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| | Da molto tempo ho in mente di fare un elenco di quelle parole che oramai usano in pochi, o pochissimi, per lo più attempati. Più che di parole dialettali si tratta di toscanismi che si trovano quasi sempre nel vocabolario della lingua italiana. Parlo del vernacolo della fascia nord della Toscana ma credo che vengano usate anche andando in giù, almeno fino a Grosseto. Oltre Grosseto il dialetto cambia e si avvicina molto al romanesco. E' affascinante notare come la parlata si stravolga completamente via via che si passa da una regione all'altra. E se andando in giù si sente l'inflessione romanesca, andando in su la parlata toscana inizia a scivolare in quella emiliana e diventa più morbida, pur mantenendo la schiettezza del toscano, già nei primi borghi della strada Porrettana una volta passato il passo della Collina.
Edited by Pruno Bianco - 1/4/2021, 09:48
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| | Dianzi. Un avverbio che in Toscana si usa sempre per dire 'poco fa'. Fuori dalla Toscana è considerato obsoleto o letterario.
Dianzi, ne l’alba che procede al giorno, quando l’anima tua dentro dormia, sovra li fiori ond’è là giù addorno venne una donna, e disse: “I’ son Lucia... (Dante) Torna a fiorir la rosa che pur dianzi languia. (Giuseppe Parini) L’estremo albor della fuggente luce, Che d. gli fu duce. (Leopardi)
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| | Amo i dialetti, tutti! Dall'aspro siciliano al tenero veneto! Infatti si nota che la parlata s'addolcisce da sud a nord. Ma la hacca aspirata dei toschi, chiedo venia pruno, mi sta un po' sul c...
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| | Si aspira la ci, non l'acca. Hapimmosci!
Edited by Pruno Bianco - 10/4/2021, 22:56
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| | CITAZIONE (Pruno Bianco @ 4/4/2021, 15:59) Si aspira la ci, non l'acca. Hapimmoci! Ho hapito, ma mi sta sempre sul h...
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| | Desinare. da 'disieiunare' ossia rompere il digiuno. Sia come verbo intransitivo che come sostantivo. Qui in toscana lo usano tutti dai cinquanta in su. Fuor di Toscana un po' superato.
Oh, il che farò per il desinare? La porta era chiusa, segno che il padrone stava desinando. (Manzoni)
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| | Mi rincresce. Senza troppi giri di parole diciamo che qui 'mi dispiace' non si dice mai. Si usa 'mi rincresce' ma solo al presente e 'mi rincrescerà' al futuro. Al passato invece, si dice 'mi è dispiaciuto'... anche perché 'mi è rincresciuto' sarebbe troppo anche per un cacofonista come il toscano.
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| | CITAZIONE (Pruno Bianco @ 9/4/2021, 15:22) Mi rincresce. Senza troppi giri di parole diciamo che qui 'mi dispiace' non si dice mai. Si usa 'mi rincresce' ma solo al presente e 'mi rincrescerà' al futuro. Al passato invece, si dice 'mi è dispiaciuto'... anche perché 'mi è rincresciuto' sarebbe troppo anche per un cacofonista come il toscano. Forse a Pistoia dir "mi è dispiaciuto" s'usa perché più dolce suonerebbe: ma chi non vuol usar "mi è rincresciuto" per me in Toscana dice: "mi rincrebbe".
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| | CITAZIONE (ChronoTrigger @ 10/4/2021, 19:38) CITAZIONE (Pruno Bianco @ 9/4/2021, 15:22) Mi rincresce. Senza troppi giri di parole diciamo che qui 'mi dispiace' non si dice mai. Si usa 'mi rincresce' ma solo al presente e 'mi rincrescerà' al futuro. Al passato invece, si dice 'mi è dispiaciuto'... anche perché 'mi è rincresciuto' sarebbe troppo anche per un cacofonista come il toscano. Forse a Pistoia dir "mi è dispiaciuto" s'usa perché più dolce suonerebbe: ma chi non vuol usar "mi è rincresciuto" per me in Toscana dice: "mi rincrebbe". Hai ragione
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| | Garbare. Forse la parola per eccellenza del toscano è proprio questa. Però le varie enciclopedie insistono col dire che si usa molto anche altrove. Questo per esempio è Bramieri, che non è toscano:
Senti Giovanni, ho saputo che vai dicendo in giro che sono un cretino e la cosa non mi garba affatto. Scusami non sapevo volessi mantenere il segreto.
E questo è il mi' zio pistoiese:
Lo vòi un po’ di mommo? E lo so che ti garba, il mommo! (vino)
I pomodori un mi garbano, son menci!
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| | Ragionare.
Ah, quel ragazzo è in gamba... lo so perché ci ho ragionato. Lo so che fa finta di nulla, te prova a ragionarci un'altra volta. Siamo stati lì a ragionare del più e del meno tutta la sera e ci siamo ritrovati nel letto.
Qui 'parlare' si usa pochissimo, si sostituisce con 'ragionare'.
Pienare.
Hai pienato il sebatoio?
Anche 'riempire' si usa pochissimo, si sostituisce con 'pienare'.
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| | Buccole.
I romani chiamavano buccole quei guancialetti che pendevano dall'elmo a protezione delle orecchie. Da lì, forse in virtù del pendere, le buccole sono diventate gli orecchini. Però, nell'uso comune, solo in Toscana. Oppure l'etimo può derivare dalla forma circolare della bocca. Le buccole in genere sono anellini, come quelli che si mettevano alle bimbe nate da poco. Proprio qui davanti a casa mia, dove nacquero mia nonna e mia madre, quando ero bambina vedevo le donne che foravano le orecchie delle bimbe di pochi giorni; queste poverette frignavano da far paura ma le donne dicevano: il che voi che sia, l'è piccina e un sente nulla, no!
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| | Sistola.
Scusa, hai la sistola? No... io sto bene... Un'amica di Milano che ha comprato casa nel grossetano mi raccontava che la sua vicina le aveva chiesto la sistola in prestito. Dicesi sistola il... insomma, il tubo di gomma per innaffiare... come si chiama in italiano??
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| | Molle, mezzo. Ossia, mólle, mézzo.
Entrambi aggettivi. Qui in Toscana mólle sta per bagnato, mézzo (zeta aspra) sta per bagnato fradicio.
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| 30 replies since 30/3/2021, 13:22 407 views |
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