Torre Velasca

Sì... ricordo che quel giornalaccio incluse la Torre Velasca fra le 10 architetture più brutte al mondo. Ma d’altra parte: cosa mai hanno capito gli inglesi di architettura?... (e non citatemi Norman Foster, per cortesia, che ho appena mangiato).

Di gusto costruttivista, post-razionalista (nel senso che il razionalismo storico aveva esaurito la sua spinta propulsiva), brutalista antelitteram in alcune soluzioni di facciata, con quelle splendide nervature esterne che si trasformano in travi oblique di sostegno all’aggetto superiore, complessa e ricca di spunti, radicata nel patrimonio culturale del rinascimento italiano, mille volte più interessante del banale, al suo cospetto, grattacielo Pirelli... d’ispirazione italiana e non americaneggiante (nel senso dell'America dei profughi del Bauhaus) come quest’ultimo, la Torre Velasca è semplicemente...

S P L E N D I D A!

Uno dei più compiuti esempi di architettura autoctona e originale, patrimonio irrinunciabile di una città come Milano.

Le vere schifezze, a Milano, le stanno facendo adesso: grattacieli in vetro, storti, attorcigliati e sofferenti come una civiltà in declino, con inutili guglie a significare l’impotenza e la mancanza di qualunque idea.