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BIANCO E NERO - 2

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vestitadirosso
view post Posted on 12/2/2013, 19:26     +1   -1




CITAZIONE
uhm... ma quale può essere questa foto famosa?

allora, è una foto, ma credo non sia una sola, scattata in una stanza da dove la luce entrava da una portafinestra.
la donna nuda in varie pose ,pero' dietro a un velo.
il fotografo è uno famoso.... pero' non ricordo il nome, francese forse.


( sisè quella sopra la riconosci? )

CITAZIONE (Gianco @ 12/2/2013, 19:20) 
Beh.. questo dovrebbe essere un nudo di Cartier Bresson...


azz e meno male che bresson era pudico e riservato :lol: :lol:

Edited by Gianco - 13/2/2013, 12:48
 
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Sisè
view post Posted on 12/2/2013, 19:30     +1   -1




CITAZIONE (Gianco @ 12/2/2013, 19:20) 
Beh.. questo dovrebbe essere un nudo di Cartier Bresson...


ecco, questa foto gioca tutta a mio favore quando sostengo che la donna è bella pelodotata :P

Edited by Gianco - 13/2/2013, 12:48
 
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- rob -
view post Posted on 12/2/2013, 19:51     +1   -1




CITAZIONE (Gianco @ 12/2/2013, 19:20) 
Beh.. questo dovrebbe essere un nudo di Cartier Bresson...

BA6uGx4


Confermo.
E' una foto di Cartier-Bresson, del 1989, dal titolo "Pause entre deux poses".

A mio parere è un'immagine che non rende giustizia all'arte di Cartier-Bresson, è uno scatto in qualche modo "facile", ripetibile e sostanzialmente inutile.
E' di un Cartier-Bresson vecchio (nel 1989 aveva 81 anni), in declino da un punto di vista della creatività, un po' di maniera, stanco...

Edited by - rob - - 13/2/2013, 13:12
 
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Sisè
view post Posted on 12/2/2013, 21:25     +1   -1




eppure, al di là del "cogli l'attimo parlante della muta realtà quotidiana", che vedo in Cartier-Bresson, trovo che a livello 'formale' sia una foto eccezionale... ci vedo il tripudio della natura, a lui tanto cara, che si manifesta ancora senza riserve, solo nella sua perfezione-manifestazione, appunto, formale. Mi piace!
 
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- rob -
view post Posted on 12/2/2013, 21:32     +2   +1   -1




CITAZIONE (- rob - @ 11/2/2013, 19:50) 
Ma c'è una sua foto meravigliosa, le gambe, solo le gambe della sua compagna, la fotografa belga Martine Franck, un bellissimo paio di gambe che si distendono lungo un divano, con due scarpine deliziose ai piedi.
Una foto castissima, dolce, permeata di sottilissima sensualità.

E' questa la foto di Cartier-Bresson di cui parlavo qui sopra. E' del 1967.
Notare la diagonale PERFETTA formata dal corpo e dalle gambe di Martine.

Magnifica, per me.



P.S. Ho ripostato postando sotto Sise perché postando nello stesso istante lei aveva risposto al post precedente.
Insomma... non si è capito ma io sì :D
 
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Rolley
view post Posted on 13/2/2013, 02:27     +1   -1




Io ho capito che qualcosa non va: in questa pagina, a parte la foto (bellissima, in effetti) delle gambe, tutte le altre immagini risultano "forbidden"! :(
 
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Sisè
view post Posted on 13/2/2013, 06:57     +1   -1




aridaje!

(che belle scarpe che ha la tipa, eh?)
 
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Sisè
view post Posted on 13/2/2013, 12:20     +1   -1




e comunque gianco, imageshack t'ha cancellato quella signora con le tette in procinto di vedersi... davvero pensavi che postandone una che le mostra in tutta la loro rotondità, te la facessero passare?!!
 
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view post Posted on 13/2/2013, 12:49     +1   -1
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Ed io ce l'ho rimessa con Imgur...
 
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il_pruno_bianco
view post Posted on 11/3/2013, 11:20     +1   +1   -1




jpg



Luigi Veronesi... l'avevo molti anni fa... poi l'ho regalata... ho la tendenza a regalare libri e cose mie alle persone a cui voglio bene... poi capita che smetto di volergli bene ma non mi pento.
 
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view post Posted on 11/3/2013, 18:04     +1   -1
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Abbiamo osannato Cartier Bresson, ma ci dimentichiamo di casa nostra.
Gianni Berengo Gardin non ha niente da invidiare a Cartier Bresson...

napoli1960fotodigiannib


2gianniberengogardinpar


l1000132ok

 
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- rob -
view post Posted on 11/3/2013, 18:30     +1   -1




No, no, no, Gianco... per carità, no!
Io ho di natura la tendenza a non voler mai contraddire gli amici... ma per carità, questa volta non posso...

Gianni Berengo Gardin è un fotografo che vale ZERO.
L'unica cosa che ha in comune con Cartier-Bresson è il doppio cognome e se vogliamo anche il fatto che usa una Leica M4. Tolto questo, i due non hanno nient'altro in comune.

