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Dalla Russia con amore

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view post Posted on 27/9/2008, 14:17     +1   -1
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Quanto mi piacevano, da bambino, queste carte tematiche delle regioni d'Italia.
Di solito ce n'era una gigantesca (o ero io che ero piccolo) in tutte le aule delle Scuole Elementari.
Ogni città era un viaggio, ogni personaggio un'avventura e gli occhi si riempivano di colori e sogni.
Rivista con gli occhi di oggi, questa mappa, apparentemente ingenua e fanciullesca, rivela due storie cui posso dare il titolo rubandolo a due noti film.
La storia di Vsevolode Nicouline, che l'ha incisa e colorata, si potrebbe intitolare "Dalla Russia con amore"; l'ho trovata in una vecchia rivista degli anni '30 e la riporto tal quale per via del fascino della prosa un po' fascista e un po' immaginifica di V. Marini Lodola; quella dell'E.R.P. , che l'ha pubblicata nel 1951, potremmo intitolarla "Il calore dei soldi" e la devo ancora scrivere, la sto solo rimuginando.


Dalla Russia con colore

Vita non romanzata di Vsevolode Nicouline
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Nato nel 1890, fu da suo padre (ch'era Pope), posto dapprima in seminario, finchè, intuite le attitudini artistiche del figliuolo, lo iscrisse prima ancora che all'Accademia di Pietroburgo, in quella di Odessa, fondata nel 1860 proprio dall'italiano Morandi, ove si coltivavano pure musica e danza.
Nicoùline uscì premiato dall'Accademia Imperiale di Pietroburgo, diretta allora dal Benoit.
Proprio nell'aureo periodo in cui altri valorosi artisti, suoi connazionali, si affermavano nei grandi centri europei, egli dovette dare addio a tele e colori per maneggiare il fucile. Fu infatti soldato, caporale, ufficiale.
Con l'ondata dei primi sovieti fu preda della divampante rivoluzione, e travolto dalla marea incendiaria e devastatrice, scampando miracolosamente alla fucilazione, fuggì dalla rossa ira bolscevica vestito da contadino. Lo seguì sempre la sua fedele ed eletta compagna, che condivise fieramente con lui vita errabonda, privazioni, lavoro (la donna russa - dice un proverbio - è donna due volte) : con lei il profugo raggiunse Odessa ove però infieriva già il comunismo. E qui il Nicoùline consumò il piccolo peculio - cucì nei vestiti della sua tenera bambina i pochi gioielli di famiglia sottratti, e riparò sulle coste del Mar Nero.
Colà il pittore e la Signora sua, nata Contessa Bossalini, lavorando modestamente, ma ancor non potendo trovar requie, decisero di raggiungere Costantinopoli.
Impoverito, sfinito dalle rinunzie e dai patimenti (fu quello un periodo di fame) il Nicoùline divenne scaricatore nel porto e custode di chiatte, riuscendo nei pochi momenti liberi a fissare su tele le magiche luci del Bosforo : - finchè nel 1924 suonata l' ora della liberazione, l' intera famigliola ottenne il passaggio in Italia, in quell' Italia tanto sognata dal russo - che, quale pellegrino d'amore, potè definitivamente sostare nella benedetta terra di Nervi, ove trovò pace per lavorare, lavorare e studiare.
Il Nicoùline, assai dotato fisicamente, iniziò la sua carriera fra di noi posando quale modello per l'Accademia in Genova - ed in questo periodo, essendo riuscito a disporre di un poco di carta d'imballaggio e di colori, compose, lavorando di notte, la Battaglia di Samurai - che lo rivelò collega agli stessi professori e che, venduta poi alla Galleria Moretti, gli diede il primo respiro finanziario avviandolo per quella sua carriera, oggi ben nota ad ogni raffinato intenditore d'arte.


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LizaPop
view post Posted on 27/9/2008, 17:40     +1   -1




Nervi?
io abitavo a Nervi...
si insomma, vicinissimo, Quinto.
Ma a Nervi c'eravamo sempre, noi della Compagnia

Di certo ai tempi si riposava in pace, lì----

1924?

cavolo
le immagini antiche del posto le ho tutte dalla mia mamma...
:unsure:
 
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view post Posted on 27/9/2008, 18:18     +1   -1
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LizaPop
view post Posted on 27/9/2008, 18:31     +1   -1




Ma guarda!!!
Anche la Madonna Della Guardia mettono come monumento!
Mio padre ci andava a piedi da ragazzo, lui che era di Ponte X (genova, Ponte Decimo Pons ad decimum lapidem ad urbe Genua ), avevano l'abitudine di salire alla Madonna della Guardia.
Ora la vedo solo quando faccio quello schifo di strada che è la Bolzaneto Milano, mai più, l'ho fatta pochi mesi fa e mi è rimasta sullo stomaco per mesi.

Insomma dicevo, la Madonna della Guardia
e la Torre Gropallo di Nervi.
Che ricordi....
Quando si marinava la scuola, dal centro, correvamo tutti a Nervi.
Ci sdraiavamo sulle panchine della passeggiata e trascorrevamo la mattinata, allegri e felici, alle spalle dei genitori ignari.
Poi il Parco, con gli scoiattoli, e poi...

Si, ma che c'entra tutto questo con il russo in questione?

mboh?
 
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3 replies since 27/9/2008, 14:17   4175 views
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