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Che cosa sto leggendo adesso..., e relative recensioni.

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pv
view post Posted on 18/9/2022, 15:13 by: pv     +1   +1   -1
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Meglio perderlo.

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flatlandia
Edwin Abbott - Flatlandia - Adelphi 7
Tanto per risparmiare tempo allego un' interessante discussione:
"
L'ho letto qualche mese fa. Molto interessante anche se forse un po' troppo tecnico in alcune parti. Si vede che l'intento era quasi didattico (anche perché è chiaramente molto noioso se non interessati, quindi risponde perfettamente ai requisiti di un testo scolastico). Personalmente mi è piaciuto, l'ho vista come una rilettura geometrica del mito della caverna di Platone, decisamente intrigante. Ma capisco bene che possa risultare molto noioso (nonostante sia breve).
A me personalmente sta piacendo, certo, è molto particolare e l'intento didattico è palese, però è divertente e per me che non ho mai studiato certe cose a livello un po' più approfondito è anche abbastanza illuminante!!

Beh, è geometria di base, eh, roba delle medie...


No, vabbè... non intendo linee, piani o solidi... ma in generale l'approccio alle dimensioni, ovvero l'idea della quarta dimensione... un ipersolido che nel nostro mondo a 3 dimensioni si manifesterebbe come una sfera sempre più grande man mano che attraversa il nostro spazio così come il quadrato è percepito come un punto che appare/scompare a linealandia e la sfera come un cerchio più grande - più piccolo a flatlandia.... non so se parlerà di questo quando il nostro quadrato approderà a spaziolandia, ma di sicuro i trip che mi ci sto facendo non sono pochi!

Quadrato o un cubo?
Sembra interessante, chissà dove l'ho salvato...

Per me la quarta dimensione è come l'ultimo esempio qui sotto... non facile da spiegare...

letto lo scorso anno, ad esser sincero mi aspettavo di più, però c'è da dire che ormai il concetto cardine lo conoscevo, quindi probabilmente questo ha privato la mia lettura della scoperta di quello che in fondo il testo stesso rappresentava.

Mi piacque molto quando lo lessi, almeno otto anni fa... fu il primo romanzo del genere che avvicinai, dove per "del genere" intendo romanzi con ribaltamenti di visione repentini, con eventi che ti costringono a rivedere sotto tutt'altra luce ciò che fino a quel momento hai dato per scontato e immobile. E da lì mi innamorai di questo modo di raccontare le cose ^^
Però ho ancora il dubbio sul suo modo di vedere le donne... certo non mi dovrei stupire nel caso la sua visione fosse più vicina alla verità di quanto il suo sarcasmo faccia intendere, sarcasmo che poi è riservato a tutta la società, però mi urta lo stesso -.- per quanto fosse un uomo sicuramente acuto e il racconto molto intelligente, qualcosa mi fa pensare che l'autore non calcolasse molto le donne. D'altronde sarebbe molto in linea col pensiero dell'epoca.

grandissima opera!!!!
per me la parte migliore è quella del mondo a zero dimensioni... col monologo del Punto! hahaha

CITAZIONE (absolute @ 24/1/2012, 11:48)
L'ho letto qualche mese fa. Molto interessante anche se forse un po' troppo tecnico in alcune parti. Si vede che l'intento era quasi didattico (anche perché è chiaramente molto noioso se non interessati, quindi risponde perfettamente ai requisiti di un testo scolastico). Personalmente mi è piaciuto, l'ho vista come una rilettura geometrica del mito della caverna di Platone, decisamente intrigante. Ma capisco bene che possa risultare molto noioso (nonostante sia breve).

Quoto praticamente tutto il commento di Abso. Devo dire che l'ho trovato divertente, anche se forse sarebbe stato più carino leggerlo alle superiori, piuttosto che all'università. Però quando senti in sessione d'esame un prof che chiede "Lei ha presente Flatlandia? No perchè vorrei farle dimostrare questa cosa in dimensioni inferiori..." dici LOL :D
Si sente comunque lo stile dell'epoca. A me ha ricordato molto Swift come stile.