Guarda le tre foto che hai postato: quella del bacio è banale, le loro mani sono indifferenti al bacio, la postura dei corpi sa di foto costruita.
Quella del tram è fatta con un iper-tele, e può essere Napoli, Rio de Janeiro o Calcutta. Insignificante, e non basta che ci sia scritto Bagnoli sul tram perché sia Napoli. Devi "raccontarmela" Napoli, non me lo devi far trovare scritto.
La terza poi... è semplicemente una brutta foto, che non significa nulla più di ciò che si vede: bambina grassa e aereo sullo sfondo.
 
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view post Posted on 11/3/2013, 18:46     +1   -1
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Bah... qual'è il problema di contraddirmi. Abbiamo opinioni diverse. Sulla foto del bacio non sono d'accordo. Le mani sono abbandonate proprio perchè tutta l'azione si riversa sul bacio.
La foto del tram, non so se sia stata fatta con un ipertele. C'è troppa profondità di campo. C'è da discuterci. E comunque siccome io da bambino ho fatto le stesse cose (da noi non c'erano i tram, ma ci attaccavamo dietro le carrozze a cavalli) ho ricordato tempi felici. La terza è piena di contrasti. La bimba obesa, il tizio con la panza dietro, l'aereo. elementi talmente diversi fra di loro che non possono essere stati messi lì a forza.
 
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il_pruno_bianco
view post Posted on 12/3/2013, 09:46     +1   -1




Ho letto un'intervista a Berengo Gardin. Questa:

http://specchioincerto.wordpress.com/inter...berengo-gardin/

Mi paiono interessanti tre passaggi. Questo:

"Il dramma è che oggi, col digitale, c’è una possibilità di falsificazione che è terribile; non sai più se quello che vedi non sia stato completamente costruito a tavolino in una stanza. Certo esisteva già una possibilità di falsificazione col fotomontaggio, ma era facile accorgersene. Oggi, invece, ci sono cose talmente perfette… Il discorso sulla comunicazione diventa, di conseguenza, molto complicato, molto difficile; specie nella comunicazione di guerra, dalla Guerra del Golfo in poi. L’associazione dei fotografi, cui appartengo, da anni tenta di avere una legge che obblighi chi lavora in digitale, trasformando le fotografie, a mettere un simbolo, una frase con cui dichiari che si tratta di un’immagine costruita. Fino a pochi anni fa io mettevo sempre all’inizio dei miei libri: nessuna di queste fotografie è stata ritoccata o trasformata al computer, proprio perché si sapesse che quello che avevo fotografato era quello che io vedevo".

E questo :blink:

"Però il digitale, a me, non interessa. Sarà una tecnologia nuova, moderna, attuale, ma a me va già anche troppo bene questa. E quindi per questa vita… la prossima reincarnazione vedremo; magari passerò anch’io al digitale sempre che rinasca uomo… " (???????)

E questo:

"Da quelle pochissime foto a colori che faccio (come si suol dire per il panino; è l’unico ricatto al quale devo cedere, anche se malvolentieri) mi accorgo già in ripresa che sono distratto dal colore, e sono convinto che anche chi poi guarderà l’immagine, ugualmente distratto da certi colori piuttosto che da altri, non vedrà più l’immagine nel suo complesso. Chi guarda le foto in bianco e nero, è quasi costretto, invece, ad entrare di più nella fotografia…. a cercare di capire cosa il fotografo gli volesse dire. Per finire: oggi i colori della fotografia sono coloracci. Bianco e nero sono, ad ogni modo, due bei colori… per non dire del grigio, che è un colore bellissimo"

Che ne pensate?

La foto del bacio a me piace parecchio, forse proprio in virtù delle mani.
 
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view post Posted on 12/3/2013, 17:33     +1   +1   -1
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Sono molto più che d'accordo.
Da vecchio fotografo, ricordo gli odori della camera oscura, l'odore dello sviluppo e del fissaggio, la preparazione dello sviluppo per le pellicole con il vecchio Rodinal, le manovre per infilare la pellicola nella tank al buio, la ricerca del taglio della foto sotto l'ingranditore, la messa a fuoco con il focometro (poi comperai un IFF Auregon usato a fuoco automatico e divenni un fotografo felice), l'emozione mai superata di vedere l'immagine che si materializzava nella vaschetta dello sviluppo. Adesso fotografano tutti. Tutti hanno un cellulare ed un computer, e la fotografia si è imbruttita. Odio il digitale. Ho ancora due vecchie Nikon F e tre vecchie Canon (F1, EF ed AE1) con tutto il loro corredo. non le cambierei con la migliore macchina digitale. Ma il cambio l'ho dovuto fare e all'istante la fotografia mi è uscita dal cuore. Il digitale va benissimo per la massa di gente ignorante e per i fotoreporter professionisti. Ma i vecchi innamorati della fotografia è un tradimento. Io mi sento tradito a morte. E so che si sente tradito chiunque ricorda gli odori della camera oscura o quando si autoproduceva il rullino di pellicola.
 
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