In effetti è un po' una marmellata l'etimologia di questo toponimo.
"Sambuca" è una parola del vocabolario italiano: è una rudimentale arpa usata dai pastori, a forma di triangolo.
Viene dal latino attraverso il greco
SAMBUCH ma già Strabone la riteneva di etimologia barbara, probabilmente caldea o aramaica.
In Sicilia, nell'alto Agrigentino, c'è il comune di Sambuca: ma questo, anche se nello stemma reca una arpa triangolare, deve il suo nome all'Emiro Al Zabuth lo Splendido che la fondò nell'827.
Dubito però che lo Splendido si sia spinto fin sopra Pistoia per fondare un altro paese: ancora ai tempi di Dante, Pistoia era poco più che una "tana" degna solo per bestie ("
Vita bestial mi piacque e non umana, / sì come a mul ch'i' fui; son Vanni Fucci / bestia, e Pistoia mi fu degna tana") (
).
E perfino il noto liquore all'anice ha un'altra etimologia: deriva dall'arabo
zammut che dovrebbe essere appunto l'anice.
Manca ancora la salvifica pianta del Sambuco, per completare la marmellata: dovrebbe il suo nome alla flessibilità e leggerezza del legno che era utilizzato appunto per lo strumento musicale a corde e per costruire facilmente, grazie alla sua particolare costituzione, i flauti usati dai pastori fin dalla antichità.
E forse, almeno per le località montane, più che la pianta potrebbe essere stata la pastorizia a generare il toponimo.