Un trattato di matematica e geometria, travestito da satira sociale... o viceversa.
Sotto pseudonimo e descrivendo le ferree regole di un mondo a due dimensioni, l'autore si prende gioco delle regole sociali dell'Inghilterra vittoriana, dalle rigide caste sociali alla posizione delle donne nella società.
Nel frattempo mostra la visione ristretta di chi vive in un certo sistema, una ristrettezza di vedute che colpisce sia chi vive a livelli più bassi (gli abitanti del mondo a una dimensione non concepiscono altra vita oltre la loro, situazione portata all'eccesso dal solo abitante puntiforme dell'universo puntiforme), che gli abitanti dell'universo a due dimensioni (che segregano o uccidono chi osa parlare di altre realtà), che quelli a tre... che faticano a concepire una quarta dimensione o la relegano nel mondo dell'immaginazione.
A seconda di come si considera lo scritto, si potrà essere soddisfatti da un lato o dall'altro della rappresentazione. Oppure trovare gradevole la satira e divertenti le spiegazioni matematiche.
Mi chiedo cosa avrebbe scritto Abbot se fosse nato dopo la scoperta della fisica quantistica e la creazione di nuove regole matematiche e geometriche.
Forse non avrebbe avuto tempo per la satira.

Anch'io l'ho trovata una lettura molto divertente: la parte migliore è secondo me il dialogo tra il buon Quadrato e il Monarca del regno unidimensionale.
Sinceramente non ho ritrovato granché della critica sociale e della satira che gli si associano abitualmente. Mi sembra che Flatlandia sia un mondo che, più che i difetti, ricalca i pregi della società vittoriana (nell'accezione che avevano all'epoca): a me l'autore è sembrato estremamente compiaciuto nell'esporre come le donne-linee siano per natura inferiori agli uomini e creature stupide, ma anche nell'illustrare l'efficienza dell'eliminazione o condanna all'ergastolo delle figure irregolari che sono per natura portate a delinquere, evidente riferimento all'eugenetica a cui i vittoriani non erano estranei. Invece è molto chiara la condanna alla cecità di chi ignora di proposito ciò che non comprende e condanna qualunque interpretazione diversa dalla propria, come fanno i Cerchi in relazione alla Sfera.
Ciò che mi lascia perplesso è il fatto che Abbott tiri in ballo le dimensioni superiori alla terza. Sebbene per tutto l'ultimo anno delle superiori la mia prof. di fisica abbia provato a spiegarmi come dovrei figurarmi queste dimensioni "extra" (a quanto pare la teoria delle superstringhe postula che ci siano ben 10 dimensioni spaziali!), a me sono sempre e solo sembrati degli esperimenti mentali, legati molto più alla matematica che al mondo fisico: quindi l'idea che un corpo tridimensionale aspiri a conoscere la quarta dimensione è per me meno efficace di un corpo bidimensionale che ha un'illuminazione e vede il mondo così come lo vediamo noi, in tre dimensioni."

Detto cio' questo prete di fine ottocento capira' qualcosa di geometria ma e' un totale analfabeta in aritmetica: non so perche' ma si mette a parlare dell' anno duemila e non sa che il terzo millennio comincia nel 2001, la seconda decina nel' 11 , e il quarto centinaio nel 301.
Detto cio' concordo pienamente su quello che pensa delle donne. Non e' satira, sono proprio così: degli aculei insopportabili.
A parte la digressione sulle dimensioni inferiori tipo punto, interessantissima e' quella sulla dimensione superiore, la quarta.
Che non e' quella che noi pensavamo: lunghezza, larghezza, altezza e TEMPO.
Ma una quarta dimensione lineare.

Detto cio' non so che voto dare: piuttosto che 6 in seie A, gli darei
9 in serie B.

Edited by pv - 18/9/2022, 16:36
 
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