un gatto che non c'è più
non lasciano dormire
i pensieri.

Nanni Malpica



Un thread che non avrei mai voluto scrivere...

per ricordare il "nostro" Nanni, per lunghi anni compagno di forum e di amichevoli scazzottate virtuali;

per riportare qui, in una sorta di antologia, cose che ha scritto sulla Community e su altri spazi della rete;

per rammentarci, attraverso frammenti di scrittura, di com'era (serio, ironico, polemico, gentile, paradossale...) e che cos'era (attore, scrittore, poeta, giardiniere...).

Per non dimenticarlo.

Chiunque, passando da qui, vorrà lasciare un messaggio o un pensiero, sarà il benvenuto.

Voglio però ricordarti com'eri.
Pensare che ancora vivi.
E che come allora sorridi..