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L'eccidio del Padule

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Sise
view post Posted on 27/6/2010, 13:13     +1   -1




Il 23 agosto 1944 il Padule (Castelmartini, nel comune di Larciano), fu teatro di una delle più efferate quanto dimenticate stragi operate dai nazisti nel territorio italiano: il cosiddetto eccidio del Padule di Fucecchio. Nel giro di poche ore, i militari (anche se il termine è improprio e nobilita chi non può essere definito altrimenti che criminale) nazisti del generale Crasemann uccisero 175 persone, rastrellate nei vari paesi della zona. Fra le vittime dell’eccidio 62 donne, 25 persone con oltre 60 anni, 16 al di sotto dei 18 anni, 10 al di sotto dei 10 anni, 8 al di sotto dei 2 anni. Tristissimo fu il caso della famiglia Malucchi, di Cintolese, che nell'eccidio perse 16 membri, fra cui tre bambine (Norma, Maria e Franca) sotto gli otto anni di età.
A perenne ricordo della tremenda strage, a Castelmartini, nel settembre 2002 fu inaugurato un Monumento alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Il Comune di Larciano, a ricordo dell'eccidio, è stato insignito della Medaglia d'Oro al Valor Civile.

***


Le cause che spinsero l'esercito tedesco ad un simile atto sono incerte. Da un lato ci fu una cattiva informazione che indicò la presenza di bande di partigiani nel padule, ma durante la strage vennero uccisi solo civili innocenti. Infatti, mentre inizialmente era stato programmato un concentramento partigiano all'interno del padule, che sarebbe diventato la base operativa degli attacchi, nel momento in cui fu tutto pronto per la partenza ci furono defezioni di molti componenti provenienti da gran parte dei comuni circostanti. Benedetti quindi fu costretto a dirigersi in padule solo con il suo gruppo male armato e disorganizzato.

Dall'altro, contribuirono sia le direttive provenienti da Berlino, sia in particolar modo gli ordini emanati dal Feldmaresciallo Albert Kesselring comandante del Gruppo dell'Armate "C", OB Sudwest [4], che più di ogni altro aveva dimostrato l'intenzione di compiere una dura lotta contro le bande, anche a discapito della popolazione civile, se questo fosse servito a fermarle. Le sue intenzioni furono appoggiate in parte dalle direttive emesse per la "lotta contro le bande": esse spiegavano quali tipi di combattimento erano consentiti, ed affermavano che le popolazioni che avessero appoggiato i partigiani o si fossero trovate nei luoghi di conflitto avrebbero subito misure punitive. Le direttive ordinavano inoltre di arrestare e trattare come prigionieri di guerra gli esponenti della resistenza, senza ucciderli.

Kesselring non applico mai l'ultima parte della direttiva, ma anzi ordinò di agire con azioni pianificate ed in caso di attacco aprire immediatamente il fuoco senza preoccuparsi dei passanti o di eventuali civili nei dintorni. Dette ad ogni soldato la possibilità di uccidere chiunque fosse sospettato di complicità con i partigiani. Infine dichiarò che a qualsiasi tipo di intervento non sarebbe conseguita alcuna punizione, dando così "carta bianca" ai singoli comandanti.
 
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view post Posted on 27/6/2010, 15:10     +1   -1
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Certo che pensare che dei bambini sotto i due anni siano dei partigiani dev'essere da folli. Ed i tedeschi hanno incarnato la follia allo stato puro.
 
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1 replies since 27/6/2010, 13:06   95 views
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